53. LA RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO – Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura – Avezzano – Scuola Coordinata di Balsorano

Antonino Petrucci
Antonino Petrucci
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Nel 1954 l’Ente Maremma e Fucino – esaurita la fase della Riforma Agraria intesa in senso stretto di esproprio e distribuzione delle terre ai contadini – fu diviso e nacque l’Ente per la Valorizzazione del Territorio del Fucino inglobando anche i territori dei Piani Palentini e della Valle Roveto, ampliando così gli ettari di competenza da 16.000 a 162.000; fatto che consentì, tra le altre cose, la costituzione dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura di Balsorano. Il presidente Tronci nel corso del biennio 1955-1956, tra le tante iniziative intraprese, come la cooperazione agricola del Fucino e del fuori-Fucino, propose la costituzione della Banca Popolare della Marsica, contribuì alle ricerche paletnologiche del Fucino e quindi a incrementare gli interscambi tra la Marsica e Roma. Partecipò, con la Cassa per il Mezzogiorno, alla costituzione dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura con sede centrale ad Avezzano e Scuole agrarie in San Benedetto dei Marsi, Scurcola Marsicana, Pescasseroli e, appunto, a Balsorano, fuori dalla Marsica a Pratola Peligna.

Il complesso scolastico si trova a Nord del centro abitato di Balsorano, lungo Via Nazionale in direzione di Avezzano.

PLANIMETRIA SATELLITARE

Il complesso scolastico, come quello di San Benedetto dei Marsi, versa nel più completo abbandono, preda di una ricca e infestante vegetazione e quasi fagocitato da una centrale fotovoltaica; peccato anche qui una bella struttura lasciata deperire in modo così deplorevole, eppure c’erano tutti i presupposti dell’intuizione felice della legge di Riforma che istituiva nel 1954 l’Ente per la Valorizzazione del Territorio del Fucino e cioè che un territorio a vocazione prevalentemente agricola, avrebbe dovuto creare, attraverso la diffusione di SCUOLE PROFESSIONALI PER L’AGRICOLTURA, “poli d’eccellenza” nella ricerca e nella sperimentazione, Avezzano naturale catalizzatore con l’Università.

Il progetto risale al 1957, gli edifici furono realizzati in lotti successivi fino al 1976-77, la Scuola aprì i battenti a metà degli anni ’60 e fu chiusa alla fine degli anni ’80. Fonte Archivio di Stato Sezione di Avezzano.

L’impianto è articolato in tre edifici e altri accessori su un vasto terreno di pertinenza adibito alle diverse attività didattiche sperimentali, come l’allevamento di alcune specie animali e la coltivazione di derrate agricole, di cui uno adibito ad alloggio del custode e magazzino.

Anche in questo complesso scolastico, si ritrovano le caratteristiche costruttive peculiari e ricorrenti della progettazione dell’ingegner Marcello Vittorini, l’ingresso che ha un ruolo sempre significativo, è evidenziato anche in questo caso, dal suo arretramento rispetto ai corpi principali; la cortina di mattoni in laterizio.

Foto d’epoca relative alla costruzione degli edifici

Fonte Archivio di Stato Sezione di Avezzano

Si nota ancora oggi, almeno esternamente nonostante l’abbandono e il degrado, l’integrità delle strutture dovuto alla buona esecuzione dei lavori e soprattutto alla scelta di materiali duraturi.

Le foto a colori sono state scattate nel mese di aprile 2017.

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Laureatosi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di architetto per circa trent’anni, oggi insegna alla Scuola Secondaria di Primo Grado presso l’Istituto Comprensivo GIOVANNI XXIII-VIVENZA di Avezzano. Appassionato di storia recente e di politica, è autore di uno studio sulla Riforma Agraria del Fucino, che si articola in 167 tra capitoli e sottocapitoli, pubblicata sui gruppi Facebook “Ortucchio in parole e immagini” e “Luco, ieri e oggi”.