Da anni migliaia di metri cubi di liquami delle fogne di Avezzano vengono scaricati direttamente nei canali del Fucino, SENZA passare attraverso i due impianti di depurazione al servizio della città: a rischio è l’irrigazione dei campi. Il CAM annuncia una nuova condotta verso il moderno depuratore di Borgo Via Nuova: tempo previsto 500 giorni. Eppure è possibile salvare la stagione agricola con un intervento rapido ed economico: ecco come. GUARDA LA VIDEO INTERVISTA
Se non si interviene subito tra poco più di un mese il settore agricolo del Fucino potrebbe trovarsi ad affrontare l’emergenza. Il progetto della nuova condotta annunciata dal CAM, che da Puzzillo dovrebbe convogliare le acque reflue della città nel secondo depuratore ARAP a Borgo Via Nuova, richiede per la sua realizzazione almeno 500 giorni. Un periodo talmente lungo che rischia di lasciare il problema irrisolto per almeno due stagioni agricole.
Per fronteggiare l’emergenza – come suggerisce l’agricoltore Giovanni Paris – esiste una soluzione molto economica e anche rapida da realizzare: si tratta di riattivare la condotta esistente, realizzata una decina di anni fa sempre dall’ARAP , che già collega proprio lo scarico delle fogne a Puzzillo con il secondo depuratore di Borgo Via Nuova.
La condotta in questione, in questi 10 anni, è stata praticamente inutilizzata a causa di un grossolano difetto di realizzazione: per bypassare dei sottoservizi intercettati alla fine del suo tracciato, risolsero il problema – si fa per dire – dimezzando la sezione della condotta stessa. Di fatto fu così creata una improvvida strozzatura che provocava un reflusso di liquami che finivano così su dei terreni edificabili, causando danni consistenti ai privati. All’epoca ARAP e CAM risolsero l’intoppo …rinunciando semplicemente ad utilizzare la condotta in tutta la sua potenzialità: per inciso, la realizzazione della condotta costo alla collettività 600mila euro.
Per farla breve, come dice l’agricoltore Paris nell’intervista, per depurare le acque ed eliminare l’inquinamento dei canali irrigui, basterebbe rimuovere quella strozzatura, facendo così defluire migliaia di metri cubi al giorno di liquami fino al secondo depuratore. Insomma un intervento rapido e soprattutto molto economico.
L’Arta riconferma l’inquinamento
“8mila unità di batteri fecali rispetto al limite massimo di 5mila fissato dalla legge”: questo è l’ultimo dato annunciato ieri alla stampa da Maurizio Dionisio, Direttore generale dell’ARTA Abruzzo, l’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente.
Il Direttore generale dell’ARTA torna quindi a dare i numeri sull’inquinamento: ora denuncia la presenza di 8mila unità di Escherichia coli, qualche giorno fa ne aveva annunciate 27mila mentre il 7 febbraio scorso le unità erano addirittura 800mila. Ricordiamo che secondo le analisi effettuate da SITe.it – le prime ad essere state rese note – il valore riscontrato dai campioni prelevati il 30 gennaio 10 metri a valle del depuratore di Puzzillo, era di 75mila unità. Il Direttore dell’Arta, invece, ad ogni annuncio ha puntualmente omesso di indicare anche le date e i luoghi dei prelievi dei campioni.
La dichiarazione del direttore dell’Arta è però allarmante anche perché allude a più depuratori e dice: “Conoscevamo la situazione di alcuni depuratori che insistono in quel territorio, sapevamo che non lavorano adeguatamente”. Poi, senza fare i nomi, Dionisio chiama in causa nemmeno tanto velatamente anche altre Autorità a vario titolo coinvolte nella vicenda dell’inquinamento dei canali irrigui del Fucino e le chiama alle loro responsabilità e scandisce: “a questo punto viene meno il ruolo di ARTA che consegna tutto il lavoro fatto ai soggetti che dovranno provvedere alle fase ulteriori”. Lo ricordiamo per inciso, già il 7 febbraio scorso Dionisio aveva lanciato avvertimenti trasversali di questo tipo, proprio a proposito degli scarichi fognari di Avezzano a Puzzillo: “La situazione è nota all’ARTA, nota alle forze dell’ordine, nota alla Regione: noi stiamo facendo la nostra parte”.
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