TERREMOTO – Esodo dalla costa (n2 del giornalino dei ragazzi di San Demetrio nei Vestini)

Redazione
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Il 6 aprile 2009 in Abruzzo la terra trema e causa ingenti danni, specialmente nell’aquilano. Dal 7 aprile 2009 in poi parte della popolazione rimane nei comuni di residenza e si sistema nelle tendopoli, mentre altri vanno da amici o parenti e altri ancora, più di 20.000, vengono spostati in alberghi e case sulla costa. Inizia l’esodo. Ci si sente sradicati, fuori luogo, inutili. Ogni piatto che cade, ogni porta che sbatte, un sobbalzo. Ma cosa ci stiamo a fare qui?!? Perché non siamo nelle nostre case ma in questi asfissianti 12 metri quadri?!? La risposta arriva subito: anziani, bambini piccoli e malati non possono stare in tenda. Ognuno, quindi, tiene duro in quella città che non conosce, con quell’aria umida e quel caldo che non sopporta più e con quel mare che ha tanto amato, ma che adesso desidererebbe sparisse dalla sua vista. Poi finisce la bassa stagione e con essa la solidarietà degli albergatori verso noi terremotati: ci sono le prenotazioni di altri clienti per le vacanze e per i Giochi del Mediterraneo e noi veniamo spostati da una cittadina all’altra come pacchi postali che nessuno vuole più. Accendiamo la TV. Sentiamo dire nei telegiornali che gli albergatori si dimostrano molto generosi con noi, che siamo fortunati. Spegniamo la TV. Il tempo passa. Incontriamo nuove persone, ma sono sempre meno quelle che abbracciano la causa e sempre di più quelle che ci vedono come degli approfittatori. Ciò che fa più male è che alcune di quest’ultime sono nostri concittadini. È come una pugnalata al cuore sentirci insultare dalle uniche persone che potrebbero capirci. Ci sentiamo soli. Soli in questi luoghi di mare nei quali la vita va avanti, ma non ci aspetta, perché non è la nostra. Vorremmo cercare conforto nei nostri amici, ma alcuni sono in cittadine dall’altro lato della regione o del paese ed altri, purtroppo, sono ancora più lontani e non li rivedremo. Aprile, maggio, giugno, luglio, agosto… mesi che sembrano anni … il tempo passa e per nessuno ci sono certezze … uno stesso amaro destino che presenta difficoltà per tutti e a tutti richiede sacrificio, impegno e unità.

Sara Bianchi, 14 anni, corrispondente da Sant’Elia (L’Aquila)

Per Scaricare il PDF DEL n 2 dell’inserto ciclostilato site.it/zeronove a cura dei ragazzi di San Demetrio nei Vestini (L’Aquila), CLICCA QUI

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