Lanciavicchio – “Quante Storie” rassegna su teatro e natura per i giovanissimi

Redazione
Redazione
7 Minuti di lettura

COMUNICATO STAMPA

Teatro e Natura: la Rassegna di spettacoli per i giovanissimi Quante Storie del Teatro Lanciavicchio chiude la prima settimana di spettacoli sulla Natura e la biodiversità.

E’ tornata a Teatro la Rassegna QUANTE STORIE del Teatro Lanciavicchio, una delle più antiche manifestazioni teatrali d’Abruzzo e d’Italia, dedicate all’infanzia e alla gioventù, che da più di 40 anni presenta spettacoli dedicati alle nuove generazioni. Quest’anno era tanta la voglia di ricominciare, in sicurezza ma dal vivo, ed è stato possibile farlo grazie allasinergia e la stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano e l’Assessore Pierluigi Di Stefano, e Dirigenti scolastici e insegnanti della Città di Avezzano che hanno risposto con entusiasmo.

Sabato alle 17 al Castello Orsini  lo spettacolo L’Allevatore di Regine chiuderà la prima fase della rassegna, che dal 22 novembre al 27 ha proposto spettacoli per i più giovani. 

L’edizione 2021 della Rassegna è stata divisa in due fasi: la prima – che si è aperta al Castello Orsini il 22 novembre – è dedicata al tema ‘Natura, Biodiversità e Educazione Ambientale’; la seconda (che avrà luogo da febbraio in poi) è dedicata alle ‘Filosofavole’, creazioni teatrali che rielaborano in chiave filosofica i temi e le Fiabe della tradizione.

Gli spettacoli sul Tema Teatro e Natura proposti ai giovani spettatori delle scuole primarie e secondarie inferiori, nascono da una collaborazione intensa che il Teatro Lanciavicchio ha intessuto in questi anni con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, e prima ancora con la Riserva Naturale Zompo lo Schioppo: proprio grazie alla collaborazione ideativa con questi enti gli attori, registi, e drammaturghi del Lanciavicchio sono riusciti a creare progetti e spettacoli di educazione ambientale rivolti a giovani e adulti per la sensibilizzazione alla difesa dell’ambiente.

Una Giornata qualunque (con Angie Cabrera, Stefania Evandro, Giuseppe Morgante, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio per la regia di Stefania Evandro e Antonio Silvagni) nasce da un testo di Stefania Evandro sul tema delle interazioni tra le azioni apparentemente innocue del vivere quotidiano di ‘un uomo qualunque’ e le importanti risorse che la natura offre all’uomo: l’aria, l’acqua, i frutti della terra. Nello spettacolo- Varietà il prezioso e silenzioso lavoro quotidiano dell’organismo terra, analizzato mediante dati scientifici, viene raccontato con musica, narrazioni e sketch che pongono l’accento sull’impronta ecologica che ogni abitante del pianeta lascia nel quotidiano, senza saperlo, e senza rendersi conto delle possibili conseguenze dell’uso scorretto delle risorse preziose che la Terra ci offre.Lo spettacolo è andato in scena in prima nazionale a Scanno nell’estate 2020, e poi in altre località abruzzesi, laziali e molisane del comprensorio del Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise. E in questi giorni ha incontrato con successo le scolaresche della scuola primaria e secondaria della Città di Avezzano.

L’allevatore di regine  (con Angie Cabrera e Rita Scognamiglio per la regia di Antonio Silvagni) ci racconta il mondo delle api e la loro funzione essenziale per l’umanità intera attraverso un racconto poetico e divertente scritto per il Teatro Lanciavicchio da uno dei più amati e importanti drammaturghi italiani Francesco Niccolini, che dopo aver lavorato per diversi giorni con la compagnia, dopo avere visitato il nostro territorio e conosciuto molti apicultori della zona ha realizzato un testo teatrale per le nuove generazioni, ma che riesce a emozionare anche gli adulti. Lo spettacolo ci ricorda che le api sono un popolo meraviglioso, nel senso che se lo conosci un po’ resti a bocca aperta: la complessità, la ricchezza, le regole, i compiti, le danze, la stagione degli amori, e soprattutto l’infinita quantità di doni che sono in grado di fare. Non solo miele, polline e propoli, ma più ancora essere le custodi di molta della frutta e della verdura che mangiamo: senza il lavoro quotidiano delle api che scambiano i pollini dei fiori, non avremmo meloni, ciliegie, albicocche, zucchine, pere, mele e molto altro. Le api sono un bene preziosissimo sul pianeta Terra. Proprio per questo è estremamente pericoloso perderle. Eppure, è uno dei grandi rischi che stiamo correndo: l’inquinamento ha un effetto devastante sulle api. Loro, che sono abituate a orientarsi misteriosamente, che sanno trovare i fiori giusti, insegnare la strada a tutte le altre api e poi tornare all’alveare, a causa dei pesticidi sempre più diffusi nelle campagne, perdono l’olfatto e soprattutto la memoria. Questo le manda in confusione: non riescono a ritrovare la strada di casa, si perdono e muoiono.

Anche il vecchio Giacomo ha perso la memoria. È un vecchio apicultore. L’allevatore di regine è uno spettacolo che racconta di api, faggete, Alzheimer ma soprattutto di affetto, meraviglia e storie d’amore: quella di un’ape verso il suo fiore, quella di una donna verso un albero, e di un vecchio uomo che sta per andarsene per tutto ciò che di prezioso ha intorno. Senza mai perdere il sorriso.

Visto il grande successo degli spettacoli a grande richiesta UNA GIORNATA QUALUNQUE tornerà a dicembre per incontrare altre scolaresche, e  del spettacolo L’ALLEVATORE DI REGINE (ancora al Castello Orsini per le scolaresche fino a sabato)  ci sarà una replica per il pubblico della Marsica il giorno sabato 27 novembre alle ore 17.

Teatro Lanciavicchio

Condividi questo articolo