Movimento Che Fare! «Dopo otto mesi di segreteria Schlein, sappiamo cosa fare»

Alfio Di Battista
Alfio Di Battista
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Avezzano – Con una breve nota il movimento Che Fare!, torna ad affacciarsi sulla scena del dibattito pubblico e lo fa in un momento in cui le varie compagini politiche hanno già alzato i giri del motore in vista delle prossime regionali.

Nel comunicato si fa riferimento a una ripresa del dialogo fra i partecipanti alle assemblee che si tennero nello scorso inverno a Sulmona, L’Aquila e Avezzano, per poi arrestarsi, subito dopo l’elezione della nuova segretaria del PD, Elly Schlein.

Evidentemente negli otto mesi trascorsi dall’insediamento della nuova segreteria, il movimento ha voluto saggiare quali fossero le linee guida del nuovo corso, ma tutto fa pensare che la Schlein non abbia affatto convinto quelli di Che Fare!, che avevano provato a segnare un nuovo percorso rispetto alla direzione spesso incerta e ambigua del Partito Democratico.      

Raggiunto telefonicamente, Alfonsino Scamolla, uno degli animatori del movimento, ha confermato che c’è un ragionamento avviato sulle regionali, senza ancora nulla di definito perché è necessario, secondo lui, riprendere le fila del discorso con tutti coloro che diedero vita alle iniziative su tutta la provincia dell’Aquila.

«Se ci sono margini per mettere a terra un progetto serio lo faremo, con la determinazione e la trasparenza che ha sempre contraddistinto le persone che hanno lavorato per mettere a fattor comune idee e proposte.»

In buona sostanza si fa riferimento a una bozza elaborata nell’assemblea di Avezzano come base di partenza per definire le linee di quello che pare essere un vero e proprio programma politico, ciò che fino ad ora non si è sentito da nessuno dei partiti e delle componenti politiche che ambiscono a rappresentare le istanze del territorio.

Per ora la politica locale pare essersi attivata nella più classica rappresentazione di un modo di agire declinato attraverso l’apparire e il presenzialismo, come se esserci equivalesse ad essere. I social fanno il resto alimentando l’illusione che i like a buon mercato siano altrettanti voti e consenso facile. Ma come disse Rino Formica, pluriministro socialista, oggi novantaseienne: la politica è sangue e merda!

Di sangue ne scorre anche troppo, non c’è che l’imbarazzo della scelta: Ucraina, Israele, Palestina, Niger, Sahel, Siria, Afghanistan, il mar Mediterraneo, le cui ragioni, a ben pensarci, stanno sempre nella stessa frase di Formica.

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