Ortucchio, passeggiata per la Pace – Intervista al prof. Francesco Barone

Claudio Abruzzo
Claudio Abruzzo
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Prof. Barone a tre anni dalla marcia della pace di Bussi sul Tirino si ripete l’evento. Quali sono le sue aspettative?

Sono trascorsi tre anni dalla marcia della pace che abbiamo organizzato a Bussi sul Tirino, poi la pandemia non ci ha consentito di ripetere l’esperienza. Torniamo con una nuova iniziativa a Ortucchio, paese marsicano che ospiterà l’evento. L’appuntamento è per il giorno 5 giugno, alle ore 9:00 nel piazzale antistante la Scuola San Giovanni Bosco, in Via dei Bersaglieri. Le aspettative sono alte, stiamo lavorando affinché vi sia una massiccia adesione, consapevoli dell’importanza che il futuro del pianeta dipende da ciascuno di noi e dalla nostra volontà di difendere i valori universali sempre più indeboliti. Manifestare a favore della pace è un modo per far sentire la nostra voce, per stare in campo e non restare indifferenti di fronte alla sofferenza di milioni di persone.  

Quali sono gli altri organizzatori della manifestazione?

In primis l’Amministrazione comunale di Ortucchio, la proloco, la parrocchia con Padre Riziero, altre Associazioni del territorio, il Dirigente scolastico, gli/le insegnanti, ma anche tante amiche e amici sensibili a questi temi. I veri protagonisti saranno gli alunni e gli studenti che apriranno il corteo che si snoderà per le strade del paese. L’evento si concluderà con le loro testimonianze, poesie, canti e racconti. 

Quali sono a suo avviso le principali cause della guerra?

Da sempre la guerra ha caratterizzato la storia dell’umanità. Il desiderio di conquista e di potere, motivati da ambizioni personali e da ragioni economiche e sociali, ha spinto gli uomini a superare i confini, portando con sé violenza e sopraffazione. Inoltre, non va dimenticato il successo delle lobby delle armi. La guerra è redditizia per pochi e devastante per molti, distrugge il capitale umano, militarizza la società, distorce le politiche, orientandole all’investimento nel settore bellico. 

Ora che la guerra è alle nostre porte si sente più forte il bisogno di pace?

E’ inevitabile. Quando il rischio è vicino ci si sente maggiormente coinvolti, ma non bisogna dimenticare chenel mondo, sono in corso numerosi conflitti armati che causano sofferenze e distruzione. Le guerre sono tutte sbagliate. La guerra è distruzione di case, ospedali, strade, scuole, monumenti. La guerra è il fallimento del ragionamento e dell’intelligenza dell’uomo. La guerra spezza le vite e offende le persone più indifese: le donne e i bambini. La guerra è il risultato di scelte scellerate e del primato dell’arroganza e dell’economia sulla vita delle persone. E’ il risultato prevedibile causato dalle ingiustizie e dalle disuguaglianze. 

Ritiene che sia possibile costruire un mondo migliore?

Ciascuno di noi, almeno una volta si è chiesto come agire per costruire un mondo migliore. Di fronte alle numerose crisi e alle sfide che ci attendono è necessario ragionare e partecipare, evitando qualsiasi forma di indifferenza e di semplificazione della realtà. 

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