Avezzano – La pista ciclabile sospesa

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Giovedì scorso, ho saputo da diverse testate giornalistiche della gara d’appalto riguardante un intervento lungo la SR 5; si tratta di coprire un fosso e ricavare una pista ciclo-pedonale. Esso serve «soprattutto, a far nascere la prima pista ciclabile che collega il centro cittadino con la periferia». (Da notare: «soprattutto»).

Preferisco precisare che, in realtà, è il solo marciapiede a collegare il Quadrilatero a una frazione – è, in ogni caso, un fatto meritorio per Di Pangrazio 1 e 2 –, ma non la pista ciclabile; detto tracciato partirà, infatti, da via dei Gladioli e terminerà in via L. De Pol: dalla periferia est di Avezzano fino a San Pelino – è diverso, senz’altro, da quanto raccontato dall’attuale amministrazione comunale.

Non è solo una questione di tipo geografico anzi. Una pista ciclabile è simile a un qualsiasi altro tracciato: inizia e conduce da qualche parte – da X a Y –, è in relazione – soprattutto ai nostri giorni – con strutture uguali e simili. Collega che cosa una tale ciclabile? Messa in modo migliore, San Pelino è almeno abitata mentre che cosa c’è in via dei Gladioli? Un parcheggio di scambio, un terminal degli autobus, altro? Vale lo stesso discorso per aerei e navi; la stazione ferroviaria di Roma Termini, ad esempio, prevede collegamenti immediati con metropolitana, autobus, aeroporto e porto marittimo. (In piazza G. Matteotti – leggi: stazione ferroviaria –, vi è un parcheggio per biciclette; domanda: era un vezzo del progettista o era tutt’altro?) Ad Avezzano vi sono due piste ciclabili e si sta ancora aspettando che siano definitivamente collegate – la più vecchia in realtà doveva essere già connessa (attraverso via S. Allende) con la stazione ferroviaria oltre che con il terminal degli autobus – quindi il Quadrilatero. (È questione di cinquanta metri, all’incirca). La futura pista ciclabile lungo la Tiburtina Valeria non si connette con il centro ed è un peccatuccio mentre è grave – anche ridicolo, ok –, che non faccia sistema, rete con quelle esistenti.

(Quanto a ridicolo, resta ineguagliabile l’isola pedonale fuori città, periodica, a orario limitato, con gli automobilisti e i motociclisti che accampando qualche pretesto possono circolare ugualmente).

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.