Terremoti e Scuole sicure. Tra la paura delle scosse e quella di chi ci amministra

Franco Massimo Botticchio
Franco Massimo Botticchio
3 Minuti di lettura

Gli ultimi dodici mesi hanno costituito l’annus horribilis per gli Appennini, flagellati dai terremoti: 24 agosto Amatrice, a fine ottobre Visso-Norcia e il 18 gennaio Montereale.
Tra i pochi effetti positivi delle scosse, la decisa ripresa di attenzione per il tema della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici e, in particolare, di tutte le scuole. Ci si è accorti così che la lezione del 6 aprile 2009, in Abruzzo, non era stata compresa e metabolizzata. Persino a L’Aquila – dove tutti pensavamo che almeno questa questione fosse stata risolta – si è scoperto solo a gennaio di quest’anno che l’indicatore di rischio sismico delle scuole risulta piuttosto basso o, peggio, non è conosciuto affatto. Ma se anche a L’Aquila la memoria è corta – anzi, cortissima – qual è la situazione nel resto d’Abruzzo e d’Italia?

Ad otto anni dal sisma dell’Aquila, solo pochissimi comuni hanno provveduto ad adeguare, migliorare sismicamente o sostituire i propri edifici (caso esemplare Magliano). Pochi altri, dopo lo shock di Amatrice, hanno comunque accelerato le pratiche già iniziate  con il programma regionale «Scuole in sicurezza», finanziato con fondi statali del 2011.
La cattiva coscienza degli amministratori che poco o nulla aveva fatto sul tema – e sono tantissimi – ha invece ingenerato un grande caos, nel tentativo goffo e patetico di  distogliere e scaricare le proprie responsabilità morali e giuridiche verso altre entità non meglio definite: Prefetto; Ufficio scolastico; precedenti amministrazioni, perfida Albione; destino cinico e baro e via dicendo. E si continua alla stessa maniera: scorrendo i programmi elettorali, alla voce “sicurezza” pochi parlano del rischio sismico, si parla invece molto di emergenza immigrati, microcriminalità, videosorveglianza…
Sulla sicurezza delle scuole è siderale la differenza tra Avezzano, che tra pochi mesi avrà decine di edifici totalmente rinnovati, e Sulmona. Ma se alcuni attori istituzionali si sono portati meglio di altri, le nostre popolazioni, e quindi chi le rappresenta, non hanno ancora ben chiaro il concetto che l’incolumità pubblica non è nella libera disponibilità di nessuno: e tenere centinaia di alunni in situazioni con indice 0,2/1 lo è…
Anche prima dello scoppio della  psicosi di massa del gennaio scorso, Site.it e Il Martello del Fucino si sono molto occupati di questo tema. Qui di seguito, insieme agli aggiornamenti, riproponiamo un elenco di articoli che vale la pena rileggere, a futura memoria.

[ LEGGI ANCHE: San Benedetto dei Marsi – Quando anche rinviare è colpevole ]


PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO CLICCA QUI


 

Condividi questo articolo