Avezzano – Avvistati addetti alla manutenzione a piazza Torlonia

Lapo Kalisse
Lapo Kalisse
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Dopo mesi di incuria ed abbandono si rivedono al capezzale del parco morente figure armate di attrezzi da giardinaggio. E come in tutti i cantieri che si rispettano, non mancano tre occhiuti Umarell con i loro commenti.

Seduto su una panchina della piazza, osservando i lavori, così commenta il primo pensionato:

Di questo passo dove andremo a finire? Tutto questo tempo e tanti soldi per mandare alla malora piazza Torlonia e adesso ci ripensano?

Il secondo, seduto sulla sua carrozzina elettrica, ribatte sarcastico:

Eh, già! Non ci sono più i sabotatori di opere pubbliche di una volta!”.

A chiudere la discussione, agitando indignato il bastone, è il terzo:

Eppure con piazza del Mercato ci sono riusciti benissimo ancora prima di aprirla al pubblico!

È spiacevole dover tornare a parlare di nuovo del degrado del parco cittadino di Avezzano causato dall’inciviltà di alcuni frequentatori e dall’incuria dell’amministrazione. Le segnalazioni che giungono in redazione sarebbero difficili da credere se non arrivassero sotto forma di fotografia o video.

La questione dell’abbandono della villa comunale, fino a pochi giorni fa, veniva stigmatizzata dalle testate locali riducendolo ad un problema di scritte oscene sulle attrazioni del parco giochi per bambini che sta all’interno del giardino. Evidentemente i giornalisti che si sono occupati della questione, non frequentano abbastanza piazza Torlonia per ascoltare le profanità che escono dalle giovani bocche dei ragazzi che giocano a pallone proprio di fronte al parco bimbi. “Un vero repertorio da Camalli” lo definisce chi ha avuto modo di ascoltarli ed ha portato via i bambini per l’imbarazzo. Questi ultimi, anche se non sanno leggere, le orecchie per ascoltare le bestemmie e le parolacce ce le hanno.

C’è da dire, però, che se i ragazzini avessero altro spazio in città in cui giocare non devasterebbero le aiuole e le siepi del parco pubblico. Ma questo è un tema di politiche sociali e sorveglianza, non di manutenzione.

Purtroppo il problema è di ben altra e profonda natura.

L’anarchia in piazza regna sovrana: non si vede lo straccio di un sorvegliante, i vigili non intervengono neanche se chiamati, le telecamere, nonostante un costo elevatissimo di gestione, sono (quasi) del tutto inutili ed i cittadini che rimproverano quelli sorpresi a compiere atti illeciti rischiano l’incolumità personale.

Che ne dite di un giro in moto intorno alla fontana?

Prima di tutto la questione igienica: piazza Torlonia è divenuta la più grande (e costosa) latrina per animali del centro Italia. Non parlo solo di persone che fanno chilometri per portarvi i propri cani a “passeggiare” (spesso e volentieri senza guinzaglio) e “dimenticanosouvenir sul prato e sul selciato ma, addirittura, di recente sono stati sversati sulle aiuole sacchi di lettiere per animali sporche con tanto di bustine vuote di cibo per gatti, tanto per non lasciare dubbi sulla provenienza delle deiezioni. Il tutto sotto il monumento di Torlonia e, soprattutto, a vista delle telecamere di sorveglianza.

La mancanza di pulizia è testimoniata dalle foto di un giornale del 29 marzo accanto ai coriandoli e alle stelle filanti del carnevale finito il 1° marzo. Vuol dire che per almeno un mese nessuno è passato a pulire la piazza.

Il sudiciume lasciato dopo il mercato del sabato rimane vagante, trasportato dal vento, per settimane all’interno del parco.

Il vandalismo è messo in atto anche da soggetti inaspettati, che vanno dagli addetti alla manutenzione che rompono gli arredi (panchine, cestini, pavimentazione, aiuole e così via), fino alle vele pubblicitarie che, non limitandosi a deturpare la piazza trasformandola in una rimessa di mezzi pesanti, spezzano i rami degli alberi, sottraggono parcheggi e tolgono la visibilità a chi deve attraversare le strisce pedonali con il passeggino mettendo a rischio l’incolumità dei bambini. Senza contare il fatto che alcuni mezzi sono talmente grandi da non rientrare neanche nelle strisce bianche che delimitano l’area di sosta consentita.

Piazza Torlonia ora è anche peggio di quanto non fosse prima che venisse restaurata. Peccato che la recentissima operazione di ripristino sia costata circa mezzo milione di euro per i lavori e altri duecentomila per la “manutenzione” triennale (facendo due conti sono circa seimila euro al mese, ovvero duecento al giorno) solo per vederla ridotta in questo stato.

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Lapo Kalisse è uno sciamano informatico e guaritore di gadget tecnologici. Dopo una lunga esperienza maturata come consulente ha acquisito la consapevolezza che l’informatica è lungi dall'essere una scienza esatta e, quindi, ha cominciato ad applicare metodologie animistiche all’IT.