TERREMOTO – L’informazione che sfida il potere

Redazione
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di Roberto Morrione

Direttore di Liberainformazione

[ su LEFT dell’11 dicembre ]

Angelo Venti, subito dopo il terremoto, si trasferisce a L’Aquila con le molte armi e i pochi bagagli della sua passione professionale.
Viene dalla Marsica, un autentico “lupo” del mestiere giornalistico, direttore e autore di site.it e di un’incredibile produzione cartacea ciclostilata, che realizza e diffonde in migliaia di copie inchieste e notizie spesso occultate dalla stampa, denunciando i lati oscuri e gli abusi del potere, l’invasione delle mafie in terra d’Abruzzo, da Avezzano alla costa adriatica.
Cronista esperto, collegato con magistrati, investigatori ma soprattutto con il tessuto sociale del territorio, dagli imprenditori alla gente comune, intuisce subito che dopo il terremoto, prima nell’emergenza e subito dopo nel mare della ricostruzione, si sarebbero affacciati pescecani, interessi di origine criminale, società sospette, illegalità diffuse. Per molte interminabili notti Angelo dorme in tenda, a guardia del suo semplice ma insostituibile apparato di produzione, spartendo ansie e disagi con migliaia di donne e uomini senza più casa né futuro.
Da questo difficile osservatorio, fonte insieme di preziose testimonianze sul campo, apre il suo fronte dell’informazione, cercando ogni giorno la verità dei fatti, verificando quotidianamente i dati acquisiti in una investigazione attenta che non fa sconti a nessuno. È di Angelo la denuncia di sconcertanti rimozioni di macerie, che consentono alla Procura di intervenire bloccando nascenti manovre di condizionamento delle inchieste giudiziarie sulle responsabilità nei crolli di edifici pubblici. Ma la sua non è un’azione da testimone solitario. Nei mesi successivi è il punto di riferimento degli inviati dei giornali di mezz’Italia e dei tg nazionali, raccogliendo e redistribuendo notizie di prima mano. E portano il suo segno, o almeno una sua partecipazione, le inchieste sulla gestione dei bagni chimici, come sulla miriade di subappalti che fanno capo al progetto C.a.s.e., cioè la costruzione di 4.700 alloggi. Angelo ha colto l’anomalia di uno strapotere centrale da parte del dipartimento della Protezione civile, che con incredibile mancanza di trasparenza è in grado di coordinare ma anche di superare o limitare le stesse indagini delle forze di polizia sulla base di un assoluto e inedito potere di ordinanza. Siamo ai limiti della legalità, con una situazione pericolosa anche per le infiltrazioni di interessi mafiosi in una torta di centinaia di milioni di euro. Fra i 132 subappalti in gioco, ad esempio, si scopre che uno conduce già a società di Gela in odore di mafia. Le denunce di Angelo provocano reazioni e attacchi ma sono documentate, frutto di impegno investigativo sempre accompagnato da verifiche accurate. È naturale quindi la solidarietà di Libera e di Libera informazione, che fin dai primi giorni gli sono a fianco in un impegno che abbraccia le dure condizioni in cui è costretta la popolazione sfollata. Angelo ha saputo infatti collegarsi con i gruppi di volontari e con le associazioni civili sul territorio, per progetti di partecipazione ben diversi dalla fredda e burocratica “new town” programmata e magnificata dal premier, peraltro fortemente in ritardo. Nasce così la biblioteca di Paganica, costruita in bio-architettura con il lavoro volontario dei “camalli” di Genova e risorse fornite da tante piccole donazioni, per formare ragazzi sulle problematiche della legalità: un presidio di Libera affidato ad Angelo Venti. Un lupo marsicano coraggioso, lucido, onesto, in un panorama desolato che contrasta, con la sua dura realtà ancora senza soluzioni, il miraggio di facili promesse.
La buona informazione e l’impegno civile, in questo dramma, restano gli unici attori in grado di togliere parte della scena a un potere privo di controlli.
Roberto MorrioneDirettore di Libera informazione

ALLE ORE 23,00 (dell’11 dicembre) SU QUESTO SITO

L’INCHIESTA DI ANGELO VENTI SU:

Il terremoto e la B2 – L’Aquila, il far west dei subappalti

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