Angloamericani bombardano lo Yemen. Democratici Usa accusano: “Biden ha violato la Costituzione”

Bombardamenti Usa e inglesi hanno colpito questa notte oltre 60 obiettivi nello Yemen. Gli attacchi occidentali mentre nel Mar Rosso sono in navigazione oltre 200 navi commerciali: con il lancio dei primi missili, i prezzi del petrolio salgono del 2%. Critiche contro l'attacco anche dai democratici Usa: "“Biden avrebbe dovuto avvisare il Congresso prima di bombardare". Trump: "Un pazzo completo. Sta usando il War Powers Act contro lo Yemen. Perché?"

Angelo Venti
Angelo Venti
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Mentre Israele è chiamato a difendersi presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia dall’accusa di “Genocidio contro i palestinesi di Gaza” avanzata dal governo del Sudafrica, Usa e Inghilterra allargano il fronte di guerra bombardando lo Yemen.

Gli eserciti di Usa e Inghilterra hanno bombardato questa notte 16 località yemenite, tra cui una base aerea vicino la capitale Sana’a, l’aeroporto di Hodeidah, un campo militare nella periferia di Saada, un campo militare a Taiz e l’aeroporto di Habban.

Le forze del movimento yemenita Houthi – che denunciano 5 morti e 6 feriti tra le proprie truppe a causa degli attacchi – hanno diffuso filmati con il lancio di missili in rappresaglia contro le navi da guerra statunitensi e britanniche.

I primi commenti dei leader Houthi sono netti: “Usa e Gran Bretagna stanno cercando di distogliere l’attenzione dal genocidio di Gaza con operazioni mal concepite”. Aggiunge il portavoce Mohamed Abdelsalam: “non c’è alcuna giustificazione per questa aggressione: lo Yemen non rappresenta una minaccia per la navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Golfo Persico. In solidarietà con Gaza, abbiamo attaccato solo le navi israeliane e quelle dirette in Israele e tali attacchi continueranno comunque”.

Effettivamente, in questi tre mesi gli Houthi hanno sempre ribadito che, “in solidarietà con gli abitanti di Gaza” avrebbero impedito il transito nel Mar Rosso solo alle navi d’Israele o ad esso riconducibili o comunque dirette nei porti israeliani: “tali attacchi cesseranno – hanno costantemente dichiarato – appena cesserà l’aggressione a Gaza”.

Biden ha confermato gli attacchi definendoli “una risposta contro la minaccia degli Houthi della libertà di navigazione” e ha dichiarato che i bombardamenti sono stati sostenuti da Australia, Bahrain, Canada e Paesi Bassi. Secondo il Pentagono, sono stati colpiti i luoghi di produzione e lancio degli UAV degli Houthi, navi di superficie senza equipaggio, missili da crociera per attacchi terrestri, radar costieri e capacità di sorveglianza aerea. Il segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin – che riferisce la CNN ha ordinato l’attacco dal suo letto in ospedale – ha dichiarato che gli attacchi aerei “intendevano a interrompere e ridurre le capacità degli Houthi di minacciare il commercio globale”. Il ministero della Difesa britannico, invece, ha affermato che l’esercito ha utilizzato aerei da combattimento Tifone – decollati da Cipro, dalla base inglese vicino Limassol – armati con bombe guidate.

L’Arabia Saudita – che si affaccia sul Mar Rosso e che con i ribelli Houthi si è scontrata militarmente per anni – ha esortato le parti in conflitto a esercitare moderazione ed evitare l’escalation.

La Russia ha subito condannato l’attacco angloamericano nello Yemen, esortando la comunità internazionale a fare altrettanto e a intensificare gli sforzi per prevenire l’escalation: intanto annuncia di aver convocato il 12 gennaio una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite proprio su questo tema. Maria Zakharova ha definito gli attacchi come una “perversione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e un completo disprezzo per il diritto internazionale”.

Condanna ferma degli “Attacchi dell’Occidente allo Yemen” anche da parte di Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli esteri iraniano: “gli attacchi degli Stati Uniti e del Regno Unito sono una chiara violazione delle leggi internazionali e della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen”, ha detto. Sui social media libanesi condanna con forza l’attacco anche Hezbollah, come gli Houthifedeli alleati dell’Iran: “Questa aggressione contro gli Houthi conferma che gli Stati Uniti sono un complice dei crimini israeliani nella Striscia di Gaza, che sta cercando di coprire le sue azioni distruggendo coloro che sono pronti a sostenere la Palestina e il suo popolo”, ha dichiarato il movimento.

I cinesi invece fanno i cinesi. La Cina esorta tutte le parti a prevenire l’espansione del conflitto yemenita”, dicendosi preoccupata per l’escalation delle tensioni nel Mar Rosso”. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha detto: “Esortiamo le parti interessate a mantenere la calma e ad esercitare moderazione per impedire l’espansione del conflitto”.

A Washington decine di attivisti si sono riuniti fuori la Casa Bianca per protestare contro gli attacchi aerei degli Stati Uniti e del Regno Unito agli Houthi in Yemen.

Particolarmente dura la reazione di Donald Trump: E’ stata un’altra guerra iniziata da Biden. Hanno detto che io avrei causato una terza guerra mondiale. Un uomo pazzo completo, invece, sta usando il War Powers Act contro lo Yemen con i missili F-22 e Tomahawk: Perché?”. E con un occhio alle prossime presidenziali americane Trump aggiunge: “Finirò tutte le guerre in poco tempo!

A protestare contro Biden per aver attaccato lo Yemen senza l’approvazione del Congresso sono anche molti esponenti democratici.

La democratica Ro Khanna, membro del Congresso, accusa: “Joe Biden avrebbe dovuto avvisare il Congresso prima di colpire gli obiettivi Houthi in Yemen, altrimenti ha violato la Costituzione.

Furiosi contro Biden, per lo stesso motivo, anche un gruppo di parlamentari democratici, che accusano: “le azioni di Biden violano la Costituzione degli Stati Uniti, che richiede che qualsiasi azione militare sia preventivamente autorizzata dal Congresso”.

Pramila Jayapal ha scritto sui suoi profili social: “Questa è una violazione inaccettabile della Costituzione“. I progressisti Rashida Tlaib (D-Mich.) e Rep. Cori Bush (D-Mo.) gli hanno fatto eco denunciando la “guerra senza fine” e definendo incostituzionale le azioni di Biden, mentre la deputata Mark Pocan (D-Wisc.) ha anche chiesto che la Casa Bianca si confronti con il Congresso prima di continuare i bombardamenti: “Gli Stati Uniti non possono rischiare di rimanere impantanati in un altro conflitto decennale senza l’autorizzazione del Congresso“, ha scritto su X.

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