Acquisto sede CAM – Processo a “Tedeschi + 2”: rinviata l’udienza

Angelo Venti
Angelo Venti
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Antrosano di Avezzano - Selfie Aprile 2015

Si è conclusa con un nulla di fatto l’udienza tenutasi martedì scorso nel Tribunale di Avezzano, convocata per ascoltare due testimoni indicati dalla Procura per il processo derubricato come “Tedeschi + 2”, relativo all’acquisto, nel 2007, della sede del Cam a Caruscino: i testimoni – Romano e Perrotti – non si sono presentati in aula.

Il Pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato ha annunciato comunque di rinunciare ad ascoltare il teste Romano. Per Perrotti, invece, il giudice Zaira Secchi, presidente del collegio giudicante, ha disposto una multa di 200 euro, in quanto il teste avrebbe giustificato l’assenza prima con un impegno professionale a Siracusa – ma che si sarebbe in realtà tenuto il 7 luglio, cioè due giorni dopo l’udienza avezzanese – poi comunicando di essere malato, senza inviare però la relativa certificazione medica. Presente in aula, come parte civile, anche il legale del Cam.

Il giudice ha fissato la nuova udienza per il 20 settembre prossimo, nel corso della quale saranno ascoltati sia il teste indicato dall’accusa, Perrottti, sia altri 3 testi indicati dalla difesa di Tedeschi.

Il processo

A rinviare a giudizio i tre attuali imputati – Gianfranco Tedeschi, Santina Fracassi e Domenico Contestabile – fu il Gup Maria Proia, su richiesta del Pm Maurizio Maria Cerrato che accusava i tre del reato di Corruzione in concorso.

Reati che – secondo l’accusa – sarebbero stati consumati nella vicenda relativa all’acquisto da parte del Cam della sua sede di Caruscino, il cui prezzo finale sarebbe lievitato da 1, 6 a 2,6 milioni di euro. Un’operazione che – secondo il Pm – presenterebbe profili antieconomici.

In particolare il Pm Cerrato contesta a Gianfranco Tedeschi, all’epoca dei fatti Direttore generale del Cam, di aver sottoscritto in data 8 gennaio 2007 un contratto preliminare per l’acquisto dell’immobile che oggi ospita l’attuale sede del Cam a Caruscino, con una trattativa privata e senza alcuna gara pubblica. Il venditore è la Prs srl, di cui Domenico Contestabile era il legale rappresentante: il prezzo iniziale di circa 1,6 milioni di euro, con una serie di costi aggiuntivi, sarebbe lievitato fino alla spesa finale di oltre 2,6 milioni.

Sempre secondo la pubblica accusa, l’edificio acquistato non sarebbe stato il più vantaggioso tra quelli presi in esame: la scelta sarebbe stata antieconomica e si contestano quindi a Tedeschiatti contrari ai propri doveri d’ufficio” e anche “l’omessa vigilanza sulla lievitazione dei costi”.

In particolare a Tedeschi e a Fracassi, il Pm contesta anche una “retribuzione illecita di cui beneficiano entrambi”. Già nella richiesta di rinvio a giudizio, il pm ricostruiva i passaggi di denaro e altre utilità tra Tedeschi, Fracassi e Contestabile, anche attraverso altre società ad essi riconducibili, relativi all’acquisto di un’abitazione ad Antrosano.

Ricordiamo che i fatti risalgono al 2007 e – precisiamo – la veridicità delle accuse ai tre imputati dovrà essere provata all’interno del processo in corso.

Inchiesta di SITe.it – CAM, il buco con l’acqua intorno:

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