PRIMO MAGGIO per ricostruire e ricominciare. Nuovo numero di “sollevati abruzzo”, giornale degli sfollati

Redazione
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articolo del 1 maggio 2009

E’ uscito il numero 3 di site.it/sollevatiabruzzo , giornale per gli sfollati aquilani, ciclostilato presso il campo da rugby di Villa sant’Angelo (Aq).

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Dalla devastazione del terremoto
Ricostruzione e democrazia

Prima il terremoto, poi il dopo terremoto con tutte le incognite del non avere prospettive, dell’essere affidati mani e piedi all’autorità centrale. Che questa si chiami governo o Protezione civile.
Dicono sia la legge dell’emergenza a imporre la centralizzazione, la sospensione di certi diritti e consuetudini del vivere in comunità. Può bastare come giustificazione all’estromissione da ogni decisione e voce in capitolo sul proprio futuro?
È un quesito importante, che riguarda tutti, a partire dai singoli fino a raggiungere l’insieme delle comunità (istituzioni elettive locali comprese).
Un’emergenza grave, drammatica, complessa come quella causata da un terremoto può essere una giustificazione credibile per la sospensione di alcune regole della convivenza fondamentali della democrazia?
In un territorio disgregato, sia in termini fisici e materiali che sul piano sociale e umano questa domanda, oggi, diventa urgenza. Perché si stanno prendendo scelte importanti per l’intera popolazione, per l’economia e le prerogative economiche e culturali dell’intera area.
Tutto è in mano oggi all’esecutivo, al governo e alle sue diramazioni. Non solo gli aiuti dell’emergenza ma anche le scelte della ricostruzione. A poche ora dalla scossa che ha ferito così profondamente la regione, si parlava del modello Friuli Venezia Giulia per affrontare la ricostruzione. Oggi quel modello sembra essere stato totalmente accantonato. A partire dalla scelta delle cosiddette “aree residenziali provvisorie”, fino al ridisegno urbanistico, sociale ed economico del territorio. La memoria del sisma del 1915 è ancora profondamente radicata in questa terra. Allora, nella Marsica, le aree provvisorie dei rifugi si trasformarono in aree definitive, dissolvendo intere comunità. Oggi sembra delinearsi lo stesso scenario.
L’esecutivo decide, il potere locale (democratico, collettivo, di popolo) si deve adeguare. Presto e bene, si dice, e soprattutto senza tante discussioni.
In Friuli le discussioni servirono, eccome. Furono le popolazioni locali a gestire la ricostruzione, rispettando storia e vocazioni di quel popolo. E dai campi degli sfollati allora si ripartì, si progettò e si governò la ricostruzione. Grazie ai comitati, alle assemblee, alla partecipazione democratica di tutti alle decisioni. Quel modello, se lo si immagina ancora qui in Abruzzo, è dalle comunità che deve nascere. Senza aspettare regalie da Roma, ma chiedendo e rivendicando la propria identità.
Pietro Orsatti

Casette antisismiche da 50 metri quadri per ospitare 13.534 persone. E crescono i malumori sulle modalità di localizzazione dei nuovi insediamenti, la cui scelta è stata operata esclusivamente dalla Protezione civile e senza consultare enti locali e popolazione.
Le zone scelte da Bertolaso sono: Sant’Antonio, il Moro a Paganica, Cese di Preturo, località Pagliare di Sassa, Arischia, San Giacomo, Tempera 1, Bazzano, Sant’Elia 2, Sant’Elia 1, Paganica Nord, Roio Piano, Monticchio, Sassa zona polivalente nucleo sviluppo industriale, Civita di Bagno, il Moro Paganica 2, Pianola, Collebrincioni, Assergi, Tempera 2, Camarda, Paganica Sud 2, Paganica Est 1, Paganica Est 2.

La prima a reagire è la presidente Pezzopane, che lancia una accusa forte e chiara: “Provincia e Regione sono stati completamente tenuti fuori dalle decisioni del capo della Protezione civile, Bertolaso”, mentre il vicepresidente del consiglio regionale, De Matteis, denuncia che “occupazioni, espropri, localizzazioni possono essere decise in sostanziale autonomia dal commissario Bertolaso. La Regione non ha potere, se non quello di suggerire”. E anche i Comuni subiscono lo stesso esautoramento da ogni potere reale: il governo centrale «priva il territorio di ogni potere decisionale».
Il quadro che si delinea dalla gestione dell’emergenza è sempre più preoccupante. Decine di migliaia di sfollati resi interamente dipendenti dagli aiuti della Protezione civile, militarizzazione dell’area, enti locali privati di poteri decisionali, forze dell’ordine e magistratura disarticolate nelle loro funzioni, rischi di infiltrazioni criminali nella gestione degli aiuti e della ricostruzione: dal punto di vista della vita democratica, tutto ciò si configura come una sospensione, anche se parziale, dello stato di diritto. Intanto, privati di altri strumenti e delle forme classiche della rappresentanza, tra mille difficoltà i cittadini provano a formare i primi comitati popolari.
Angelo Venti

