Officina L’AQUILA, incontri internazionali – al centro delle tavole rotonde la gestione delle macerie e l’economia circolare.

Redazione
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COMUNICATO STAMPA

L’Aquila, 25 ottobre 2018 – Centinaia di visitatori per “Cantieri aperti” e uno sguardo oltre l’Abruzzo: questo il fulcro dell’edizione autunnale di “Officina L’Aquila – incontri internazionali di restauro e rigenerazione urbana”, i cui lavori sono partiti oggi e proseguiranno fino a domani. Nel nono anno in cui “Officina L’Aquila” racconta il post-sisma 2009 lo sguardo si allarga al cratere del Centro Italia e all’Europa. Nella prima parte della sessione pomeridiana intitolata “Officina L’Aquila incontra la Commissione europea”, sono state affrontate le migliori pratiche di restauro e ricostruzione realizzate all’Aquila e il riciclo delle macerie, che fanno dell’Aquila una best practice apprezzata in Italia e in Europa. La Commissione europea, in missione ufficiale con l’ufficio Settore costruzioni ha scelto proprio “Officina L’Aquila” quale interlocutore privilegiato per confrontarsi con le realtà territoriali. La Commissione ha interloquito con le istituzioni che governano i processi di ricostruzione dell’Aquila e del Centro Italia (Ufficio speciale per la ricostruzione e Università dell’Aquila) e ha presentato un protocollo innovativo europeo per la gestione delle macerie (“Levels”).

Dopo i saluti delle istituzioni, sono intervenuti Fulvia Raffaelli (Commissione europea DG GROW head of unit C1, Construction sector) Antonio Paparella (Commissione europea DG GROW senior expert: coordination and implementation of the Construction 2020 strategy). Raffaelli ha spiegato che “anche la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione è parte della ‘bioeconomy’. L’Unione europea ha elaborato delle linee guida e dei protocolli di gestione in materia di gestione dei rifiuti, come la ‘piattaforma degli attori europei dell’economia circolare’. La cosiddetta ‘bioeconomy’ tende a fornire un equilibrio a lungo termine di miglioramenti sociali ambientali ed economici, offrendo occupazione e crescita a partire dal riuso delle risorse”. Paparella ha invece sottolineato che “dietro la raccolta e il riciclo dei rifiuti da terremoto c’è un protocollo definito per la valorizzazione delle macerie e degli scarti da demolizione”, ribadendo l’importanza del pubblico in questo settore, soprattutto “nel prevedere da un lato un quadro normativo idoneo e poi gestire l’attuazione delle norme e, dall’altro, di stabilire una serie d’incentivi che spingano negli appalti pubblici all’uso dei materiali riciclati”.

Il docente del Dipartimento DIIIE dell’università dell’Aquila Gabriele Di Giacomo ha detto che all’Aquila, “in seguito alla catastrofe del terremoto del 2009, si è creata una discarica incontrollata di detriti e rifiuti su cui si è dovuto, poi, intervenire: mobili, televisori, frigoriferi che erano nelle abitazioni inagibili. La Protezione civile ha stimato ha stimato che con il sisma aquilano si siano generate 25,5 tonnellate di rifiuti per abitante, circa 3 milioni di tonnellate in totale. Questo evento catastrofico ha provocato una quantità di rifiuti pari a quanto sarebbe stato accumulato in 50 anni dentro una discarica che raccoglie rifiuti solidi”. Di Giacomo ha poi posto un quesito nell’ottica della programmazione degli effetti di una catastrofe naturale come il terremoto: “è immaginabile pianificare la gestione dei rifiuti prima che avvenga un evento catastrofico? Nei nostri territori avviene un evento ogni cento anni: dunque, secondo me è possibile”. Tra gli interventi europei, anche quello di Andrea Valentini, architetto del Green building council Italia, che ha parlato di “Level(s)” e dei protocolli di gestione dei rifiuti, e Domenico Tinto, che ha descritto il quadro di riferimento europeo per gli edifici sostenibili. Uno sguardo, quello di “Officina L’Aquila”, che si allarga anche alla ricostruzione del Centro Italia, con la partecipazione dell’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche, presente per vedere con i proprio occhi cosa sta accadendo all’Aquila e per raccontare ciò che si fa nella regione. Massimo Sbrisci, dirigente macerie per le Marche ha spiegato che “recuperiamo e tracciamo ogni bene, anche l’album delle fotografie, così che solo 1% va in discarica. La difficoltà sta nella grande quantità di materiali, per ora 1 miliardo di tonnellate solo per la ricostruzione pubblica”.

Il dirigente dell’Usra Giovanni Lucarelli ha ricordato l’importanza, nell’ambito della politica per lo smaltimento dei rifiuti, del decreto Ronchi del ’98 e ha spiegato che “nel 2017 l’Ufficio speciale per la ricostruzione ha avviato processo di adesione al meccanismo del Sistri, avviato dal ministero dell’Ambiente, spostandosi su una frontiera tecnologia più avanzata: l’attività dell’Usra come regolatore ha ricadute sulla ‘smartness’ della città, nel senso di città che si dota di organizzazioni e istituzioni che sanno attuare misure che servano ad ammodernare alcuni processi, come quelli nel tracciamento dei rifiuti attraverso il Sistri e anche nel campo della georeferenziazione delle attività”.

