Reparto penitenziario ospedaliero -Mauro Nardella (UIL) si “apre” il primo di febbraio? Forse ….

Redazione
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COMUNICATO STAMPA

A dirlo è il Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia penitenziaria e componente confederale della UIL CST Adriatica Gran Sasso Mauro NardellaDopo la dura presa di posizione del Segretario Generale Territoriale, che per l’occasione ha “scomodato” il Prefetto dell’Aquila e i vertici regionali della Politica, della Sanità e dell’Amministrazione Penitenziaria abruzzese,, parrebbe ( il condizionale purtroppo è d’obbligo attese le condizioni poste e che vedono propedeutica per l’utilizzo del reparto blindato l’attivazione dell’unità operativa di lungodegenza) che il primo Febbraio la Direzione del carcere di massima sicurezza peligno verrà in possesso delle chiavi delle camere di sicurezza insistenti presso il nosocomio sulmonese con conseguente utilizzo, quindi, delle stesse per qualsiasi evenienza caratterizzerà il vissuto dei detenuti ristretti a Sulmona in quel dell’ospedale cittadino. -Spiega il dirigente della UIL messo al corrente della situazione proprio dalla diretta interessata- Fortemente voluto dalla Uil PA Polizia penitenziaria aquilana dopo la richiesta ed ottenimento sempre ad opera della stessa della chiusura del vecchio e per nulla sicuro repartino ubicato nei sotterranei dell’ala vecchia, il nuovo ed avveniristico alloggio consentirà una migliore, più sicura e confortevole gestione non solo dei ricoveri dei più pericolosi criminali italiani ( tali sono i detenuti ristretti nel penitenziario ovidiano poiché tutti di estrazione mafiosa e tutti ricadenti nel circuito dell’Alta sicurezza e Collaboratori di Giustizia) ma anche della temporanea ubicazione, in caso di invio presso l’ospedale, di qualsiasi arrestato necessitante di cure ovvero da piantonare.

Pur in attesa di vedere con i propri occhi ciò che oggi celebriamo -spiega il dirigente della UIL- solo a seguito di indiscrezioni, per il celere sblocco della situazione mi sentirei di ringraziare il Sig. Prefetto e tutti coloro i quali, ivi compreso il Direttore Sanitario Locale( che per l’occasione ha subito invitato la Direzione del Carcere per la stipula del relativo protocollo), hanno preso in debita considerazione il grido d’aiuto dalla Uil lanciato e, quindi, non sottovalutato il pericolo derivante dall’ubicare anche pluriergastolani in camere di degenza poco sicure ed addirittura in promiscuità con altri degenti che col carcere non hanno nulla a che fare. Va da sé -conclude il sindacalista- che lo stato di agitazione del personale, precedentemente indetto, è da intendersi revocato.

Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria e componente confederale della UIL CST Adriatica Gran Sasso Mauro Nardella

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