Israele accusato di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia

Angelo Venti
Angelo Venti
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La Repubblica del Sud Africa ha sottoposto alla Corte Internazionale di Giustizia un dossier di oltre 80 pagine in cui accusa lo Stato di Israele di atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza.

La richiesta avanzata dal Sud Africa prevede che la Corte si riunisca urgentemente per richiedere l’applicazione di misure provvisorie atte a prevenire l’ulteriore commissione di atti di genocidio nella forma di uccisioni, creazione di condizioni che rendono impossibile la sopravvivenza della popolazione di Gaza, tra cui la privazione di acqua, cibo e farmaci.

Tali misure imporrebbero a Israele la cessazione immediata delle attività militari, la fine dell’assedio di Gaza e il ripristino della fornitura di beni essenziali tra cui la consegna di aiuti umanitari. Inoltre, le misure provvisorie includerebbero la sospensione di qualsiasi dichiarazione di carattere genocidiario o di incitamento al genocidio.

La pronuncia della Corte in tal senso determinerebbe l’obbligo per gli stati terzi di sospendere qualsiasi forma di supporto o complicità in atti genocidiari o in atti aventi intento genocidiario, tra cui la fornitura di armi e equipaggiamenti militari ad Israele.

La giurisdizione della Corte é stata invocata dalla Repubblica del Sud Africa sulla base della Convenzione del 1948 per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio, di cui sia il Sud Africa che Israele sono Stati parte.

All’udienza relativa alle misure provvisorie seguirà il vero e proprio procedimento giudiziario in cui la Corte valuterà le prove addotte dalle parti, lo Stato di Israele e il Sud Africa o altri stati che vorranno unirsi alla procedura, al fine di stabilire le avvenute violazioni della Convenzione sul Genocidio da parte dello Stato di Israele, in questa sede rappresentato dai Ministri attualmente al governo, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu.

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