Scurcola Marsicana – In arrivo Impianto Biogas da 50mila tonnellate/anno di rifiuti

Redazione
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E’ al vaglio della Regione Abruzzo l’approvazione di un impianto di trattamento integrato anaerobico ed aerobico della frazione organica dei rifiuti per la produzione di biometano, diossido di carbonio liquido e ammendante compostato misto per agricoltura da realizzarsi in località La Valle a Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola Marsicana, all’interno di un opificio dismesso dove venivano precedentemente lavorati prodotti agro-alimentari.

A proporlo la Nordenergy Green Solution, società a responsabilità limitata con sede a Roma, via Piediluco 9, costituita il 25 novembre 2021 ed iscritta alla Camera di Commercio di Roma il 7 dicembre, dove risulta attualmente inattiva, con le seguenti caratteristiche:

Il capitale sociale deliberato è di soli 10mila euro, quello versato di appena 2.500 euro; l’amministratore unico Carola Carpineta, 23 anni di Avezzano; SOCI E QUOTE: 70% Nord Energy S.P.A. , con sede a Roma via Piediluco 9; 30% Green Investment And Trade Company Srl, con sede ad Avezzano via Roma 225, società amministrata da Carola Carpineta e controllata al 33% da Francesca Livigni, al 34% dalla Investimenti Immobiliari Srl e al 33% dalla Turtle Capital SA, società anonima con sede a Mendrisio (Svizzera).

Secondo quanto specificato nella relazione progettuale della società proponente, il sistema impiantistico, che occupa una superficie agricola di 50mila metri quadri ed è estremamente complesso, dovrebbe produrre ogni anno circa 4 milioni di metri cubi di biometano (da sottoporre poi a liquefazione), 5.500 tonnellate di diossido di carbonio liquido e 20mila tonnellate di compostato misto da destinare all’uso agricolo attraverso il trattamento di 50 mila tonnellate di rifiuti organici e ligno-cellulosi (161 tonnellate al giorno).

Secondo quanto specificato nello studio preliminare ambientale, l’impianto sarebbe alimentato prevalentemente con rifiuti organici recuperati dalla raccolta differenziata in ambito provinciale e regionale, e anche con scarti di fanghi e di fibre, imballaggi in legno, carta e cartone (ed altro – vedi TABELLA), fatti fermentare per 90 giorni in apposite biocelle termiche.

Il progetto prevede anche la costruzione di una centrale termica per mantenere le temperature di processo e di una torcia per bruciare il gas in eccesso, oltre ad apposite vasche stagne per evitare la dispersione dei liquami (digestato) nei terreni limitrofi.

Lo studio preliminare ambientale  è  stato presentato alla Regione Abruzzo ad aprile 2022 e il progetto potrebbe essere autorizzato in tempi relativamente brevi: difatti, qualora l’Ente Regionale, in fase di verifica preliminare di assoggettabilità, non sollevasse eccezioni sull’impatto ambientale dell’impianto, esprimendo parere positivo, avrebbe inizio subito l’iter autorizzativo del comune senza ricorrere al parere del Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale, così come previsto dalle norme del Testo Unico Ambientale.

L’impianto di Scurcola Marsicana, se autorizzato, andrebbe ad aggiungersi agli altri impianti a biomasse ubicati nel territorio marsicano e spuntati come funghi nell’ultimo decennio, come ad esempio quelli precedentemente autorizzati dalla Regione Abruzzo nei Comune di Massa d’Albe alla Contestabile Ambiente Srl e alla Ecocompost Marsica Srl; oppure quelli presenti in tutta la Marsica Orientale e nei bordi del Fucino. Un comprensorio, il nostro, che tra impianti a biomasse, parchi eolici e fotovoltaici presenta una concentrazione significativa di impianti per la produzione di energia alternativa con percentuali, in rapporto alla popolazione, decisamente molto alte rispetto alla media nazionale.

Ritornando all’impianto proposto a Scurcola Marsicana, resta l’incognita su come e dove reperire gli scarti organici necessari ad alimentare l’impianto stesso. Il dubbio avanzato da molti esperti del settore è quello che, non essendo il comprensorio in grado di produrre i quantitativi richiesti, questi possano essere ricercati fuori dai confini della Marsica, oppure essere integrati o sostituiti con altre tipologie di rifiuti.

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