Serata culturale a Scurcola Marsicana: presentato il libro “La libertà macchia il cappotto” di Antonello Loreto

Alfio Di Battista
Alfio Di Battista
5 Minuti di lettura

Scurcola Marsicana – Presentata ieri, l’ultima fatica letteraria di Antonello LoretoLa libertà macchia il cappotto” un romanzo di formazione ricco di citazioni musicali e cinematografiche, che non manca di esplorare il mondo nascosto del disagio giovanile, in quella delicata fase di passaggio, fra l’adolescenza e l’età adulta, in cui la consapevolezza del proprio sé inizia ad assumere i contorni più definiti di una maturità che però, è ancora tutta da consolidare.

Ad affiancare l’autore, il Sindaco Nicola De Simone, che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, tanto da invitare Antonello Loreto a tornare in inverno per una replica della presentazione. Il sindaco ha inoltre sottolineato l’importanza di promuovere la cultura in tutte le sue forme espressive perché rappresenta un volano decisivo per lo sviluppo del territorio.

Presente anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Avezzano, Pierluigi Di Stefano, che ha ribadito il rapporto di amicizia e collaborazione, ormai consolidato, fra le due amministrazioni. L’assessore ha ricordato come, anche l’amministrazione di Avezzano, e il suo assessorato in particolare, siano ingaggiati nel continuo e costante sforzo di promuovere il territorio attraverso eventi culturali.   

Quentin, il protagonista della storia, è un ragazzo che trascorre il tempo a colpire una pallina da tennis che rimbalza contro un muro storto, nel frattempo, riflette, sviluppa concetti e intanto parla con il suo pesce rosso, Emilio Salgari, soprannominato il dadaista.

Il muro storto è l’archetipo di una vita che non sempre risponde alle aspettative, esattamente come la pallina che dopo aver colpito la parete, può prendere direzioni assolutamente impreviste. In questo mondo ovattato, dai confini rassicuranti e protettivi passa le giornate Quentin, ovvero Q, una sola lettera, l’iniziale, con la quale l’autore identificherà il personaggio per tutta la storia.

Il sostanziale disimpegno in cui Q si crogiola, sviluppando concetti, nel tentativo di capire lo sconfinato dolore che lo pervade, sembrerebbe il suo tentativo, forse inconsapevole, di elaborare alcuni accadimenti luttuosi che solo apparentemente pare non abbiano scalfito la sua scialba quotidianità.

A un certo punto però, c’è un evento che sconvolge l’equilibrio stanco di questo mondo quieto. Q decide che è arrivato il momento di lasciarsi macchiare il cappotto dalla libertà, con tutto ciò che ne consegue: incertezza, ansia, il distacco dall’amata nonna Faustina, che agli occhi di Q è il mitico sergente maggiore Hartman, di Full Metal Jacket, film cult degli anni ’80 diretto dal leggendario Stanley Kubrick.

È qui, che nel romanzo, viene introdotto il tema del viaggio come paradigma dell’iniziazione verso una nuova consapevolezza, che si completerà nei boschi dolomitici della val di Fiemme e della val di Fassa, insieme a K, una ragazza conosciuta su un autobus durante il viaggio verso il nord.

Le 270 pagine del libro si lasciano amabilmente leggere come un vino frizzantino fresco, fra leggerezza e qualche sorriso. In effetti non mancano intermezzi e descrizioni esilaranti, il tutto permeato da una leggera ironia, a volte amara, ma sempre centrata sulla trama, che offre la possibilità di riflettere molto sulle infinite possibilità che la vita riserva e sulla capacità di saperle riconoscerle ed afferrarle.

Terminata la storia, chiusa la copertina del libro, sembra ancora di ascoltare i rimpalli della pallina da tennis sul cemento. Una malinconica sensazione ti trascina lieve, in un assolato e pigro pomeriggio estivo, negli anni dei Borg e dei Mc Enroe, e intanto, passano nella mente, le note di tanta musica:

Like a Rolling stone di Bob Dylan, La sera dei miracoli, di Lucio Dalla, Purple rain, di Prince, Kashmir dei Led Zeppelin, gli immancabili Pink Floyd, con Ummagumma e Any colour you like, e tanti altri, da aver spinto l’autore a dedicare una pagina alla playlist di tutti i brani musicali citati nel libro.    

Condividi questo articolo