Ordinanza Marsilio – Avezzano: commercianti sospesi tra sindaco Ponzio Pilato e vigile Celletti

Angelo Venti
Angelo Venti
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Zona rossa zona arancione. Per commercianti e imprenditori abruzzesi due giorni di caos sulle riaperture delle attività. Dopo Marsilio, ad aumentare la confusione, ad Avezzano ci si mette pure Di Pangrazio.

Il Presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio ha anticipato di due giorni il passaggio dell’Abruzzo dalla zona rossa a quella arancione, in contrasto con quanto deciso dal governo nazionale. Una scelta, diciamolo pure, senza ne capo ne coda, in palese contrasto con gli artt 2 e 3 del DPCM 3.11.2020 che assegna solo al Ministro della Salute il potere di collocare una regione in una certa “zona”. Da qui, conflitto istituzionale a parte, il caos per chi deve decidere se riaprire o no la sua attività.

Ad aumentare la confusione, ad Avezzano ci si è messo pure il sindaco Gianni Di Pangrazio, con questo singolare post, pubblicato però sul sito istituzionale del Comune:

Nella mattinata sono pervenute numerosissime telefonate ai centralini del Comune per chiedere chiarimenti In merito alla effettiva “colorazione” della Regione Abruzzo (area rossa o arancione).

Tutto nasce da un non meglio precisato conflitto di attribuzioni tra Regione e Governo che sta generando uno stato di incertezza. L’interpretazione autentica degli atti non può ricadere sul Comune in quanto esso è un recettore di norme altrui.

Nell’attesa che, chi di competenza, fornisca una risposta chiara e definitiva valevole per tutti, il Sindaco rende noto che non saranno effettuati controlli da parte degli agenti della polizia locale nei confronti delle attività commerciali, onde evitare di generare situazioni di imbarazzo e sanzionare incolpevoli soggetti in sicura buona fede”.

Quello che salta agli occhi è il passaggio in cui il sindaco annuncia che non saranno effettuati controlli da parte dei vigili. Che, contrariamente alle intenzioni dichiarate dal sindaco, finisce per aumentare la confusione tra i commercianti.

Innanzitutto il Comune non può decidere di disapplicare artt. 2 e 3 DPCM 3.11.20. Tantomeno lo può fare il sindaco sostituendosi al dirigente della polizia locale.

Di Pangrazio – che è stato anche Direttore generale della Provincia – sa o almeno dovrebbe sapere bene, che al sindaco la legge riconosce il potere di indirizzo politico, ma gli vieta di entrare nel merito delle scelte gestionali che competono invece ai dirigenti, ai sensi dell’art. 107 Testo Unico Enti Locali. In questo caso, non può sostituirsi al dirigente della Polizia municipale, che decide sull’attività dei vigili urbani alle sue dipendenze.

A questo punto la domanda è: cosa farà in questi due giorni il dirigente dei vigili urbani avezzanesi, Luca Montanari? Ubbidirà agli ordini del Sindaco?

Non solo. Per i commercianti della città, si pone anche un altro dilemma:

Cosa faranno le altre forze di polizia, che agiscono invece su indicazioni del Prefetto?

L’unica speranza che resta ai commercianti è che in questi due giorni piove: con l’allarme rosso lanciato dalla protezione civile per le condizioni meteo, magari le pattuglie in circolazione saranno poche.

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