Avezzano – È bastato un post su facebook di Ezio Stati (assessore de facto al decoro urbano) perché l’amministrazione si smuovesse e mandasse immediatamente a pulire i marmi che pavimentano la parte di piazza Risorgimento a nord della fontana (quella antistante alle attività commerciali, per intenderci).
Marmi come carta moschicida
Prima del suo intervento la situazione era davvero raccapricciante (come potete vedere dalle foto in galleria) ma, in fondo, il problema generale del decoro urbano è poco sentito dall’amministrazione che aspetta sempre di arrivare al punto di rottura prima di mettere mano alle criticità.
È da tempo che denunciamo lo scavalcamento della linea ben marcata fra uso e abuso delle aree pubbliche, soprattutto quando il vantaggio di alcune categorie (commerciali e non) viene anteposto all’interesse dei cittadini. Sono questi ultimi, infatti, a pagare in vari modi e a vario titolo la devastazione degli spazi che hanno contribuito ad allestire con le tasse che hanno pagato e continuano a pagare. Gli stessi spazi che vengono restituiti, dopo l’uso, molto malconci, a volte in modo irrimediabile.
Traffico pesante nel catino
Come nel caso della manifestazione equestre dell’anno scorso che ha lasciato cicatrici indelebili sulla pavimentazione a causa dei mezzi pesantissimi che sono transitati nel catino (contribuendo a sbriciolare i marmi)
sbeccando i gradini col loro passaggio
o graffiando le pietre con le benne delle ruspe
Più sistematico e continuativo, invece, il lavoro di demolizione ad opera dei mezzi del mercato del mercoledì.
La fontana (già) da restaurare
Altre volte capita, invece, di affidare gli appalti a ditte che, visti i risultati dopo poco tempo, dovrebbero rispondere in solido del proprio operato. Come nel caso della recentissima fontana che già si sta sbriciolando lungo i bordi
Normalmente i danneggiamenti qui documentati ricadrebbero nella categoria del vandalismo ma quando sono le amministrazioni a permetterlo, chiudendo un occhio o minimizzando, siamo in presenza di vandalismo istituzionale. A questo punto sarebbe opportuno che i cittadini chiedessero il risarcimento dei danni ai responsabili, diretti ed indiretti.
P.S. le foto sono tutte vere, basta recarsi sul posto per verificare. È la propaganda a “photoshoppare” la realtà.