I giorni dovrebbero essere tutti buoni per mettersi in discussione, per ricominciare a vivere in maniera differente: scorrono lungo un’orbita ellittica senza vuoti nè spazi. Spesso è consuetudine, alla fine dell’anno, guardarsi indietro facendo la sintesi su quello che è avvenuto e su ciò che abbiamo prodotto, sostenuto o condannato.
Mai come in questi giorni, dopo aver fatto esperienza con la pandemia , evento sentito fino ad un anno fa solo raccontare, si nutre la necessità di riflettere su quanto sia preziosa la vita e di quanto la natura, unica nel suo manifestarsi, ci sorprenda sempre anche con eventi inattesi. Emerge, ridondante, l’importanza e la responsabilità di dover preservare ciò che è stato modellato con millenni e millenni di trasformazioni: un perpetuarsi di impercettibili cambiamenti che hanno portato a plasmare le forme sino a sviluppare e moltiplicare gli uomini.
Vorrei per questo donare i miei versi: Sorsi di Vita
Particelle solitarie generate dal potere della luce scagliate nel buio infinito oltre i confini del nulla si abbracciano, si congiungono popolano il vuoto. Elemento dopo elemento materia su materia si plasmano le forme. Ordine perpetuo. Entità microscopiche conquistano gli spazi avanti i fiori dietro gli esseri. L’Homo nucleo dell’Universo il Sapiens, eclissato dietro un Dio, a dividere le terre a separare gli uomini. Bambini mai nati sfruttati, abusati. I vecchi nuovi infanti sciupati come fiori putrescenti abbandonati in letti disfatti coperti dal velo della solitudine. La terra perde il respiro soffocata dal nero della modernità spogliata dell’abito primordiale ricoperta della negligenza dell’uomo deturpata dei colori derubata dei profumi. Nel tormentato girovagar delle anime caute attanagliate nell’oblio della desolazione flussi di coscienza si rivelano: Il singolo uomo è poco più di niente. In questo eterno mare, dove si fluttua, la vita è solo un sorso. Katia Agata Spera
Stiamo attraversando un periodo di crisi su molteplici aspetti della vita: economica, ambientale, energetica, socio-culturale. Stiamo assistendo, attoniti, ad un inesorabile declino di valori etici, umani e spirituali, ammettendo, come suggerisce Ervin Làszlò, studioso di filosofia della scienza, che tutte le crisi discendono, a cascata, dalla crisi dei valori da parte dell’essere umano. L’uomo sta perdendo il contatto con se stesso e con ciò che lo caratterizza.
Secondo il metodo umanistico esistenziale l’essere umano possiede qualità positive, legate alla ricerca di armonia con gli altri e con l’ambiente, è pienamente consapevole delle sue scelte e responsabile della sua esistenza. L’uomo possiede una sorta di etica interiore, innata e universale, che non risente delle specifiche tendenze socio-culturali dell’area di appartenenza.
Se l’ambiente non è in sintonia con tale etica ne delude la libera espressione e il libero sviluppo ed è quindi necessario elaborare il contesto che favorisca il progresso dell’etica attraverso iniziative sociali e promulgazioni di leggi basate sull’educazione piuttosto che sull’imposizione; questo catalizzerebbe la crescita dell’individuo, tassello essenziale, che andrà a costruire una società più sensibile e saggia.
Il mio augurio per questo nuovo anno appena varcato è che si riveli, in ciascuno di noi, quel flusso di coscienza che ci conduca ad appropriarci del concetto che “siamo solo un sorso dell’immenso mare dell’esistenza” e che sia doveroso proteggere e sostenere ciò che è stato nei millenni plasmato sulla Terra divenuta la nostra grande casa dove tutto dovrebbe essere di ognuno.