Malasanità al pronto soccorso di Avezzano. Donna di 79 anni abbandonata per 5 giorni senza cure

Alfio Di Battista
Alfio Di Battista
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I familiari sporgono denuncia e scrivono alla carta stampata che però non racconta l’accaduto. Intanto ci si distrae parlando dei milioni per il nuovo ospedale

Avezzano – Ancora un grave episodio di malasanità al pronto soccorso dell’Ospedale di Avezzano dove una signora, classe 1944, portatrice di handicap dal 2010, sarebbe rimasta letteralmente depositata come un’inutile bagattella per ben 5 giorni, in condizioni disumane, prima di essere trasferita in reparto.  

il cuscino fornito alla signora depositata sulla lettiga, tenuto insieme dal nastro adesivo
il giaciglio su cui la signora ha trascorso 4 notti e 5 giornate

I familiari dell’anziana, dopo aver constatato le gravi inadempienze della struttura, si sono rivolti ad un legale e hanno sporto denuncia. L’avvocato, Velia Nazzarro, ha anche inviato una lettera all’assessore della Sanità Regionale, Nicoletta Verì, e al Direttore Generale della ASL1, dott. Ferdinando Romano nella quale ha raccontato l’accaduto.

«La Sig.ra, per cinque giorni è stata costretta a rimanere su una barella dopo aver trascorso il primo giorno su una poltrona. Lasciata abbandonata a se stessa, priva di attenzione e assistenza, visibilmente disidratata e sporca, emanava cattivi odori perché il pannolone le veniva cambiato solo a seguito delle rimostranze dei figli.»

Questa la cruda rappresentazione del legale che aggiunge. «In data 01.03.2023, la figlia della paziente, recatasi in Ospedale, ha trovato la madre abbandonata in uno “stanzino” di pochi metri quadrati, privo di finestre, che a malapena riusciva a contenere la barella. Come se ciò non bastasse, il sacchetto contenente il cambio dei vestiti puliti, consegnato il giorno precedente, era rimasto intatto, lasciato a terra ed utilizzato come sacco della spazzatura.»

L’avvocato riferisce che lo stato di abbandono della paziente, la condizione in cui la stessa è stata costretta per cinque giorni, ne avrebbe notevolmente aggravato il quadro clinico. Da questo emergerebbe uno stato di totale dissociazione della signora afflitta inoltre da estese piaghe da decubito.

Il 03.03.2023, dopo l’ennesima discussione fra il personale sanitario e i congiunti della paziente, questi hanno informato dei gravi fatti il dott. Mascitelli, direttore sanitario. A quel punto la signora veniva trasferita nel reparto di Geriatria. Nel frattempo, nella stessa mattinata, la figlia aveva trovato l’anziana madre in uno stato di totale abbandono, con i vestiti completamente bagnati da una flebo che perdeva liquido.

A causa delle piaghe da decubito notevolmente peggiorate, è stato necessario tagliare gli abiti della signora per poterla sollevare senza arrecarle ulteriori danni. Esasperati dall’indegna situazione e preoccupati del peggioramento dello stato di salute della madre, i figli hanno segnalato al servizio relazioni con il pubblico della ASL1, l’abbandono e la mancanza di assistenza da parte del personale.

L’avvocato Velia Nazzarro stigmatizza il comportamento del personale del pronto soccorso sottolineando che l’Azienda Sanitaria è tenuta garantire la tutela della dignità del paziente quale valore fondamentale dell’assistenza ospedaliera, e spetta proprio a chi ha le maggiori responsabilità, assicurarsi che tutto il personale sanitario sia sensibilizzato e centrato su tali valori.  

«Non è accettabile» dice l’avvocato, «Una sanità a doppio binario. Tutti i cittadini meritano lo stesso trattamento, soprattutto quando parliamo di salute. Per tali motivi si richiede l’immediato intervento delle SSLL e l’adozione di tutti i provvedimenti necessari nei confronti delle persone ritenute responsabili di simili vergognosi comportamenti.»

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