Avezzano – Pubblicità per me stesso

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Approfitto dello spazio per prendere due piccioni con una fava: 1) annunciare l’uscita di una mia pubblicazione, 2) accontentare più di uno che è rimasto sorpreso per avere io scritto con il contagocce sulla ciclabile «sparita» al centro di Avezzano. Inizio dall’ultimo; ne avevo trattato in poco più della metà di un articolo, lo scorso 4 maggio. M’interessava poco la vicenda, mi ricordava le baruffe da paesello di provincia; ho perciò pubblicato altrettanto pochissimo: io posso ribattere a dati, Piano del traffico, politiche ma non al repertorio d’avanspettacolo dell’attuale amministrazione comunale.

Fu lo stesso sindaco – se la memoria non m’inganna –, a (far) inventare, proporre una pedonalizzazione («crocetta») sullo spigolo nord-est di piazza del Risorgimento per evitare la realizzazione di un’isola pedonale lungo corso della Libertà (era partito tutto dall’amministrazione Floris) e poi non se ne fece niente, né dell’una né dell’altra. Da un paio di mesi (oltre la metà della consiliatura) l’Amministrazione parla – in modo finalmente univoco – di rendere pedonale corso della Libertà: mezzo asse principale della città. (Neanche mezzo per la precisione – immagino che c’entrino i dettami della moda cafonal). È molto eloquente la non contrarietà di chi da anni afferma – con sprezzo del ridicolo –, che la pista ciclabile, eliminando il parcheggio delle auto su un lato, abbia compromesso il commercio su corso della Libertà; ecco, in tal caso sarebbero privi di parcheggi entrambi i lati e stranamente – si fa tanto per dire –, va bene ai bottegai di quelle parti. (È bene non dimenticare la tattica utilizzata nella vicenda del restyling della Piazza).

Non ho mai accennato alle «lucine» apposte sulla pista ciclabile (piazza della Repubblica, ecc.), a inizio consiliatura; il sindaco aveva manifestato l’intenzione di rimuovere quanto prima i cordoli – per aprire la strada alla progressiva eliminazione della pista ciclabile realizzata al centro. (Sorse la domanda: che senso avevano?). L’esperienza di questi anni ad Avezzano mostra – solo a me? – che i tratti senza cordoli sono non di rado utilizzati o occupati dalle automobili, anche da furgoni, apette e perciò i ciclisti, non sentendosi sicuri, tendono a usare poco la pista ciclabile o la bicicletta in generale: perché rischiare? (Nelle grosse città, si registrano in casi del genere accese proteste sulle testate giornalistiche mentre nel capoluogo marsicano, gira giusto qualche scatto per pochi intimi in chat…).

Ho taciuto anche dopo che Fiab Abruzzo ha finalmente estromesso il comune di Avezzano dal «novero dei ComuniCiclabili Fiab» per lo sfregio di corso della Libertà (27 luglio 2023). (È lo stesso copione già utilizzato, negli anni Dieci per lo smantellamento dell’anello a senso unico: si disarticola un sistema, poi si smaltiscono con calma i cocci). Nessuna replica da parte dell’ente interessato. Un comunicato dell’Amministrazione recitava: «Avezzano ha aderito il 30 marzo scorso al progetto di respiro nazionale denominato “Comuni ciclabili” della Fiab» (20 aprile 2022). Ancora, un comune entra in rapporto con Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta; poco dopo non organizza la Giornata nazionale della bicicletta 2022 (3 giugno); è saltata anche l’edizione di quest’anno. In fondo, bastava un nonnulla per ripetere il disadorno spettacolino del 2021. (Resto in tema: è in corso la Settimana europea della mobilità sostenibile 2023).

Sono stato zitto ad agosto, dopo la rimozione di ben otto elementi di cordolo su via G. Marconi – l’altro pezzo più importante della ciclabile al centro –, legata (?) a circenses in stile country&western (23-25); finora non sono stati ricollocati al loro posto. Sono rimasto in silenzio anche poco dopo, quando è stata asfaltata via Marruvio ma – guarda caso – solo nel tratto comprendente una corsia della ciclabile.

