SuperACIAM piccona i Comuni? Il Martello del Fucino su alcuni futuribili (prevedibili, ineluttabili) sviluppi

Redazione
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C’è ormai una evidente sproporzione di forze – di potenzialità – tra gli enti sovraccomunali ed i singoli municipi. Questi ultimi, quando non sono amministrati da personale politico diretta emanazione di quei provvidi Consorzi che gestiscono acqua, rifiuti, trasporti (inutile notare che tali Consorzi detengono il terribile connesso consustanziale potere di elargire le opportune mance – anche attraverso convenzioni che variano di borgo in borgo, per paese, per frazione – a quel personale politico che pare attende proprio tali “elargizioni” per essere definitivamente convinto della bontà dell’operato della controparte), raramente riescono ad esprimere un poco di resistenza, prima di concedersi alle voglie degli enti sovraccomunali.
In questi ultimi anni, a debilitare le già malleabili volontà e menti dei Comuni (che teoricamente sono soci di questi Consorzi, più spesso diventano gli esecutori di volontà altrui, quasi sempre ratificano senza fiatare) ci sono messe alcune riforme e determinazioni della finanza pubblica – il taglio dell’ICI come quello di molti trasferimenti – a far precipitare i municipi in un totale stato di indigenza. Suscita ancora più emozione, quindi, la resistenza che il Comune di San Benedetto dei Marsi sta tentando di opporre ad ACIAM, di fronte alla prospettiva di ritrovarsi nuovamente con un “contratto di servizio” con tale società (massima responsabile del totale fallimento di una sana gestione della questione rifiuti in buona parte del territorio della provincia di L’Aquila) e con sulle spalle, fisicamente, la terribile discarica di “Valle dei fiori” (nominalmente in territorio di Gioia dei Marsi). In questi giorni a San Benedetto si è riacceso il dibattito in proposito, ed è tornata alla ribalta la più piccola discarica di “Sbirro morto”, che dovrebbe servire tre soli paesi (San Benedetto dei Marsi, appunto, Pescina ed Ortona dei Marsi) ed è progetto approvato dalla Regione sin dal 2006. La cosa pazzesca di tutto il questionamento è che ci si trova a discutere di due interventi possibili quando una più oculata gestione precedente ed una maggiore energia nella difesa del territorio da parte degli amministratori locali della Marsica avrebbe potuto impedire tranquillamente che si arrivasse a tale punto. Per noi, gran parte della colpa risiede in ACIAM ed in una certa malapolitica che ha sempre accordato ad ACIAM, tenedogli il sacco. Il fenomeno non potrà che aggravarsi, temiamo, con la fortissima crisi economica che ci sta affliggendo.

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Oggetto: ACIAM S.P.A. – Realizzazione e gestione di una discarica per rifiuti non pericolosi nel Comune di Gioia dei Marsi (Località “Valle dei Fiori”)Quale primo atto della reintegrata Amministrazione comunale a seguito del ballottaggio del 28-29 marzo 2010, sento, come imprescindibile compito di sindaco (a tale ruolo elevato dal popolo per la quarta volta in quindici anni), quello di rappresentare nuovamente la totale contrarietà del Comune di San Benedetto dei Marsi alla realizzazione della megadiscarica in oggetto.

Nel corso dell’iter approvativo di detto progetto, l’Amministrazione comunale di San Benedetto dei Marsi democraticamente eletta ha già espresso la propria articolata opinione, rappresentata agli Uffici competenti con propria nota 29 settembre 2008 prot. 5751, che integralmente si richiama […]. Le gravi riserve in essa esposte, lungi dall’esser state fugate o confutate, risultano sempre più attuali e veritiere.

Nel mentre questo Comune veniva assoggettato ad una lunga gestione commissariale – durata un anno e mezzo – il vaglio del progetto di discarica proposto da ACIAM S.P.A. ha compiuto dei “progressi” sino all’attuale giacenza, per il viatico definitivo, presso il Servizio Gestione rifiuti della Regione, in attesa della definitiva dichiarazione richiesta dal giudizio del Comitato VIA del 3 luglio 2009, ovvero dell’attestazione che tale discarica “sia indispensabile e non delocalizzabile come già richiesto dall’Autorità di Bacino con nota n. 2541 del 26/03/2009”.

Prescindendo da ogni considerazione su tale giudizio (è la stessa Autorità di Bacino competente a scrivere, nel proprio parere del 26 marzo 2009, che la relazione geologica agli atti istruttori afferiva ad un sito differente da quello indicato negli elaborati di progetto:

non è chiara, ad oggi, la modalità con la quale la società proponente l’intervento ha posto “riparo” all’inconveniente sopra riportato) pure è lo stesso Comitato VIA a sottolineare l’eccezionalità di un progetto collocato a quasi mille metri di altitudine in zona ad altissimo rischio sismico e di frana, sopra un’acquifero di rilevante valore protetto da roccia altamente permeabile.

Parto di tale eccezionalità è l’attestazione richiesta.

Questo Comune ritiene che tale attestazione non possa in alcun modo rilasciarsi, poiché l’indispensabilità dell’intervento di “Valle dei Fiori” non è in alcun modo tecnicamente asseverabile (in un recente intervento pubblico, a commento dell’attuale stato dello smaltimento dei rifiuti in Abruzzo, l’assessore regionale preposto al ramo ha dichiarato non sussistere “pericoli” per almeno un anno e mezzo) mentre la non delocalizzabilità non è stata in alcun modo accertata, non essendosi proceduto ad alcuno studio tendente ad individuare le aree potenzialmente idonee ad un intervento del tenore di quello proposto nell’ambito comprensoriale dei rifiuti (che peraltro dal tempo della proposizione del progetto ad oggi si è significativamente modificato, e presto andrà ad ampliarsi sino a ricomprendere l’intera Provincia dell’Aquila).

La non delocalizzabilità non può essere attestata in linea politica, deve esserlo in linea tecnica.

Piuttosto, a tale proposito, è radicata la sensazione che di siti più idonei di “Valle dei Fiori” ne esistano diversi (sarebbe piuttosto stupefacente il contrario), a cominciare da quella “Valle Solegara” (Antrosano di Avezzano) per la quale ACIAM S.P.A. redasse a suo tempo il progetto per poi ritirarlo, prima del suo esame in Regione, a seguito di valutazioni squisitamente politico-elettorali e comunque non tecniche.

La titubanza mostrata da parte del Servizio Gestione Rifiuti nel sottoscrivere una simile “creativa” attestazione per “Valle dei Fiori” è ulteriore conferma delle convinzioni di questa Amministrazione sulla non procedibilità tecnica del progetto di discarica. Tale non procedibilità tecnica si accompagna alla totale inopportunità “politica” di posizionare una simile “bomba” a gravare sulla piana del Fucino. L’unica possibilità futura di sopravvivenza del nostro comparto agricolo è infatti rappresentata da una profonda riconversione biologica e di qualità dei nostri prodotti, la semplice presenza di quella discarica impedirà anche la semplice percorrenza di una simile opzione.

Nel caso la società proponente e le Autorità competenti non recedano dal proposito di realizzare come di consentire la realizzazione dell’intervento di discarica di “Valle dei Fiori” questo Comune si vedrà costretto a chiedere il vaglio di tutti i connessi profili di legittimità e ad opporsi in ogni sede ritenuta adibile.
il Sindaco
Avv. Paolo Di Cesare


Link:
Lettera del Comune di San Benedetto dei Marsi del 29 settembre 2008
“Valle dei Fiori” in un powerpoint di Maurizio Di Nicola
L’attuale dibattito a San Benedetto dei Marsi

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