San Valentino – Hera recapita a Cam fattura da 9,6 milioni: Concordato a rischio

Redazione
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di Angelo Venti e Claudio Abruzzo

Dall’euforia al panico: non fanno in tempo a smaltire l’euforia per l’accoglimento del Concordato preventivo che Hera gli dona come cadeau una nuova bolletta di circa 9 milioni e 600mila euro.

La notizia – che precisiamo subito non è ancora confermata ufficialmente – ci giunge da nostre fonti riservate che riteniamo però attendibili: in base al nostro Codice deontologico non ne riveliamo, e non ne riveleremo, l’identità. Ci dichiariamo però sin da ora disponibili a pubblicare eventuali comunicati di smentita, conferma o precisazione che, sul punto, il Cam intenderà eventualmente inviarci.

Ad emettere la nuova e pesante fattura sarebbe stata la società Hera, società che per inciso è già creditrice del Cam per quasi 20 milioni di euro.

La nuova bolletta recapitata ieri sarebbe invece relativa alle forniture di energia elettrica negli anni 2018/2019. Le forniture, e quindi le fatture, rientrerebbero comunque nel periodo di gestione della nuova governance, ma potrebbero essere successive alla domanda di accesso al Concordato preventivo. In questo caso, non rientrando nei debiti abbattuti dal piano concordatario, il Cam dovrà pagarla per intero. Se così fosse, si spiegherebbe anche la singolare modalità di recapito: lo stesso giorno dell’ufficializzazione della notizia dell’accoglimento del Concordato. Della serie: “Questa bolletta, però, me la paghi per intero“.

Panico a Caruscino

Le nostre fonti riferiscono che negli uffici di Caruscino, sul punto, ieri si sarebbe tenuta una riunione riservata per decidere come affrontare la delicata situazione. Per ironia della sorte l’incontro sarebbe stato convocato in tutta fretta proprio nelle stesse ore in cui veniva stilato e diffuso il Comunicato stampa con cui la dirigenza del Cam esprimeva tutta la sua soddisfazione per l’avvenuta omologa, da parte del Tribunale di Avezzano, del Concordato preventivo proposto dal Consorzio acquedottistico.

Una mina sul Concordato

Nell’incontro in questione, a cui avrebbe preso parte tutta la struttura di vertice del Cam, si sarebbe discusso di come affrontare la delicata situazione che si è creata con l’improvvisa, anche se prevedibile, comparsa di questo nuovo pesante credito. La nuova bolletta da 9,6 milioni di euro da pagare ad Hera, nonostante il forte abbattimento dei debiti pregressi prodotto dall’accesso al Concordato preventivo, metterebbe a dura prova la tenuta delle casse del Cam, già impegnate al completo dai piani di rientro previsti dal Concordato.

Insomma il Piano di concordato rischia, il giorno stesso del suo varo, di naufraugare. Il primo insidioso scoglio si trova proprio nell’ordinanza di omologazione firmata dal giudice Caterina Lauro, che al punto 6 recita:

6) la società debitrice provvederà ad informare tempestivamente il Giudice Delegato ed i Commissari Giudiziali di ogni circostanza suscettibile di determinare l’impossibilità di pervenire alla corretta attuazione del piano

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