Quando fu varata la pista ciclabile al centro, diversi villici definirono i cordoli «pericolosi per pedoni e automobilisti» su internet facendo rimediare anche agli altri avezzanesi – agli occhi di chi abita altrove – la figura dei retrogradi, di gente che si trova a disagio in una città. Di Pangrazio ha recentemente banalizzato oltre modo la politica della mobilità sostenibile di Bologna: «Sì alla pista ciclabile, ma senza cordoli. Seguiremo il modello della città di Bologna» (Il Centro, 14 settembre 2023). Orbene, i cordoli costituiscono la parte finale delle politiche di mobilità. (La mobilità sostenibile non è solo piste ciclabili). Quanto a raccolta ed elaborazione di dati, ampiezza di vedute, proposte, pianificazione e discussione (collettiva, tra cittadini e istituzione), vi è un abisso tra il capoluogo emiliano e la repubblica delle banane fucense. Tutto ciò è riferibile anche a svariate città italiane grandi, medie e piccole; la più vicina è L’Aquila (69mila abitanti). (Hýbris è una brutta bestia).

Gli interventi più rilevanti ispirati dal Piano del traffico (2003) adottato dal comune di Avezzano sono stati tolti di mezzo dallo stesso sindaco, in tempi diversi (anello a senso unico di Antonio Floris, pista ciclabile al centro di Gabriele De Angelis). Una delle opere più necessarie, ancora secondo il Pgtu, era l’ampliamento del sottopassaggio della stazione ferroviaria per risolvere la strozzatura tra la zona nord e il Quadrilatero – provò invano a metterci una pezza Floris; si parlò in qualche maniera della questione, durante una campagna elettorale. (Altro che l’inutile ponte ciclo-pedonale intorno a Castello Orsini). Una domanda retorica: il recente ampliamento dello spazio dedicato al traffico motorizzato su corso della Libertà è in linea con i consigli del Pgtu di vent’anni fa o è l’esatto contrario? Di là di come sono andate le cose in Italia e in Europa nello stesso periodo; mi riferisco all’istituzione o all’ampliamento d’isole pedonali al centro delle città. Avezzano è un paesone talmente arretrato su quel tema, che gli ambientalisti non sprecano più tempo nel richiedere chiusure al traffico motorizzato nelle vie centrali, da una trentina d’anni. A proposito, dopo il tratto concettuale della ciclabile sulla SR 5 (ramo est), quello che collega il nulla con dell’altro nulla ma strabordante di segnali stradali, sarà più facile o più difficile – nei prossimi anni – non dico discutere ma almeno parlare pubblicamente di simili infrastrutture? Alla fine, sarà pronto il collegamento tra ciclabile nord (realizzata da Floris) e quella del centro – su via S. Allende, passando per l’area Tua; la seconda, quella che dovrebbe orientare il sistema, sarà un solo un ricordo. (Ad Avezzano vi è un assessorato per lo Sviluppo dell’Identità dei Luoghi, chissà come utilizzerà questa sfilza di cialtronate che ormai fa parte oltre che del paesaggio, anche della storia locale…).

Bene, di fronte a tutti questi fatterelli, i «discendenti dei valorosi Marsi» hanno sfoderato il silenzio d’ordinanza. (Altri su questa testata ha mostrato – ad abundantiamquanto è malridotta l’informazione ad Avezzano, da tre anni a questa parte). Mentre un prof scrive la presentazione a questo mio diario di campagna, io pubblico qualcosa che riguarda questa vicenda; è in realtà la prima parte di una lunga nota a un appunto risalente allo scorso 28 dicembre. Si capirà meglio, in tal modo, il mio atteggiamento negli ultimi mesi; la questione è, come spesso avviene: quando comincia una storia?

«51. In un incontro informale pre-ballottaggio, l’attuale sindaco (Giovanni Di Pangrazio) manifestò, non solo a me, l’idea di eliminare i cordoli della pista ciclabile al centro; sarebbe stata una priorità della sua prossima amministrazione: erano «pericolosi» a suo dire (15 settembre 2020). Pochi giorni dopo, lo stesso appena eletto confermò quel proponimento a un paio di testate giornalistiche locali. Il 4 dicembre 2022 appare per la prima volta l’espressione «restyling di Corso della Libertà» (Il Centro, MarsicaLive). Il 15 dello stesso mese, furono rimossi i cordoli della pista ciclabile lungo corso della Libertà: c’entravano due cantieri per l’installazione della fibra ottica. L’amministrazione comunale dichiarò: «Emilio Cipollone, assessore ai Lavori pubblici, chiarisce che si tratta di “interventi propedeutici ai lavori per l’installazione della fibra ottica. Al momento non c’è nessuna delibera o determina che preveda lo smantellamento della pista ciclabile”», in L. Pulsoni, Corso Libertà, sparita la ciclabile. Il Comune: «Misura temporanea», in «Il Centro» 17 dicembre 2022. […]»

Qui profondo Sud, dagli anni Cinquanta è tutto. (Il mio volumetto – il ventiseiesimo sul capoluogo marsicano – sarà intitolato Fieldwork 2021-23. Sottotitolo: gli stracci della storia)

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.