L’inchiesta della Procura sui crolli sospetti
Emergenza e ricostruzione: Tenere tutti gli occhi aperti

DOSSIER; DE MATTEIS, RIPARTIRE DA QUELLA LISTA (V. ‘TERREMOTO: L’AQUILA, SERVIVANO 347 MLN…’ DELLE 14.00) (ANSA) – PESCARA, 30 APR – Il dossier della Regione Abruzzo sulla vulnerabilità e adeguatezza sismica di scuole, edifici e infrastrutture di carattere strategico «potrebbe essere molto utile» per la ricostruzione dopo il terremoto dello scorso 6 aprile. A sostenerlo è il vicepresidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, che era assessore regionale ai Lavori Pubblici quando fu commissionato lo studio alla società Collabora Engineering. «In una regione ad alta densità sismica come l’Abruzzo – ha spiegato – uno studio sulla vulnerabilità degli edifici strategici e delle scuole aveva una logica. Mi sembra di avere cominciato un percorso di conoscenza che poteva essere utile in tema di prevenzione e programmazione; poi però non ho potuto più seguirne l’iter, visto che era cambiato il governo regionale. Ora – ha aggiunto – lo studio potrebbe risultare utile per ricostruire, anche se bisogna vedere quanto sono cambiate le cose dopo il sisma». (ANSA).

DOSSIER; DEL TURCO, MAI SAPUTO ESISTENZA (V. ‘TERREMOTO:L’AQUILA,SERVIVANO 347 MLN..’ DELLE 14.00) (ANSA) – PESCARA, 30 APR – L’ex Governatore d’Abruzzo Ottaviano Del Turco casca letteralmente dalle nuvole: «Ignoro totalmente l’esistenza di questo dossier». Nel 2006 la società Collabora-Abruzzo Engineering realizzò per conto della Regione Abruzzo – su richiesta della Protezione Civile regionale – un dossier dal quale emerse che per mettere a norma sismica tutti gli edifici strategici della regione sarebbero stati necessari centinaia di milioni di euro. Il dossier fu commissionato dalla Giunta Pace nel 200 «Forse la cosa non era di mia competenza – mette le mani avanti Del Turco, finito agli arresti nel luglio del 2008 per una indagine sulal sanità abruzzese – ma non ne sapevo davvero niente. Figuratevi che la mia casa era vicino al Duomo ed è completamente crollata, così come è crollato il tetto della mia stanza alla Regione. Non c’avrei dormito se avessi saputo che non erano a norma. Se avessi quindi saputo il contenuto del dossier e avessi avuto i poteri – conclude con una frecciata polemica rivolta verso il sindaco dell’Aquila Cialente – non avrei fatto telegrammi al Governo, ma certe strutture le avrei chiuse io».(ANSA).

CHIODI, DECRETO APERTO A PROPOSTE MIGLIORATIVE – L’Aquila, 30 apr. – (Adnkronos) – «Come ho avuto modo di chiarire si tratta di un decreto organico che in questo momento risponde alle prime istanze delle popolazioni terremotate». Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso della conferenza stampa di illustrazione delle misure indicate nel decreto. «Il decreto – ha aggiunto – è aperto a correzioni, valutazioni e miglioramenti che possono essere inseriti nel procedimento legislativo di conversione del decreto in Parlamento. È bene chiarire che la possibilità di modificare le misure indicate nel decreto deve essere finalizzata all’interesse generale. Questo perchè nella gestione dell’emergenza potrebbero essere stati disattesi o ignorati alcuni elementi che invece sono importanti per le esigenze delle popolazioni terremotate». Ma il presidente della Regione ha posto l’accento anche sulle possibilità di controllo sui benefici previsti nel decreto. «Le misure di incentivo e agevolazioni sono ampie, ma nessuno faccia lo svelto – ha avvisato il presidente Chiodi – perchè in questo momento è necessario garantire un percorso di trasparenza di assoluta chiarezza. Per questo la vigilanza sarà alta». Il presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, che ha partecipato alla conferenza stampa ha poi annunciato che «il prossimo 6 maggio, ad un mese esatto dal sisma, sarà convocato un Consiglio regionale straordinario alla presenza del presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, del Sottosegretario Guido Bertolaso e del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, della presidente della Conferenza dell’Assemblee legislative regionali, Monica Donini, per commemorare tutte le vittime del sisma che è destinato a segnare la storia di questa regione».
(Rre/Ct/Adnkronos) 30-APR-09

