85. LA RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO – la gamella o gavetta

Antonino Petrucci
Antonino Petrucci
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Le ricordo ancora quando all’ora di pranzo i contadini tiravano fuori la “mutina”, più di qualcuno aveva il cibo conservato nelle gavette di alluminio più appresso di acciaio inox, spesso erano “residuati bellici” o per i più giovani “testimonianza” della leva militare allora obbligatoria.

La gamella o gavetta è un contenitore in metallo, acciaio inox, alluminio, utilizzato dai soldati, scout, campeggiatori per conservare e se necessario cucinare il pasto. É composta generalmente da due o tre pezzi che si incastrano tra di loro, un recipiente che può fungere da pentolino, ciotola, un coperchio che può essere usato come piatto e un manico che una volta chiuso ha anche la funzione di tenere tutto assieme. Veniva usata per trasportare e consumare il cibo quando non era possibile cucinare (come ad esempio nella pausa pranzo. Viene ancora usata in campeggio o dagli scout) in quanto può essere usata sia per cucinare che come piatto.

La guerra era finita da poco e faceva sentire ancora i suoi effetti, inesorabilmente la memoria va a due pietre miliari della letteratura italiana del secondo dopoguerra che narrano le disgraziate vicende della spedizione in Russia dei nostri alpini:

1.-“Centomila gavette di ghiaccio” romanzo autobiografico di Giulio Bedeschi (1915-1990), composto tra il 1945 ed il 1946 in cui è rievocata la tragica esperienza della ritirata dalla Russia di centomila soldati;

2.- “Il sergente nella neve” opera di Mario Rigoni Stern, la vicenda è narrata dal protagonista stesso, un sergente che, con il suo gruppo di soldati era impegnato nella campagna di resistenza in Russia sulle rive del Don, durante le ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale. Nel dicembre 1942 il sergente Mario Rigoni Stern, con gli alpini del battaglione Vestone, è acquartierato sulle rive del Don, in Russia. “ … non si sta male nei rifugi: c’è una stufa x tenersi caldi, paglia x dormire, qualche gavetta di vino o cognac, anche una macina x fare la polenta…”.

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Laureatosi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di architetto per circa trent’anni, oggi insegna alla Scuola Secondaria di Primo Grado presso l’Istituto Comprensivo GIOVANNI XXIII-VIVENZA di Avezzano. Appassionato di storia recente e di politica, è autore di uno studio sulla Riforma Agraria del Fucino, che si articola in 167 tra capitoli e sottocapitoli, pubblicata sui gruppi Facebook “Ortucchio in parole e immagini” e “Luco, ieri e oggi”.