Il 2 novembre rappresenta il giorno in cui si celebra la Commemorazione dei Fedeli Defunti. Nel nostro paese, l’Italia, in questa ricorrenza è consuetudine onorare i propri cari portando fiori e lumini nei cimiteri.
Non è per tutti così, ci sono persone abbandonate, che lasciano il cammino terreno da soli, senza nessuno che sia loro vicino per confortarli, né per maledirli.
Ho vissuto l’ esperienza di aver visto un uomo solo, abbandonato, oltrepassare la vita in profonda solitudine.
Il mio animo sensibile e fragile mi ha suggerito dei versi che voglio condividere e onorare in questo giorno chi muore da solo, chi muore lontano dagli affetti, chi muore isolato, chi muore abbandonato, chi oggi non avrà nessuno sulla propria tomba, non riceverà la fiammella di un lumino né il profumo e il colore di un fiore.
Ero Ombra
Sono andato, solo, inseguito dal nulla,
accompagnato da un telo che copriva il mio volto,
ingrigito dal male, rigato dal tempo,
rassegnato al dolore ed alla morte.
Mi sono spento
pian piano, senza sussulti.
Gli occhi si sono chiusi, il cuore si è arrestato,
il fiato esalato per l’ultima volta.
Nessuna lacrima di sconforto per l’addio,
né un sorriso per liberare lo spirito,
intrappolato tra le maglie del risentimento,
neppure uno sguardo guercio pronto a maledire:
“Vai, entra nell’oblio, perditi nell’oscurità,
corri nel vuoto, fluttua nel nulla,
sprofonda e marcisci,
senza anima, nella terra nefasta!”
Sono morto, ma ero ombra da tempo.
Un uomo rifiutato è un uomo morto
ed io me ne ero andato
ancor prima di lasciare l’umana esistenza.
versi di Katia Agata Spera 2019