Procedura d’infrazione europea – Fogne di Avezzano: un fiume di merda scaricato nel Fucino – Video

Nella quarta “Procedura di infrazione europea in tema di collettamento, fognatura e depurazione” c’è anche Avezzano: migliaia di metri cubi di liquami di fogna scaricati nei canali irrigui senza passare nei depuratori. Il silenzio assordante dell’Amministrazione Di Pangrazio

Angelo Venti
Angelo Venti
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Quello che succede da anni ad Avezzano ogni volta che la pioggia manda in tilt lo scarico dell’intera rete fognante in località Puzzillo è indegno di un paese civile.

I liquami della rete fognaria della città entrano solo in minima parte nei due depuratori: migliaia di metri cubi al giorno di acque non depurate, con tutto il loro carico inquinante, vengono riversati “Tal quale” nella rete di canali irrigui del Fucino, prima di finire nel fiume Liri.

Le immagini che seguono sono state girate nei giorni scorsi, a riprova che la situazione da noi già denunciata il 5 febbraio scorso non è cambiata e permane invariata con tutta la sua pericolosità.

La situazione della depurazione degli scarichi civili è disastrosa in moltissimi Comuni italiani. Secondo l’Unione europea sono infatti almeno 600 i Comuni con reti fognarie non a norma, tantissimi gli scarichi di liquami senza depurazione nei fiumi – con inquinamento delle falde e nei mari.

A denunciarlo è stata anche la trasmissione “Mi manda Rai Tre”, nel suo viaggio attraverso l’Italia andato in onda nella puntata del 16 marzo scorso.

Questa è l’impietosa fotografia del Bel Paese: non esiste un catasto e una mappatura delle reti fognarie; scarichi abusivi privati non censiti; scarichi in ambiente e reti fognarie pubbliche senza depuratori nei comuni con meno di 2mila abitanti; reti fognarie con depuratori insufficienti o che funzionano male; pochissimi i Comuni con reti fognarie separate per acque bianche (piovane) e nere (fogne); tantissimi i Comuni con reti miste, cioè con acque bianche e nere mischiate insieme.

In questo panorama sconfortante, il caso di Avezzano – città di circa 40mila abitanti con un carico organico generato pari a 64.400 Abitanti equivalenti – è emblematico.

Nella città che vanta di essere il Capoluogo della Marsica non esistono reti fognarie separate tra acque bianche e nere, i depuratori sono insufficienti o funzionano male. Per dirla ancora più chiaramente, quella di Avezzano è una rete fognaria in cui si mescolano acque bianche e nere e da anni la gran parte dei liquami nei due depuratori al servizio della città nemmeno ci passa.

Complice anche l’assordante silenzio dell’Amministrazione del sindaco Giovanni Di Pangrazio detto Gianni, gli scarichi di fogna continuano così ad essere in grandissima parte scaricati – tal quale – direttamente nei canali irrigui del Fucino, con tutto il loro carico inquinante.

Sono quattro fino ad oggi le “Procedure d’infrazione” attivate dall’Unione europea nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione.

Eppure già dal 1991 la Direttiva europea n. 71 imponeva all’Italia di adeguarsi agli standard per la raccolta e il trattamento delle acque reflue urbane: da allora poco è stato fatto.

A seguito delle prime tre procedure d’infrazione, nel 2018 la Corte di giustizia europea ha multato l’Italia per 25 milioni di euro, oltre a una penalità di 30 milioni di euro per ogni 6 mesi di ritardo: da sei anni l’Italia, per pagare le multe per il mancato adeguamento della depurazione degli scarichi delle fogne pubbliche stacca – ogni giorno – un bonifico di 145mila euro.

Ma non c’è tre senza quattro e così nel mirino finisce anche Avezzano.

Nell’ultima Procedura d’infrazione – la 2017/2181 – figurano ben 11 regioni italiane, tra cui l’Abruzzo con 11 agglomerati: in testa, per numero di abitanti, Chieti e Avezzano. Anzi, Avezzano figura due volte: la prima con l’Adeguamento del depuratore di Paterno (con le notazioni: costo 379.199 euro; fondi disponibili); la seconda con il “Sistema impianti depurazione ARAP: potenziamento ed adeguamento tecnico-normativo (upgrading) impianto di Avezzano” (con le notazioni: fabbisogno 25.760.000; Fondi disponibili: 0).

