Marsilio, Zone rosse e scontro tra poteri dello Stato: è allarme in Abruzzo

Angelo Venti
Angelo Venti
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Tanto tuonò che alla fine piovve. Ieri sera il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha firmato la Ordinanza n.10 del 18 marzo 2020 con cui si istituisce, con effetto dal 17 marzo, la Zona rossa nei territori di 6 comuni abruzzesi. Oggi alle 11 conferenza stampa a Pescara.

Ad essere sottoposti a pesanti misure restrittive sono 5 comuni in provincia di Teramo – Castiglione Messer Raimondo, Arsita, Bisenti, Montefino e Castilenti – e uno in provincia di Pescara, Elice. A rimanere chiuse all’interno del recinto saranno tutti i 7.500 residenti nei 6 comuni.

Ma c’è già un problema serio: nell’Ordinanza hanno dimenticato di indicare chi è incaricato di eseguirla e chi debba assicurare vigilanza e ordine pubblico.

A motivare l’adozione di questa misura eccezionale è la preoccupante emergenza sanitaria causata dalle infezioni da Coronavirus: nei territori della Zona rossa appena istituita si contano finora 20 persone contagiate, 50 in isolamento e 2 morti.

E’ conflitto tra Poteri dello Stato

Alla preoccupazione per la grave situazione sanitaria si aggiunge ora l’apprensione per la tenuta istituzionale del Paese.

A metterla a rischio, in pieno Stato di emergenza, è l’assurdo scontro innescato dal Presidente Marsilio con l’emanazione di un’ordinanza pericolosissima e che fa acqua da tutte le parti.

La dichiarazione di Zone rosse è un provvedimento eccezionale che, tra l’altro, va ad intaccare l’art. 13 della Costituzione che regola la limitazione delle libertà personali. Limitazioni la cui competenza in nessun caso, nemmeno in questa emergenza, è lasciata ai Presidenti di regione, almeno non in questa forma.

Cose mai viste prima. L’Ordinanza appena emessa, tra l’altro, presenta anche un’altra curiosità quantomeno irrituale: insieme a Marsilio, a firmarla sono anche il Direttore del Dipartimento regionale sanità Giuseppe Bucciarelli e l’Assessore regionale alla salute Nicoletta Verì. Perché?

Lo strappo di Marsilio

La decisione di dichiarare autonomamente l’istituzione della Zona rossa sarebbe stata presa dopo un duro confronto con il governo nazionale, contrario al provvedimento. A raccontarlo ieri alle agenzie di stampa è stato lo stesso Marsilio:

Nel corso della videoconferenza con il ministro Francesco Boccia [Ministro per gli affari regionali e le autonomie] prima di me la questione relativa a nuove zone rosse è stata sollevata dalla Regione Molise. Prima che io intervenissi, il ministro ha ribadito l’avviso contrario del Governo, salvo provvedimenti più restrittivi con fondamento scientifico, anche alla luce delle impossibilità di gestire con le forze dell’ordine la richiesta di centinaia di comuni […]”.

Saltata la Catena di comando e controllo

Oltre che per diverse violazioni delle leggi ordinarie e costituzionali, l’Ordinanza n. 10 è pericolosa soprattutto perché in diversi punti sovverte, ribaltandola, la Catena di comando e controllo entrata in vigore dopo la Dichiarazione Stato di emergenza del 31 gennaio 2020. Ad esempio nel punto 3 è scritto:

3. la presente ordinanza, immediatamente esecutiva, per gli adempimenti di legge, viene trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e ai Prefetti.”.

Secondo le norme emergenziali (ma anche secondo il buonsenso, aggiungiamo noi) in realtà la norma funziona esattamente alla rovescia: ad emettere l’ordinanza è il Presidente del consiglio dei ministri e a riceverla, come ultimo anello della catena, dovrebbe essere proprio Marsilio. Ma tant’è.

Altro esempio è questo. Si legge nell’ordinanza:

SENTITI i Sindaci dei comuni interessati ed il Prefetti di Teramo e di Pescara”.

Intanto non viene detto cosa i due prefetti hanno risposto. Ma soprattutto siamo curiosi di sapere se i due solerti funzionari dello Stato hanno rilasciato a Marsilio anche qualche parere scritto e se tale documento sarà mai reso pubblico.

Ma non finisce qui. Par di capire che nell’occasione il Presidente della regione non si sia rapportato con il Centro coordinamento dei soccorsi. Il Ccs corrisponde al livello regionale della Catena di comando e controllo e deve essere necessariamente presente il Prefetto del Capoluogo (per l’Abruzzo il Prefetto dell’Aquila), mentre la presenza dei prefetti delle altre province è invece ritenuta solo facoltativa. Nell’Ordinanza n. 10 il parere del Prefetto dell’Aquila manca.

