Treno veloce – Marsica e Valle Peligna: il pericolo che viene dalla Regione

Angelo Venti
Angelo Venti
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Si scrive “Abruzzo Prossimo” ma si legge “Abruzzo Pessimo”. E’ il nome del documento di programmazione del fondi europei 2021-2027 stilato dalla Regione Abruzzo che, al di là dei proclami pubblici del Presidente Marco Marsilio, mette invece una pietra tombale sullo sviluppo delle aree interne: è allarme nella Marsica e nella Valle Peligna.

Corridoio Civitavecchia-Ortona. Altro che diatribe se questo debba passare per la Marsica o per L’Aquila.

Mentre il Sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio e il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi mobilitano le rispettive tifoserie in una guerra di campanile, a giocare sporco sulla questione Treno veloce è il faro politico a cui guardano entrambi i sindaci. E cioè Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo, che propone invece il corridoio Napoli-Vasto. Che si aggiunge a quello Civitavecchia-Ancona.

A suonare il campanello d’allarme è una fonte autorevole.

Si tratta della sezione regionale dell’INU, Istituto Nazionale di Urbanistica, che sul punto ha inoltrato al Presidente Marco Marsilio una nota con le proprie osservazioni critiche su “Abruzzo Prossimo”, il documento di programmazione stilato dalla Regione. Per scaricare la nota integrale dell’INU CLICCA QUI.

Questi alcuni dei passaggi significativi della nota dell’Istituto nazionale di urbanistica:

« […] Le infrastrutture previste a sostegno di questo ruolo prospettano, per altro, un sostanziale abbandono della direttrice Ortona-Civitavecchia quale importante “parte di terra” della direttrice di trasporto tra il Tirreno e l’Adriatico, a vantaggio della valorizzazione del porto di Vasto e quindi del collegamento con Napoli. Questa scelta presenta due aspetti negativi: la rinuncia al supporto che il collegamento Ortona-Civitavecchia avrebbe fornito allo sviluppo delle aree della Valle Peligna e della Marsica; la sovrapposizione delle funzioni nei porti abruzzesi (merci/turismo/pesca) senza una chiara scelta di ruoli con una corrispondente pianificazione dei retroporti e dei loro collegamenti. […]

In conclusione, in una logica di positiva collaborazione e in forma sintetica si propone di:

Definire meglio il ruolo di “cerniera” che si intende dare all’Abruzzo nella dimensione macroregionale attraverso: (i) la ridefinizione in sede europea dei corridoi e della rete TEN con particolare riferimento ai flussi est-ovest tra l’Italia centrale e l’area dei Balcani; (ii) il potenziamento del “ponte di terra” Ortona-Civitavecchia e la conseguente definizione dei telai infrastrutturali che reggono detto progetto; (iii) la definizione del ruolo specialistico dei singoli porti all’interno del sistema portuale abruzzese e delle relative connessioni con la mobilità su ferro longitudinale e trasversale; […] »

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