Covid 19 – La Marsica si arrende: “Intervento Esercito e personale sanitario militare”. Il testo della lettera

Angelo Venti
Angelo Venti
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E’ pronta da ieri sera una lettera del sindaco di Avezzano a Prefetto e Ministero della salute, con la “Richiesta di intervento logistico Esercito italiano e personale sanitario militare”. La drammatica richiesta di aiuto – dopo oltre 10 giorni di tentennamenti – giunge al culmine di una settimana che ha certificato la latitanza di Asl 1 e Regione Abruzzo.

Ecco il testo integrale della lettera, firmata dal sindaco Gianni Di Pangrazio:

Eccellenza, La situazione sanitaria marsicana è gravissima. Le strutture ospedaliere sono al collasso. Lo scorso sabato 7 Novembre, si è svolta un’Adunanza straordinaria dei Sindaci della Marsica, nella quale i 32 Sindaci riuniti nel Castello Orsini di Avezzano hanno rappresentato la necessità di ricorrere alla E.V. e richiedere l’intervento del Governo e dell’Esercito italiano con una struttura che preveda soprattutto l’assistenza di medici e infermieri militari, in quanto il personale sanitario civile in forza alle strutture marsicane è assolutamente insufficiente, visto anche il diffondersi del contagio a numerosi operatori. Le nostre strutture sono in difficoltà nel garantire cure sicure ai pazienti no COVID. I citati Sindaci, d’accordo con questa risoluzione, si diano per firmatari della presente con il sottoscritto”.

Manca la linea del Piave

Più che una richiesta d’aiuto, la lettera è la presa d’atto di un fallimento, la resa senza condizioni della Marsica alla pandemia.

La classe politica regionale e locale ha trascorso settimane preziose in inutili chiacchiere e – mentre ad Avezzano, L’Aquila e Pescara si discuteva – l’Ospedale di Avezzano è stato espugnato dal Covid 19.

Una Caporetto annunciata, che ha sancito l’inadeguatezza dello Stato maggiore che doveva difenderci dall’annunciata seconda ondata della pandemia: il Presidente della Regione Marco Marsilio, l’Assessore alla sanità Nicoletta Verì, il Direttore della Asl 1 Roberto Testa e il Direttore sanitario Sabrina Cicogna.

Ma se l’incapacità e le irresponsabilità di questo Stato maggiore sono evidenti, è anche vero che non si intravede in loco qualcuno in grado di organizzare una Linea del Piave e tantomeno un contrattacco.

Se si esludono l’esposto alla Procura presentato dalla Cgil e l’appello al Ministero della sanità del sindaco di Tagliacozzo, di oggi, oppure il comunicato stampa di sabato scorso della Sindaca di Luco, il quadro delle azioni intraprese è sconfortante.

Sabato scorso al Castello Orsini si è riunito il “Parlamentino dei sindaci marsicani“, domani si terrà il consiglio comunale straordinario di Avezzano e giovedì nuova riunione del “Parlamentino”… E poi ancora le interviste a ruota libera, post sui social: ci si incontra e si chiacchiera in libertà. Diversi dei nostri sindaci – quando già il sistema di tracciamento della Asl 1 era palesemente saltato – hanno perso tempo cincischiando con la questione dei Tamponi rapidi. E anche il farsi infinocchiare da Marsilio e Angelosante con la promessa dell’arrivo della tensostruttura non ha certo contribuito a guadagnare tempo.

Ospedale militare: treno perso?

Finalmente nella Marsica ci si è decisi a richiedere l’ospedale militare: meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Ma si è ancor in tempo per ottenerlo?

Purtroppo, si sono lasciati trascorrere giorni e settimane preziose senza prendere atto dell’annunciato tracollo dell’ospedale di Avezzano. Nel frattempo, la situazione sanitaria si è aggravata anche nel resto d’Abruzzo e d’Italia

La situazione dei contagi nella Marsica è già gravissima ed è destinata a precipitare ancora nei prossimi giorni. A breve saranno attivi ad Avezzano due nuovi centri per il prelievo dei tamponi molecolari: quello gestito dai Carabinieri e quello presso il Crua. E’ matematico che il numero dei positivi subità una impennata paurosa.

Ma intanto la situazione generale si è aggravata anche nel resto d’Abruzzo: ieri ha denunciato di essere sull’orlo del collasso anche l’ospedale di Chieti, oggi altre due strutture ospedaliere della costa. E le notizie che arrivano dal resto d’Italia – purtroppo – sono altrettanto tragiche.

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