Passatempi di stagione avezzanesi

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
5 Minuti di lettura
All-focus

L’anno scorso, mi fu proposto di scrivere un pezzo per riassumere ciò che io avevo pubblicato nel 2022, riguardante il verde pubblico; ripescai nei miei appunti cinque o sei «notizie» cui non si era interessato nessuno nel corso dell’anno. È diverso questo dicembre; mi è venuta un’idea simile riflettendo su un pezzo che mi è stato inviato. (La prendo da lontano).

Venerdì scorso, sono uscito presto; alle 7.30, lungo via don Minzoni, sono stato fermato da un trentenne che affermava di essere rimasto privo di tutto tranne la sua automobile e le relative chiavi: gli servivano dei quattrini per la benzina – banconote da dieci euro, si capisce. (Mi è tornato alla mente un episodio uguale ma in piazza G. Matteotti; non fui l’unico in quel periodo e la cosa finì su più di una testata giornalistica). Di ritorno dalla pineta nord – avevo giocherellato a fotografare la nebbia e inviare gli scatti a qualche amico –, passando per corso della Libertà, ho notato su via mons. D. Valerii un paio di tipi che dormivano di traverso sul marciapiede – da mesi, su quel lato non ci passa nessuno per via del cantiere. (Quel posto ripara perfettamente dai venti freddi del nord). «Hanno cambiato posto di nuovo» ho pensato tra me e me. (Dormono in due da poco, mentre è raro vederli all’addiaccio in tre).

Il giorno seguente è uscito un pezzo – con foto – su un quotidiano (cartaceo), uno con una discreta storia alle spalle e che non nomino, appunto, per rispetto più che su un libro di poesie, racconti o una comune testata locale trash. Si parlava di «uno sconosciuto» che dormiva all’aperto; un tale fatto (addirittura) contraddiceva con la giornata (Immacolata Concezione per i cattolici) e il vasto programma culturale previsto ad Avezzano per i prossimi giorni. (Erano tralasciate le fantasiose luminarie, vabbè…). Di recente, un economista che insegna alla Lumsa scriveva sul quotidiano dei vescovi italiani: «Il Black Friday è diventato l’inizio dell’anno liturgico della religione capitalistica. Come ogni nuova religione che intende soppiantarne una pre-esistente, anche il capitalismo consumista sostituisce le feste cristiane con le sue nuove feste, e sovrappone i suoi tempi liturgici a quelli precedenti».

Penso che quello fotografato mentre dormiva (?) non sia l’unico a… rovinare quello che sta succedendo da noi e nel resto dell’Occidente il giorno dopo il Thanksgiving americano. È facile cercare su internet dati sulla povertà relativa in Italia (almeno uno su dieci) o quello sui senzatetto (almeno mezzo milione); è poi semplice fare la proporzione con la popolazione del capoluogo marsicano. Quanti dormono all’aperto ad Avezzano? A proposito: è sicuro che il tipo immortalato mentre giaceva a terra fosse effettivamente un senzatetto? (Non è una domanda peregrina). La cosa più importante: (tuttora) fastidio a qualcuno in quel posto? Commette reati di sorta?

Devo perciò considerarmi anch’io una contraddizione, calcolando che al solito salterò le numerose iniziative culturali, per non parlare del tradizionale consumismo di massa in questo periodo. (Mi faranno compagnia diversi conoscenti ma soprattutto amici, anche quest’anno). Sono anch’io da sanzionare, curare, rieducare in qualche maniera?

È lo stesso copione utilizzato per i giovani d’estate, quando una serie di gruppi si ritrova in alcune zone del Quadrilatero. Si registrano comportamenti diversi, a volerli vedere. Abbiamo comitive che schiamazzano e abbandonano rifiuti fino alle 2, le 3 di notte – nonostante le lettere di protesta alle testate locali, le pattuglie di polizia e carabinieri –, delle altre più rispettose del luogo e dei residenti: è sufficiente un rimbrotto per placarli e infine gruppetti di cui non si accorge proprio nessuno, minimamente. Eppure qualche mezzo d’informazione tratta tutte le situazioni allo stesso modo. (La realtà, al solito, è almeno più complicata di quella riprodotta da un’immagine o catturata da uno sguardo casuale). Sì, ci ho pensato giusto un po’ a buttar giù qualcosa ma ho abbandonato l’idea. («uno sconosciuto»… «Ma mi faccia il piacere!»).

Quante migliaia di foto di gente che dorme all’aperto potevo scattare, negli ultimi otto-nove anni? Scrivere quante decine di articoli? (Mi sono risparmiato tutto ciò per il mio pessimo rapporto con la pornografia). Dopo questa faticaccia, mi merito un bel piatto di contraddizioni al curry.

Condividi questo articolo
Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.