L’AQUILA, 30 APR – Polemico il presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane secondo cui «le promesse annunciate sono già state tradite dal decreto Abruzzo». «Mi muoverò presso la conferenza Stato-Enti Locali e l’Unione delle Province – scrive oggi in una nota – per il giusto coinvolgimento delle amministrazioni locali nella ricostruzione». Tre i punti sui quali il presidente punta il dito: «il decreto depotenzia e scavalca gli enti locali, Comune e Provincia, che sono invece i soggetti a cui maggiormente i cittadini si stanno rivolgendo in questa fase di emergenza, perchè sono i soggetti di riferimento per il territorio»; «i soldi per l’edilizia scolastica vengono assegnati alla Regione, l’unico ente che non ha alcuna competenza diretta sulla materia e che dovrà, procedere per eseguire i lavori con il Provveditorato alle Opere Pubbliche»; «sulle ristrutturazioni delle case dei privati, in nessuna parte del decreto si fa riferimento ai 150.000 euro annunciati dal Presidente del Consiglio Berlusconi. Inoltre nelle ricostruzioni in Umbria e Marche, è stato coperto il 100% del costo base delle case perdute» «Noi – conclude Pezzopane – a questo trattamento non ci stiamo e pretenderemo delle modifiche soprattutto su alcuni punti fondamentali». (ANSA).

CHIODI, SU RICOSTRUZIONE NESSUNO FACCIA IL FURBO (ANSA) – L’AQUILA, 30 APR – Le autorità vigileranno attentamente sulla ricostruzione affinchè «nessuno faccia il furbo». Perchè l’obiettivo è quello di «avere il massimo delle risorse concentrate su chi ha veramente bisogno». Aperta la valvola che farà piovere sull’Abruzzo un montagna di soldi, il presidente della Regione Gianni Chiodi assicura che quello che spesso è avvenuto in passato – finanziamenti spalmati a pioggia sul territorio per non scontentare nessuno – non si ripeterà in Abruzzo. Intanto, spiega, non ci sarà un altro provvedimento per allargare l’elenco dei comuni colpiti, che dunque sono e restano 49, a meno di nuove risultanze scientifiche, come previsto dal decreto firmato da Bertolaso. E questo perchè il Decreto Abruzzo approvato dal Consiglio dei ministri prevede che i benefici per la ricostruzione possano essere concessi anche per abitazioni, immobili ad uso non abitativo e imprese che hanno subito danni al di fuori dei comuni indicati dal decreto. E lo stesso discorso vale per i benefici economici che il provvedimento concede alla popolazione. «Questo significa innanzitutto – dice Chiodi – che quel timore evocato da più parti si è assai ridotto». Ma, avverte, per accedere ai benefici «occorre dimostrare il nesso di causalità tra sisma e danno, che dovrà essere certificato con una perizia giurata». Come dire: nessuno pensi di rifarsi la casa senza che questa sia stata danneggiata dal terremoto con i soldi dello Stato. Ma come si farà ad evitare centinaia di perizie fatte ad hoc? «Intanto la Protezione Civile ha già fatto una mappatura e dunque conosciamo le situazioni – risponde il presidente della Regione – Poi vigileremo e monitoreremo ogni fase della ricostruzione. E se scopriremo abusi li denunceremo». Chiodi ha inoltre assicurato che entro ottobre saranno pronti i moduli abitativi per circa 15mila persone, che non potranno rientrare nelle proprie case. (ANSA) 30-APR-09

BERLUSCONI, ABBIAMO TEMUTO 1.500-2.000 MORTI (ANSA) – ROMA, 30 APR – «Lasciatemelo dire, è andata bene. Il mattino del 6 aprile abbiamo pensato che i morti del terremoto potessero essere fra i 1.500 e i 2.000. Per fortuna invece, nonostante sia sempre doloroso, le vittime sono state 300»: è quanto afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento alla convention della Coldiretti. Il presidente del Consiglio spiega come sia stato importante il lavoro svolto dai pompieri, che definisce «coraggioso».(ANSA). SCA/IMP 30-APR-09

