MASSA d’ALBE – Il riciclo dei rifiuti diventa arte

Redazione
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MASSA D’ALBE – Sembra quasi una galleria di installazioni artistiche a cielo aperto quella che si presenta al visitatore delle campagne intorno all’area archeologica di Alba Fucens. Il paesaggio già decorato dalle figure bianche e geometriche delle cave è ora arricchito dall’intervento di nuovi e sconosciuti artisti: macchie marroni di recentissimi scarichi di compost abilmente spalmati sul terreno si accostano ai precedenti cumuli di ammendante, ormai ricoperti dal verde della vegetazione. Ecco come si presentava la zona l’11 giugno scorso, ad opera completata.

quadroUn’opera d’arte a più mani. La tela verde che fa da sfondo è la valle che scende da Massa d’Albe verso Magliano, sulla sinistra si trovano le colline di Albe e Alba Fucens. I cumuli circolari in basso a sinistra sono i vecchi scarichi di compost ormai ricoperti dal verde delle vegetazione: insieme ai terreni, furono sequestrati dai Forestali nel luglio del 2016. In alto a destra, invece, il bianco delle linee geometriche di una delle tante cave che costellano la zona circostante. I disegni marroni visibili al centro, infine, sono stati realizzati in questi giorni da mano sconosciuta, attraverso lo scarico di nuovo compost e la successiva spalmatura sul terreno.

Su segnalazione dei residenti, abbiamo effettuato un primo sopralluogo il 5 giugno scorso. La zona è la stessa dell’area sequestrata dai forestali nel luglio 2016: cumuli recenti di compost si aggiungono ai vecchi, il tutto condito da un puzzo nauseabondo che rende irrespirabile l’aria: rinvenuta anche una carcassa di animale morto, probabilmente un bovino. La zona – che sarebbe stata attenzionata anche da pattuglie dei carabinieri forestali – si presentava così:

Lunedì 11 giugno abbiamo effettuato il secondo sopralluogo. I nuovi mucchi erano stati nel frattempo spalmati sul terreno. Questo è il nuovo aspetto della zona:

AGGIORNAMENTO – E’ una buona notizia e ci arriva con una telefonata. L’interlocutore esordisce con una battuta: «Mi hanno segnalato il vostro articolo e credo che ‘Lartista ignoto’ di cui scrivete sono io, Umberto Di Carlo».

Poi Di Carlo chiarisce: “Il compost marrone di cui parlate, lo abbiamo scaricato noi nei giorni scorsi, su terreni di nostra proprietà. Lunedì mattina saranno arati per prepararli alla semina del foraggio”. Il riferimento è ovviamente al solo compost scaricato recentemente nella zona, quello marrone, e non ha nulla a che vedere con i mucchi più vecchi, presenti nell’area vicina, sequestrata nel luglio 2016. Di Carlo precisa che il suo compost proviene dall’impianto Aciam di Aielli ed è munito di tutte le certificazioni di qualità. Mescolato al letame, lo utilizza per sostituire la concimazione chimica dei terreni: “Questo è uno dei vari appezzamenti di terra su cui produciamo il foraggio per le vacche di razza chianina che alleviamo nella nostra FattoriaDiCarlo”. Umberto Di Carlo ci parla poi a lungo e con orgoglio e passione delle sue vacche e di come le alleva, infine conclude: “Vi invito alla fattoria, perché non venite a visitarla?” Un invito che come SITe.it accettiamo volentieri.

In serata sulla pagina facebook della FattoriaDiCarlo – in merito al nostro articolo – è stata pubblicata una nota di chiarimento dell’azienda che riportiamo integralmente:

«Da più parti ci giungono voci di presunti svernamenti di compost in località la squagliata ( Massa D ‘Albe ) ci preme rassicurare che trattasi di compost di qualità regolarmente certificato e prodotto dall Impianto Aciam spa di Aielli . Tale compost ( assieme al letame ) viene utilizzato come ammendante in sostituzione dei concimi di sintesi chimica per concimare i terreni coltivati dalla nostra FattoriaDiCarlo per produrre foraggio per le nostre vacche Chianine . Rivendichiamo e promoviamo la buona pratica agronomica . Nei prossimi giorni tali terreni saranno arati e preparati per la semina autunnale»

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