Ma chi garantisce l’applicazione dell’Ordinanza? Strano ma vero, nel documento non è scritto. Il Presidente della nostra regione ha dimenticato di indicare chi deve vigilare e chi deve applicare l’ordinanza stessa: non è indicato nemmeno chi deve garantire l’ordine pubblico e il rispetto delle norme all’interno della zona rossa appena dichiarata.

ASL Pescara: relazione da far tremare i polsi

Dal punto di vista sanitario, questo passaggio contenuto nel preambolo dell’Ordinanza n. 10 – e attribuito alla ASL di Pescara – è decisamente inquietante e finisce a far aumentare preoccupazioni e domande:

« DATO ATTO delle conclusioni raggiunte nella cennata relazione della ASL pescarese, a mente della quale “il costante incremento di nuovi casi dimostra che il numero degli affetti con interstiziopatia polmonare è di gran lunga superiore al numero dei casi già diagnosticati e il ritmo dei ricoveri nelle ultime giornate (20-30 al dì) appare essere la progressiva immersione di una base di diffusione nel territorio di più ampia di quanto sin qui documentato. Alla luce delle considerazioni complessive sopra riportate, appare opportuno, onde evitare l’aumento del contagio nell’area Montesilvano Pescara, che potrebbe produrre un aumento dei casi ingestibile con particolare riguardo alla necessità di terapie ventilatori e salvavita, mettere in atto ogni possibile azione volta ad evitare l’ulteriore diffusione del virus in queste zone” »

Affermazioni gravissime – messe nero su bianco su un documento ufficiale – che dovrebbero indurre tutti a una qualche riflessione su come stanno andando realmente le cose nel contrasto alla diffusione del virus. Si spera che qualche autorità chieda conto a Marsilio, e soprattutto alla Asl di Pescara, di quanto scritto nell’Ordinanza e nella relazione. E dalla ASL di Teramo, che hanno detto a Marsilio?

Pubblichiamo di seguito il dispositivo finale dell’Ordinanza n. 10 del 18 marzo 2020. Per scaricare il Pdf con il testo completo CLICCA QUI

ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 10 del 18 marzo 2020

Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 individuazione comuni “zona rossa”

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO

VISTO […]

ORDINA

1. Ferme restando le misure statali, regionali e comunali, ove esistenti, di contenimento del rischio diffusione, a decorrere dal 17 marzo 2020 e fino al 3 aprile 2020, con riferimento al territorio dei comuni di Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita, Montefino ed Elice, sono adottate le seguenti ulteriori misure:

a) divieto di allontanamento dal territorio dei comuni anzi detti di da parte di tutti gli individui ivi presenti;

b) divieto di accesso nel territorio dei comuni in questione;

c) è comunque consentito il rientro a domicilio o alla residenza all’interno dei comuni detti per chi, al momento dell’entrata in vigore della presente ordinanza, si trovasse fuori dell’area stessa;

d) sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;

e)sospensione di tutte le attività produttive e commerciali ad esclusione dei negozi di generi alimentari di prima necessità e delle attività connesse e serventi alla catena agroalimentare e sanitaria e comunque alle attività di interesse strategico e di carattere essenziale salvaguardate dalle restrizioni ai sensi del D.P.C.M. 8marzo 2020 comma 1(farmacie, parafarmacie, fornai, rivenditori di mangimi per animali, distributori di carburante per autotrazione ad uso pubblico, commercio al dettaglio di materiale per ottica, attività di trasporto connesse al rifornimento di beni e servizi essenziali dei presidi socio-sanitari esistenti;

f) sospensione di tutti i cantieri di lavoro;

g) chiusura dei parchi pubblici, orti comunali, aree sportive a libero accesso, servizi igienici pubblici e privati ad uso pubblico e divieto di utilizzo delle relative strutture;

i) soppressione di tutte le fermate dei mezzi pubblici;

j) chiusura al pubblico dei cimiteri comunali, garantendo, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione, cremazione delle salme;

k) saranno comunque garantiti i servizi di raccolta e smaltimento servizio di consegna a domicilio di farmaci e generi alimentari per le persone in isolamento domiciliare fiduciario;

2. la presente Ordinanza è comunicata ai Sindaci dei comuni interessati;

3. la presente ordinanza, immediatamente esecutiva, per gli adempimenti di legge, viene trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e ai Prefetti. La presente ordinanza è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge.

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

La presente ordinanza sarà pubblicata altresì sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Direttore Dipartimento regionale sanità Dott. Giuseppe Bucciarelli

L’assessore regionale alla Salute dott.ssa Nicoletta Verì

Il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio

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