CONFINDUSTRIA, URGENTE ZONA FRANCA L’AQUILA (ANSA) – L’AQUILA, 30 APR – I vertici abruzzesi della Confindustria hanno ribadito oggi in una conferenza stampa il riconoscimento d’urgenza al comprensorio aquilano dello status di “Zona franca”. «Occorrono risorse ingenti e interventi di sostegno adeguati – ha detto il direttore regionale di Confindustria Giuseppe D’Amico – la solidarietà nazionale e internazionale dovrà quindi tradursi in risposte concrete. Per questo motivo chiediamo all’Unione Europea il riconoscimento di questa area fortemente colpita dal terremoto, di zona franca assimilabile alle aree più depresse in Europa e quindi – ha concluso – destinataria di incentivi in termini di contributi a fondo perduto per nuovi investimenti, sgravi, esenzioni fiscali e procedure burocratiche d’urgenza». (ANSA). Y3M-PRO/RST 30-APR-09

TERREMOTO: CENTI (ANCI), VALORIZZARE COMUNI IN RICOSTRUZIONE (ANSA) – ROMA, 30 APR – «È necessario approfondire le parti del Decreto relativo all’emergenza terremoto che riguardano le procedure, le modalità e le risorse con le quali si intendono pianificare le attività di ricostruzione dei comuni della Provincia dell’Aquila e degli altri comuni interessati dal sisma del 6 aprile». È quanto dichiara Antonio Centi, Presidente di Anci Abruzzo. «È inoltre necessario – aggiunge – valorizzare il ruolo degli Enti locali e dell’azione di coordinamento che l’Associazione, in collaborazione con Upi e Uncem, ha promosso sin dalle primissime ore successive al sisma per supportare i comuni nell’affrontare l’emergenza». Centi, dopo aver riconosciuto «lo straordinario impegno profuso dalla Protezione Civile» ritiene indiscutibile «il valore rappresentato da tale attività che oggi porta a gestire nelle tendopoli oltre 33.000 persone e altre 20.000 ricoverate nelle strutture ricettive messe a disposizione dai comuni della costa adriatica». Nei prossimi giorni l’Anci Abruzzo e l’Anci nazionale riferiranno a Bertolaso l’entità complessiva delle rilevazioni, per avviare i primi interventi necessari. «In tal senso – spiega Centi – proponiamo che possano essere portati all’attenzione della Commissione Europea, ai fini della valutazione del Fondo Europeo sulle catastrofi, tutti i danni riscontrati nei Comuni e non solo quelli emersi dalla valutazione macrosismica effettuata, che ha dato vita al primo decreto di individuazione dei comuni con Mcs uguali o superiori al valore 6». Sono infatti molti i Comuni, che pur non rientrando nella suddetta lista, hanno subito danni rilevanti. (ANSA).

GRASSO,LINEE GUIDA PER IMPRENDITORI RICOSTRUZIONE (ANSA) – ROMA, 30 APR – Per la ricostruzione in Abruzzo «vorrei creare una sorta di linee guida, accettate le quali gli imprenditori e anche i piccoli subappaltatori siano tranquilli di potere fare rapidamente». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, ai microfoni di Radiouno, sottolineando che i controlli contro le infiltrazioni mafiose vanno bene e devono essere fatti, anche se «non devono essere un ostacolo». Tra le linee guida, Grasso inserisce anche la tracciabilità: «La trasparenza – ha affermato – è importantissima sotto questo profilo. Chi accetta queste regole si presume in buona fede e può lavorare tranquillamente. Non possono essere la magistratura e i prefetti a fare le liste di chi è buono e di chi è cattivo». Sulla ricostruzione in Abruzzo, ha aggiunto Grasso: «ho creato una materia di interesse, in modo tale che tutte le informazioni che possono riguardare infiltrazioni mafiose vengano contestualizzate dai magistrati. Ho dato la mia disponibilità al procuratore dell’Aquila per trattare quello che è di nostra competenza e liberare gli altri sostituti per le indagini sul terremoto. Se dovessero venire fuori delle infiltrazioni mafiose nelle altre indagini saremo pronti a dare il nostro contributo. Questa soluzione è stata pensata per delimitare e non creare confusione». (ANSA).

Speciale L'Aquila 2009-2019

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