Fonte: Commissario straordinario unico per la depurazione (ex D.P.C.M. 7 agosto 2023)

Questa quarta Direttiva europea attualmente si trova in fase istruttoria. L’iter d’infrazione è stato avviato nel 2018 con l’invio a Roma di una lettera di costituzione in mora, seguita poi da un parere motivato nel 2019: gli sforzi dell’Italia per conformarsi alle norme, nonostante “alcuni progressi“, a Bruxelles sono stati giudicati “insufficienti“.

Due settimane fa la Commissione europea ha quindi deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue per “mancanza di conformità“: si rischia di dover pagare un’altra salatissima multa.

Dal 2018 ad oggi, in Abruzzo, poco è stato fatto: per gli agglomerati di Chieti e Avezzano la Regione non ha comunicato nemmeno l’anno previsto per la raggiunta conformità. E per verificare che ad Avezzano nulla si è mosso per risolvere il problema dello scarico dei liquami della rete fognaria cittadina, è sufficiente fare una passeggiata a Puzzillo.

Si tratta di una situazione molto delicata, confermata anche da alcune secche dichiarazioni rilasciate il 7 febbraio, dopo l’uscita del nostro primo articolo, dal Direttore generale dell’ARTA Maurizio Dionisio:

“L’ARTA conferma la grave situazione di Pozzilli, questo scarico industriale diniegato dalla Regione Abruzzo quindi privo dell’autorizzazione. Nell’ambito del prelievo effettuato da ARTA il 15 gennaio, i nostri laboratori hanno evidenziato un superamento di 800mila unità di escherichia coli contro le 5mila previste dalla legge. La situazione è nota all’ARTA, nota alle forze dell’ordine, nota alla Regione: noi stiamo facendo la nostra parte.” [ ndr: il grassetto è nostro ]

A scoperchiare la pentola maleodorante della mancata depurazione della gran parte dei liquami di fogna dell’intera città di Avezzano è stata la testata SITe.it con questo nostro articolo pubblicato il 5 febbraio scorso:

6 febbraio – La notizia di SITe.it viene ripresa e rilanciata dal quotidiano “Il Messaggero”.

6 febbraio, ore 19.30 – Il Direttore generale dell’ARTA Maurizio Dionisio dichiara al Tg3-Abruzzo: “Nuovo intervento di Arta-Abruzzo insieme al Corpo forestale dello stato per verificare le nuove ipotesi di inquinamento…siamo in attesa degli esiti analitici…

7 febbraio ore 07.00 – Con questo articolo QUI SITe.it pubblica i risultati delle analisi delle acque reflue fatte eseguire dalla testata: “Valori escherichia coli riscontrati 72mila, valore limite ammesso: 5mila”.

7 febbraio ore 14.00 – Il Direttore generale tira fuori i risultati dell’ARTA e dichiara al Tg3-Abruzzo: “i nostri laboratori hanno evidenziato un superamento di 800mila unità di escherichia coli”.

14 febbraio – Il Direttore generale dell’ARTA dichiara al Tg3-Abruzzo: “Abbiamo effettuato nuovi prelievi e i laboratori si stanno impegnando…

15 febbraio – Servizio Tg3-Abruzzo: “Il dato relativo agli escherichia coli è sceso sensibilmente passando dagli 800mila ai 280mila” e, precisa poi il direttore dell’Arta, “…abbiamo registrato un abbassamento…”.

21 febbraio – Servizio su infomedianews.it: “8mila unità di batteri fecali nelle acque dei canali del Fucino” e, aggiunge il Direttore dell’Arta, “nulla che già non sapevamo…

14 febbraio – Il Direttore generale dell’ARTA dichiara al Tg3-Abruzzo: “Valori diminuiti rispetto a quelli del 10 gennaio: non più 800mila ma siamo scesi a 300mila”.

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