Liste di proscrizione anche al liceo scientifico di Avezzano? Il preside Bernardini minaccia, anzi, avverte

Redazione
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Il  preside Angelo Bernardini ha minacciato di trascinare in tribunale due suoi studenti, Alfredo Mignini e Luigi Venti (nelle foto).
f-v-tiestini3.jpgA raccontarlo nel loro giornalino ciclostilato  (SITe.it/tiesti, autoprodotto e distribuito al di fuori dell’Istituto) sono gli stessi protagonisti di questa vicenda che ha fatto il giro di vari giornali, tv, radio e infine se ne è parlato anche con Sabina Guzzanti, nel dibattito sulla libertà di espressione seguito alla presentazione del suo film “Viva Zapatero!”.
Ma veniamo ai fatti. A ottobre i ragazzi pubblicano sul loro giornalino, tra le altre notizie, quella della nascita di un Comitato – definendolo tra l’altro bizzarro – che propone di avviare una campagna di sbattezzo.
A causa di ciò il professore Antonio Masci si rivolge alla classe  annnunciando di mutare atteggiamento nei suoi confronti. Durante il dibattito che segue Mignini tenta di prendere la parola ma viene zittito con la frase: “Ti proibisco di parlare ed uso la mia autorità nel farlo!”. I ragazzi stampano allora un’edizione straordinaria dove denunciano l’episodio  e si appellano al Preside affinché vigili sul rispetto delle libertà costituzionali all’interno di una scuola della Repubblica.
Ma qui, il comportamento del Preside riesce a far passare in secondo piano anche quello del professore. Convoca Venti e lo minaccia: “Hai commesso un fatto molto grave, hai leso l’immagine del nostro Istituto ed io, essendone il rappresentante legale, sarò costretto a sporgere querela contro di voi. Parla con tuo padre e trovati un avvocato“.
Il giorno dopo convoca Mignini, e al ragazzo che chiede perché, essendo minorenne, riceva una minaccia di denuncia senza la presenza dei genitori, il Preside precisa: “Questa non è una minaccia, ma un avvertimento”[!]. Più tardi ripete le stesse cose anche alle mamme, lì recatesi, di propria iniziativa, per esigere spiegazioni.
Nella vicenda non riusciamo a vedere, codice penale e Costituzione alla mano, quali sarebbero i reati commessi dai ragazzi, mentre si intravedono quelli ipotizzabili per il comportamento del Preside: ad esempio omissione d’atti d’ufficio, minacce aggravate a minore ecc… Ma, al di là dei risvolti giudiziari e di cosa ne pensi Celentano, l’episodio fa riflettere sullo stato della libertà di stampa e di espressione in questo Paese.
E ancora più inquietante è che esso sia avvenuto all’interno di una scuola pubblica.
Angelo Venti

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