L’Aquila – Manifestazione domenica 28 febbraio: “Liberiamo la città dalle macerie”

Redazione
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Manifestazione 28 febbraio: modifiche alla manifestazione dopo il comunicato di Cialente

In seguito al comunicato di Cialente, la manifestazione popolare del 28 febbraio, fissata per le ore dieci, subirà probabilmente delle modifiche. Gli organizzatori non vogliono rinunciarci e verificheranno che tutto si svolga in completa sicurezza, con i vigili del fuoco, tecnici del comune e polizia. Si sta trattando per una soluzione di compromesso che consenta l’accesso a Piazza Palazzo a circa 50 persone, che con il supporto di tecnici specializzati eseguiranno una prima differenziazione delle macerie.

Gli altri manifestanti, fuori dalla zona rossa, formeranno una catena per completare lo smistamento del materiale. Le macerie recuperate saranno smaltite in cassonetti approntati per lo scopo – per legge sono rifiuti solidi urbani – e una piccola parte di queste sarà piazzata davanti alla sede della Regione, allo scopo di invitare le Istituzioni locali ad impegnarsi per risolvere il nodo “normativo” che attualmente blocca la loro rimozione. Si attendono sviluppi per la giornata di sabato, ad ora la manifestazione resta confermata.

Il comunicato del sindaco Massimo Cialente
In previsione della manifestazione di domenica, è con rammarico che devo invitare tutti a non oltrepassare il varco di piazza Palazzo. Infatti in questi giorni, con i tecnici comunali e con i Vigili del Fuoco, abbiamo valutato la sicurezza di corso Umberto I e della piazza stessa.

Purtroppo dai sopralluoghi effettuati è emerso che la situazione di alcuni grandi edifici, in particolare quello della Biblioteca Provinciale, è a grave rischio. Abbiamo cercato di verificare se vi fossero altre piazze, attualmente in zona rossa, dove poter far svolgere la manifestazione in modo sereno e sicuro. Con dolore devo informare che delle decine e decine di piazze, piccole e grandi, che erano il nostro orgoglio e il nostro punto di incontro, ad oggi nessuna è in totale sicurezza. Questo perché, a distanza di 11 mesi, nonostante il processo di puntellamento sia iniziato e vada avanti speditamente, molti edifici sono in condizioni di pericolosità e, in molti casi, la situazione è addirittura peggiorata rispetto a quella iniziale a causa del maltempo.
So che questo mio comunicato stampa addolora ancora di più gli aquilani, perché saremmo potuti andare in piazza della Prefettura, in piazza Machilone, in piazza Bariscianello o nelle altre
piazza cittadine. Questo fatto ci riempie di dolore, ma forse è utile per far capire all’intero Paese e soprattutto a tutti coloro che ci attaccano come aquilani qual è la dimensione della tragedia che ci ha colpito, distruggendo la nostra città e, con essa, le nostre vite e i nostri sentimenti di comunità. È un dolore che solo noi possiamo comprendere e per il quale chiediamo ancora solidarietà e aiuto, ma soprattutto rispetto da parte di tutti. Io ringrazio i miei concittadini sia per quando hanno ringraziato per ciò che è stato ottenuto, sia per quando denunciano tutto ciò che ancora si deve compiere per restituire L’aquila agli aquilani e all’Italia.

La manifestazione di domenica scorsa è servita a far acquisire consapevolezza all’intero Paese del problema dello smaltimento delle macerie ne a far comprendere al Governo che lo smaltimento di oltre 4 milioni di tonnellate dei resti delle nostre case è un’emergenza nazionale e non dei sindaci del cratere. Gli aquilani continueranno, tutti insieme, in una mobilitazione come sempre corretta e mai strumentale, perché temiamo che le istituzioni e tutti gli italiani, a fronte della grande solidarietà ricevuta degli sforzi compiuti dal Governo,pensano che all’Aquila l’emergenza sia finita.
Trentottomila aquilani sono ancora senza casa ed ogni giorno temiamo di perdere la nostra identità di comunità, identità che viveva anche del ritrovarsi in quelle piazze, spesso con coloro che abbiamo perso in quella notte maledetta. Spazi che ora un sindaco disperato, ma mai rassegnato, anzi più che mai deciso, deve sottrarre ai propri concittadini con varchi gestiti dalla generosità dei ragazzi dell’esercito, che sono lì da 11 mesi.
Massimo Cialente

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