L’edificio, uno dei pochi costruiti all’esterno del recinto campo, è stato realizzato con una tecnica costruttiva mista di muratura e legno: la struttura portante è in c.a. con i solai in latero-cemento e i muri di tamponamento in laterizio; si sviluppa su tre livelli di cui il piano rialzato è il più ampio ed è impostato su un alto zoccolo in pietra concia.
Caratteristica la loggetta al primo piano con struttura lignea e torretta ricavata nel sottotetto sempre in legno ( attualmente inesistente in quanto è stata smontata per pericolo crollo). L’edificio denominato “Villino Cimarosa” è stato adibito anche ad abitazione per le truppe, ad asilo infantile e ad altri usi durante il periodo tra le due guerre, con conseguenti interventi di ampliamento che ne hanno trasformato l’aspetto esteriore originario; dal febbraio 2007 è sottoposto a tutela monumentale in quanto ritenuto d’interesse storico-architettonico.
Riferimenti bibliografici:
- Lodovico Tavernini “Prigionieri austro-ungarici nei campi di concentramento italiani 1915-1920”
- arch. Clara Antonia Cipriani “Il Campo di concentramento di Avezzano. L’istituzione di un campo di prigionieri di guerra austro-ungarici e la nascita della “Legione Romena d’Italia” ad Avezzano” in Avezzano, la Marsica e il circondario a cento anni dal sisma del 1915 di Simonetta Ciranna e Patrizia Montuori
- Prigionieri di guerra ad Avezzano – “Il campo di concentramento. Memorie da salvare” di Enzo Maccallini e Lucio Losardo
- Le fotografie sono tratte dal web