Avezzano – Discorsi di ciechi e muti, davanti allo specchio

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Avezzano - Piazza Bruno Corbi

Ho seguito la manifestazione MarsicaLand (Avezzano) fin dall’inizio su una testata aquilana. È esterofilia la mia? No, le informazioni (on line) uscivano prima da quelle parti. Porto un esempio. È stata pubblicata prima MarsicaLand: sei mesi di eventi dedicati all’agroalimentare diretta conferenza stampa a Roma, in «AbruzzoWeb» 23 ottobre 2023. Poi è uscita MarsicaLand: expo agroalimentare del Fucino presentato a Roma, “Sarà evento nazionale”, in «AbruzzoWeb» 24 ottobre 2023. Poche ore dopo appare F. Santini, Presentato a Roma Marsicaland: il nuovo Festival Diffuso dell’Agroalimentare marsicano, in «MarsicaLive» 24 ottobre 2023. (Santini partecipava al «talk show [sic!] “Enogastronomia, turismo, ospitalità. Dialogo flessibile sui futuri del territorio”»). In seguito, io scorrevo la stessa notizia sulle testate giornalistiche marsicane pur trattandosi di un (?) comunicato ufficiale – consiglio di ripetere la stessa operazione a chi mi legge, non si annoierà.

Si chiarisce abbastanza la situazione giorni addietro; appare un pezzo dal titolo: Mercato ortofrutticolo. Marsicaland rilancia il suo ritorno in città, in «Il Centro» 15 dicembre 2023. (È un comunicato pubblicato anche dalle nostre testate on line; silenzio invece da parte degli aquilani pur trattandosi della stessa manifestazione). Il mercato in questione (cosiddetto a km 0) è quello in piazza del Mercato – perdonate il bisticcio di parole – spostato da anni nell’adiacente piazza Bruno Corbi: non è perciò sparito nel nulla – ‘vanished from my hand’ –, è rimasto ad Avezzano, nel Quadrilatero. Chi si trova dietro tale manifestazione, nel senso: chi ha chiesto tutto ciò e a chi? Quasi all’inizio del pezzo si legge: «L’evento lanciato dalle associazioni di categoria con il supporto del Comune, della Regione Abruzzo, in particolare l’assessorato all’Agricoltura, […] della Provincia, del Gal Marsica, del Patto Territoriale della Marsica, del Consorzio di tutela Igp patata del Fucino». (Sono miei i grassetti). Le associazioni di categoria hanno una costante interlocuzione – mi si passi il termine – con il comune di Avezzano: non ci hanno mai pensato prima a porre qualche domanda in merito, in tutto questo tempo? Vale lo stesso discorso per l’altro grassetto: al comune di Avezzano non è mai saltato in mente di chiedere lumi sull’annosa vicenda al comune di Avezzano? (Mi si perdoni quest’altro bisticcio di parole).

Nella stessa giornata (15 dicembre 2023), è spuntato fuori un comunicato della Regione Abruzzo che annuncia un incontro ad Avezzano sul PSR 2014-22; sarà Emanuele Imprudente (Lega) a «fare gli onori di casa». La banana republic fucense è però nota nel mondo per la sua millenaria tradizione agricola, altro che i luchesi, i trasaccani, i celanesi e altri sfaccendati; immagino che dietro la manomissione della pista ciclabile al centro (corso della Libertà), vi sia il tardivo quanto nobile intento di lasciare un lato della carreggiata per il parcheggio di trattori, motocoltivatori, rulli compattatori e ovviamente, anche cavalli – finirà probabilmente allo stesso modo anche su via G. Marconi. Nel comunicato si definisce il Fucino come «l’Orto d’Italia» – mai accorto di questo. (E con il deficit alimentare italiano a otto zeri…)

Il comunicato sul Centro (MarsicaLand) prosegue con i pregi dei mercati ortofrutticoli italiani – una situazione pesantemente ridimensionata da decenni, ad Avezzano. In oltre mezzo secolo, ho assistito – per questioni anagrafiche, anche «geografiche» – a commercianti che presero a spostare frutta e verdura dentro negozi (in muratura) sparsi per la città, poi vi fu l’arrivo dei supermercati, quindi i centri commerciali e infine l’e-commerce: è cambiato moltissimo. (Quanti chioschi dei giornali sono rimasti?). La corporazione dei bottegai ignora tutto ciò. (Il singolo commerciante deve invece conoscere minuziosamente, quotidianamente, come evolve la situazione se vuole tirare avanti con un’attività che da diversi anni è divenuta rischiosa). Una tale descrizione copre, nasconde in larga parte la vicenda di quel pezzo di città: piazza del Mercato era animata anche nel pomeriggio – anche tardo –, meno della mattinata si capisce; soprattutto assolve alcuni pubblici amministratori degli ultimi anni. M’interessano pochissimo le sconosciute, oscure esigenze dietro alle pesanti modifiche al progetto iniziale di restyling di quel posto, ho scritto invece parole pesanti su quella ridicolissima piazza (italiana) in cui non si può o non si deve sedere. (Gli avezzanesi dovrebbero vergognarsene poco meno dell’omertà sfoggiata all’epoca dello sventramento di quarant’anni fa, sempre in quelle parti – altro che identità, orgoglio o simili baggianate alla moda). A distanza di anni, i lavori di restyling di piazza del Mercato sono conclusi?

A largo San Bartolomeo, va all’incirca lo stesso numero di frequentatori dell’anno passato o del 2020 – è meglio di prima quel posto, dopo il restyling. Allo stesso modo, un pugno di contadini-commercianti spostati di trenta metri non aggiungerà proprio nulla né alla piazza (del Mercato) né tanto meno a loro stessi in termini di clientela; non crescerà neanche il loro numero, prevedibilmente. Soprattutto, il loro «ritorno» non avvierà processi di sorta. È positivo che si svolga MarsicaLand, sarà sicuramente utile a molti; è però consigliabile non uscire dal seminato e lasciare a casa le fantasie e i sogni a occhi aperti. (Proprio niente da ridire sulle passerelle elettorali – ‘Chi pecora si fa, lupo lo mangia’).

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.