Soccorso il 6 aprile, uscita Aquila est. Vigile del fuoco cercasi

Redazione
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Stefano Giulioni, uno dei tanti soccorritori accorsi la mattina del 6 aprile all’interno del cratere. Chiamato dal commissariato di Avezzano, verso le 9 arriva a Onna accompagnato da un poliziotto. Scarica il bobcat e una pala gommata con escavatore e si mette al lavoro. I vigili del fuoco avevano già tirato fuori i primi 5 morti. Gli chiedono di rimuovere delle macerie perchè i cani hanno sentito la presenza di altre 3 persone sepolte.
Sei vigili, due finanzieri e il poliziotto di Avezzano scavavano con le mani, lui con la ruspa sopra al cumulo per rimuove le macerie. Tirano fuori altri cadaveri, “un’anziana, colta dalla morte mentre dormiva. Poi altri due ragazzi  – racconta – ricordo il caldo, avevamo tutti sete e non c’era acqua”. La sera riparte, al casello di L’Aquila est si ferma per chiedere a dei pompieri se l’autostrada fosse aperta e si accorge che più in là un altro vigile era accasciato a terra, forse un infarto. Lo soccorre, gli tira fuori la lingua e chiama l’ambulanza. Nell’attesa ne passa una, ma nel caos generale di quel giorno non si ferma.  Ne arriva un’altra e lo portano via: “Non ho saputo più nulla di lui – dice Stefano –, vorrei tanto sapere come sta”.

Tratto da: SITe.it edizione stampata – numero zero dicembre 2010

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