Il coordinatore dell’Area tecnica dell’Usra, Sulpizi, ha spiegato che il sistema della gestione delle macerie, gestito dall’Usra, “è un sistema di monitoraggio delle macerie derivanti dall’evento sismico. Sin da subito si pensò a un sistema che si aggiornasse in tempo reale grazie al coinvolgimento delle imprese coinvolte che devono inserire i dati in tempo reale. Un sistema che consente di analizzare e monitorare i materiali anche oggi che siamo usciti dall’emergenza” agganciando all’iter della ricostruzione. “Un sistema trasparente: basta collegarsi al sito dell’Usra“. I dati, ha spiegato Sulpizi, vengono memorizzati in base ai cantieri di provenienza e viene identificato anche il sito di conferimento: è possibile così visionare tutta la filiera economica e tecnica riguardante le macerie. Verrà descritto, come eccellenza della ricostruzione, il caso del recupero del palazzo dell’Emiciclo con l’intervento delle imprese coinvolte nel recupero, dei tecnici e delle istituzioni. La giornata di oggi è stata anche l’occasione per presentare il volume “Palazzo dell’Emiciclo e palazzina Ex-Gil maschile. Rigenerazione e adeguamento sismico a L’Aquila”, edito da Carsa, con la partecipazione di Walter Rosa, Enrico Ricci, Rolando Mancinelli, Lucio Zazzara, Giacomo Di Marco, Riccardo Vetturini. “Una proiezione al futuro quella dell’edizione di ottobre di Officina” ha commentato il coordinatore generale della rassegna, Roberto Di Vincenzo, “che si allarga al nuovo cratere sismico. All’Aquila si concentrano tutte le tecnologie innovative di ricostruzione, un concentrato di conoscenze che necessita di consolidarsi e diventare patrimonio comune e universale. Il decennale deve diventare un momento di consolidamento di tutte queste conoscenze”.

Grande affluenza anche per “Cantieri aperti”, con la partecipazione di 400 persone 85 del master di Ingegneria e restauro dell’Università La Sapienza di Roma, provenienti da tutto il mondo.

Oggi, venerdì 26, sarà “ la giornata dell’orgoglio aquilano”: quella dedicata alle associazioni, allo sport, alla cultura, al mondo scientifico.

Si parte alle 10 (appuntamento davanti all’auditorium del parco del castello) per l’educational tour alla scoperta del centro storico ricostruito, al quale parteciperanno 20 i giornalisti della stampa internazionale (Spagna, Usa, Francia, Serbia, Venezuela, Cile, Australia, Gran Bretagna, Russia, Italia) e gli esperti della Commissione europea Fulvia Raffaelli, Antonio Paparella e Domenico Tinto, oltre che la stampa locale da sempre attenta alle vicende della ricostruzione. La visita nei cantieri è resa possibile in sicurezza grazie ai tecnici Ente scuola edile e Cpt della provincia dell’Aquila che accompagnano gli ospiti.

Nella sessione pomeridiana, dalle 14:30 alle 18:30, verrà affrontato il tema “Il racconto della ricostruzione”, con una panoramica sul ruolo e sul contributo dato alla rinascita dell’Aquila dall’Università, dalle Istituzioni scolastiche e dalle associazioni culturali e sportive nel processo di ricostruzione della comunità aquilana. Dopo i saluti istituzionali, al via con le tavole rotonde, la prima dal titolo “La città della conoscenza”. Se L’Aquila guarda al futuro con rinnovata speranza un grande merito va al mondo dell’istruzione e della ricerca che hanno contribuito, in modo determinante, alla rigenerazione della città. Interverranno Roberto Aloisio, professore associato GSSI; Carlo Cambi, giornalista; Mario Centofanti, professore onorario, università degli studi dell’Aquila; Alba Formicola, Laboratori nazionali del Gran Sasso; Paola Inverardi, rettrice dell’Università degli studi dell’Aquila. Nella sessione “L’universo delle associazioni”, si parlerà della ricostruzione delle relazioni sociali e umane, che ha avuto nel mondo dell’associazionismo un collante fenomenale. L’aspetto più importante è aver saputo aggregare le persone restituendo un senso di appartenenza e comunità a tutto il territorio. Interverranno Igor Antonelli, Live your mountains; Guido Crecchi, Special olympic games; Annalisa De Simone, presidente Teatro stabile d’Abruzzo; Mario Di Gregorio, Gran Fondo città dell’Aquila; Roberto Marotta, presidente Accademia belle arti L’Aquila; Marco Molina, Rugby experience school L’Aquila; Roberto Nardecchia, Nuovo basket L’Aquila; Giandomenico Piermarini, direttore Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila; Veronica Santi, Off Site Art; Federico Vittorini, L’Aquila Film Festival.

CANTIERI APERTI: nelle due giornate si terranno visite guidate per studenti, progettisti, tecnici e addetti ai lavori all’interno di alcuni tra i più interessanti cantieri della ricostruzione. Partenza dall’auditorium del Parco (mattina: ore 10; pomeriggio: ore 15). Le visite sono a numero chiuso, quindi è preferibile prenotarsi. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.officinalaquila.it.

I cantieri interessati saranno, in particolare: chiesa di San Pietro a Coppito (Scimia Arte e Costruzioni srl); chiesa di San Silvestro (Segretariato MiBAC); palazzo Manieri (Vittorini Costruzioni); teatro comunale (Segretariato MiBAC), per quest’ultimo solo tour riservati.

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