Teatro Nobelperlapace – “Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono”

Redazione
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COMUNICATO STAMPA

“Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono” in scena al Nobelperlapace per Strade 2020. Uno spettacolo sui migranti di seconda generazione domenica 9 febbraio per la rassegna di teatro contemporaneo

Dopo il successo all’esordio aquilano di Strade, la rassegna di teatro contemporaneo di Arti e Spettacolo torna “a casa”, nello spazio Nobelperlapace di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila).

Domenica 9 febbraio, alle ore 18, è in programma il secondo spettacolo di Strade 2020: Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono, una produzione della compagnia lombarda Chronos 3, di Emanuele Aldrovandi, con la regia di Vittorio Borsari.

Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono si pone l’obiettivo di elaborare uno spettacolo riguardo il rapporto Occidente / Oriente. Il racconto teatrale, che si scandisce a quadri sul modello di “Terrore e miseria nel terzo Reich” di Bertolt Brecht, affronta il tema dell’integrazione delle seconde generazioni di immigrati in Europa, approntato da diversi punti di vista: chi discrimina, chi parte come foreign fighter, chi cerca di integrare/integrarsi, chi sfrutta, chi viene sfruttato, chi cerca di approfittare della situazione e chi sceglie la violenza.

L’obiettivo ultimo è quello di esplorare il mistero che circonda questi fatti contemporanei, approfondendone le dinamiche sociali, ma soprattutto le strutture tragiche e archetipe, con ironia e originalità.

Prima di arrivare a San Demetrio, Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono andrà in scena venerdì e sabato prossimi nei teatri comunali di Teramo e Orsogna (Chieti). Lo spettacolo è  realizzato in collaborazione con Abruzzo Circuito Spettacolo (Acs), e inserito nel progetto NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo della Regione Lombardia.

Al termine dello spettacolo, come da fortunata tradizione di Strade, ci sarà l’incontro aperto tra pubblico e artisti, durante il quale sarà offerto agli spettatori un aperitivo.

Le prevendite sono aperte presso la libreria Polarville in via Castello all’Aquila (ingresso 10 €). Per informazioni è possibile chiamare il 348-6003614 o scrivere a info@artiespettacolo.org.

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Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono

produzione CHRONOS 3

di Emanuele Aldrovandi

con Marzia Gallo, Valerio Ameli, Enrico Pittaluga, Riccardo Vicardi

grafica Camilla Zanini

scena Stefano Zullo

regia Vittorio Borsari

Spettacolo realizzato grazie al sostegno di Kilowatt Festival

Il progetto si pone l’obiettivo di elaborare uno spettacolo riguardo il rapporto Occidente / Oriente. Il racconto teatrale si scandisce a quadri sul modello di “Terrore e miseria nel terzo Reich” di Brecht, con l’idea però che alcuni personaggi possano tornare nei diversi quadri in modo da creare collegamenti o cortocircuiti.

“Come è possibile che i terroristi dominino i titoli degli organi d’informazione e influenzino la situazione politica mondiale? Semplicemente spingono i loro nemici a reagire in maniera eccessiva. Nella sua essenza, il terrorismo è una forma di spettacolo”.

Il tema di fondo di Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono è quello dell‘integrazione delle seconde generazioni di immigrati in Europa, visto da diversi punti di vista: chi discrimina, chi parte come foreign fighter, chi cerca di integrare/integrarsi, chi sfrutta, chi viene sfruttato, chi cerca di approfittare della situazione e chi sceglie la violenza. L’obiettivo non è quello di fornire uno sguardo esaustivo sulla “realtà” – per quello sono molto più adatti i documentari o i reportage giornalistici – ma di aprire squarci di riflessione, con un approccio talvolta empatico talvolta concettuale, sulle dinamiche sociali del multiculturalismo nell’Europa contemporanea. L’obiettivo ultimo è quello di esplorare il mistero che circonda questi fatti contemporanei, approfondendone le dinamiche sociali, ma soprattutto le strutture tragiche e archetipe con ironia e originalità.

“Per l’americano o l’europeo medio, la Coca-Cola costituisce una minaccia assai più letale di al- Qaida”.

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“Non si può parlare di cosa significa essere europei, senza parlare dei sogni delle seconde e delle terze generazioni di immigrati. Non si può parlare dei sogni delle seconde e delle terze generazioni di immigrati, senza parlare delle difficoltà d’integrazione. Non si può parlare delle difficoltà d’integrazione, senza parlare del terrorismo di matrice islamica. Non si può parlare del terrorismo di matrice islamica, senza parlare della politica coloniale degli stati europei. Non si può parlare della politica coloniale degli stati europei, senza parlare di cosa significa essere europei. Questo spettacolo parla di queste cose, della difficoltà di viverle e della difficoltà di parlarne”.

Arti e Spettacolo

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