Cerchio, incompatibilità Tedeschi – Prefettura dell’Aquila: “non può ricoprire la carica di sindaco”; Consiglio Comunale vota contro

Claudio Abruzzo
Claudio Abruzzo
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Acque agitate nel Comune di Cerchio dove Gianfranco Tedeschi deve difendere la fascia tricolore dall’accuse di incompatibilità avanzate dalla minoranza consiliare per un debito nei confronti del Cam e confermate da un parere della Prefettura dell’Aquila: in aiuto del primo cittadino é però accorsa la maggioranza consiliare che, nell’agitato consiglio comunale del 25 giugno scorso, ha reso inapplicabile il parere espresso dal vice-prefetto dell’Aquila Dott.ssa Maria Cristina Di Stefano, votando contro l’applicazione del punto n° 8 indicato all’ordine del giorno.

Ricordiamo che ad avanzare il dubbio sull’esistenza di incompatitilità di Tedeschi a ricoprire la carica di sindaco era stato il gruppo di minoranza consiliare Officina 2026 che, il 21 dicembre 2021, aveva richiesto parere alla Prefettura dell’Aquila per un debito del primo cittadino nei confronti del Cam, di cui il Comune di Cerchio é socio con una quota dell’1,81% del capitale sociale: infatti, con la sentenza n° 267/2020, pubblicata il 24 dicembre 2021, il Tribunale di Avezzano aveva condannato l’avv. Gianfranco Tedeschi a restituire al Consorzio acquedottistico oltre 600mila euro indebitamente percepiti (cifra poi ridotta a 325mila euro dalla Corte d’appello dell’Aquila).

I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2007 e il 2012 quando Tedeschi ricopriva contemporaneamente le cariche di Presidente del Consiglio di Gestione del CAM e quella di Sindaco del Comune di Cerchio, percependo compensi da entrambe gli enti, cosa non prevista della legge. Per tale motivo i giudici del Tribunale di Avezzano lo avevano condannato alla restituzione di tutti gli emolumenti percepiti in quegli anni dal Cam, specificando nella sentenza di condanna come chi riveste contemporaneamente la carica di amministratore di un ente locale (nel caso, sindaco del comune di Cerchio) e di componente degli organi di amministrazione di società di capitale partecipate dallo stesso Ente (nel caso, Consorzio acquedottistico marsicano), “non può cumulare gli emolumenti riconosciuti per ciascuna carica, spettandogli solo quelli previsti per la carica elettiva”.

Alla luce della sentenza di condanna, il 22 aprile scorso la Prefettura dell’Aquila, con nota n°21647, aveva poi espresso un parere di incompatibilità per il sindaco Tedeschi sottolineando come, ai sensi dell’art. 63, comma 1 n. 6 del Testo Unico degli Enti Locali:

“non può ricoprire la carica di Sindaco (….) colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente verso il comune (…) o verso istituto od azienda da essi dipendenti è stato legalmente messo in mora”.

Secondo la giurisprudenza, infatti, “l’amministratore non deve prestare il fianco al sospetto che la sua condotta possa essere orientata dall’intento di tutelare i propri interessi personali contrapposti a quelli dell’ente“. La Prefettura rimandava al Comune di Cerchio la decisione finale sull’incompatibilità che aveva certificato: in base all’art. 69 TOUEL spetta infatti al Consiglio Comunale la verifica delle cause ostative all’assunzione del mandato elettivo con la procedura di incompatibilità.

In seguito al parere della prefettura e dopo aver verificato la situazione debitoria di Tedeschi nei confronti del Cam (per il quale risultava pagata solo il 5% della somma dovuta), il gruppo di minoranza consiliare di Cerchio richiedeva quindi al segretario comunale di inserire una proposta di deliberazione riguardante l’incompatibilità del Sindaco Tedeschi da votare in consiglio. Il punto 8 veniva così inserito all’ordine del giorno del consiglio comunale del 25 giugno ma non veniva posto ai voti. Al suo posto – stando a quanto riferito dalla minoranza – viene invece discusso e approvato un emendamento presentato dai consiglieri di maggioranza, peraltro senza alcun preavviso: l’emendamento richiamava un parere legale dell’avv. Michela Palma, che di fatto evidenziava l’insussistenza del presupposto di incompatibilità certificato dalla Prefettura.

In seguito a nuova richiesta di parere in merito ricevuta dai consiglieri di minoranza, il 30 giugno scorso la Prefettura, pur confermando il proprio giudizio di incompatilibità, prendeva atto di quanto deliberato dal consiglio comunale, lasciando di fatto come unica possibilità di giudizio di merito il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

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