Avezzano: originalità a tutti i costi (proprio tutti)

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Lo spunto proviene da un pezzo pubblicato lunedì scorso in cui era allegato un comunicato-stampa dell’amministrazione comunale di tre giorni prima (22 settembre 2023). Si trattava dell’inizio del cantiere per un «percorso ciclopedonale» che parte dalla periferia di Avezzano e raggiunge la zona degli ipermercati. (Non ricordando male, si parla di tale opera da settembre 2021). Nel pezzo era citata la tela di Penelope: un sindaco da una parte costruisce (pista ciclabile, alberature), dall’altra sfascia (pista ciclabile, alberature). È la stessa accusa rivolta dall’opposizione in consiglio comunale in occasione dell’inaugurazione della ciclo-pedonale sulla SR 5 verso San Pelino, lo scorso giugno. Che cosa dire, aggiungere in questo caso?

La prima cosa che mi è stata evidente nel comunicato, è l’espressione: «area commerciale nord». Esisterà perciò almeno un’altra area uguale o simile: è possibile sapere dall’attuale amministrazione comunale come si chiama e soprattutto, dov’è situata? (Se non è sconveniente, si capisce). Il citato tracciato somiglia in parte al precedente collegando la periferia con appunto, la zona commerciale della città. È perciò sospeso anch’esso: non raggiunge neanche uno spezzone della locale rete ciclabile ormai in via di smantellamento. È invece positivo, come nel caso del ramo diretto a San Pelino, che un marciapiede colleghi la zona commerciale alla città; vale lo stesso discorso per la linea degli autobus (Scav): è un bene, indubbiamente.

Per evitare di ripetermi, riporto la parola di altri. Si tratta di amministratori avezzanesi; ciò mi è utile per dare una cifra della differenza culturale, progettuale, di vision tra chi amministrava fino a qualche tempo fa e di chi siede oggi nel consiglio comunale. (Di quanto siamo tornati indietro negli ultimi tre anni grazie alle complicità più disparate e inaspettate). I grassetti sono miei. «Il sindaco Gabriele De Angelis e gli assessori hanno inoltre deciso di portare avanti degli interventi di ampliamento della rete ciclabile, strategici per chiudere le maglie della rete nel centro città e collegarla con la ciclabile esistente nella zona nord, denominata Borgo Pineta, e a servizio di diversi poli attrattori: prolungamento di via Marruvio dall’intersezione con via Mazzini fino alla rete ciclabile esistente su via Marconi; prolungamento di via XXIV Maggio per collegamento diretto di piazza della Repubblica con via Roma; prolungamento di via B. Croce per accesso a piazza del mercato oggetto di intervento di riqualificazione in corso; realizzazione ciclabile di via Allende per connessione dalla rete ciclabile del centro urbano con la rete ciclabile esistente a nord di Avezzano e via Roma – tratto da via Marruvio a via Monte Velino direzione centri commerciali.», in «MarsicaLive» 3 gennaio 2019. È ancora più esplicito l’allora assessore all’Ambiente, Crescenzo Presutti: «Dal centro di Avezzano, grazie a questo finanziamento, si dovranno diramare chilometri di piste ciclabili da collegare non solo alle zone nord della città, ma anche alle frazioni limitrofe», in «MarsicaLive» 29 settembre 2018.

Parte tutto dal centro perciò – né SR 5 per le ciclo-pedonali, né finta isola pedonale sulla SR 82; ci si comporta come la passata Amministrazione – che ha ripetuto né più né meno il comportamento di altri comuni italiani, europei e nord-americani. Altrove, si riduce da decenni lo spazio dedicato al traffico motorizzato – anche auto elettriche – nei centri storici e downtown, attraverso isole pedonali e piste ciclabili. (È meglio lasciar correre altrimenti: non è obbligatorio avere piste ciclabili in città e tanto meno fuori). Ecco, da nove mesi non abbiamo più un sistema, un punto d’appoggio per nuove piste ciclabili bensì una (inutile, ridicola) serie di straccetti sparsi qua e là, cui non fanno caso i residenti ma quelli di passaggio purtroppo, sì. (Gli avezzanesi rimediano la classica figura dei cafoni arricchiti…).

Riprendo e completo un discorso iniziato tempo addietro. Avevo ironizzato con la scelta di collegare le varie frazioni da parte di quest’Amministrazione: immagino che entrasse in ballo la «democrazia» o il «territorio», più che la mobilità. Gli abitanti delle numerose frazioni ammontano all’incirca a 2200 – su poco più di 40mila anime. Prendo una frazione non a caso: Castelnuovo, 182 abitanti a 972 m s.l.m. Domanda: quanto traffico verso il capoluogo producono tutte quelle persone durante la giornata? (Nel senso: da giustificare la presenza di una pista ciclabile). Inoltre, ci si rende conto che per tornare su da 700 metri, a quella quota e in scioltezza casomai, ci vorrebbe uno come il nostro Giulio Ciccone, maglia à pois al Tour de France di quest’anno?

L’attuale Amministrazione afferma di puntare sull’identità – ciarpame ideologico degli ultimi due decenni. In teoria, come avezzanese, dovrei essere perfino orgoglioso di questa lunga (noiosa) teoria di arlecchinate. (Fortuna che Avezzano è una Città che legge…)

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.