“La dernière nuit”, fra Corto Maltese e la rive gauche della Senna a Paris

Alfio Di Battista
Alfio Di Battista
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Avezzano – Non è affatto semplice recensire un’opera come “La dernière nuit” edita da Aleph Editrice, realizzata a quattro mani da Paolo Capodacqua e Giuseppe Pantaleo. La dernière nuit, non è un romanzo, non è una raccolta di racconti, e non è nemmeno una di quelle storie illustrate, dai tratti eleganti in chiaroscuro alla Hugo Pratt.

Ma come Corto Maltese, i personaggi che popolano quest’opera sembrano fuggire da se stessi, o forse, vogliono solo essere lasciati in pace, persi in una dimensione quasi onirica in cui la percezione dei sensi aumenta disvelando luoghi immersi nella vertigine di una libertà assoluta.

Un’idea di libertà vasta, che lascia senza fiato, che chiede il conto nelle notti insonni trascorse guardando i pensieri naufragare sul fondo di un bicchiere, nella penombra di un piano bar in compagnia della propria solitudine.

Paolo Capodacqua, musicista, cantautore, compositore e narratore di storie, come gli chansonnier francesi, trascina il lettore con i suoi versi, dentro i caffé della rive gauche sulla Senna, nella Parigi di Jean Paul Sartre e Simone De Beuvoir, di Camus e Prevert.

Sono gli artisti della filosofia esistenzialista che si coglie nelle illustrazioni di Giuseppe Pantaleo, virtuoso dell’immagine e delle sfuggenti armonie delle ombre, i cui inchiostri, diventano melodia che da forma ai versi di Capodacqua.

Un’opera che si presta a più piani di lettura dai significati multiformi. Episodi, riflessioni per immagini, bozzetti di ciak cinematografici, e la parola che guida l’immaginazione attraverso sensazioni contrastanti che tradiscono un senso di precarietà che investe l’osservatore.

Otto mini storie che sembrano altrettanti set allestiti sulla scena del destino di personaggi irrisolti, malinconici, ma carichi di umanità. Uomini che si aggrappano alla caducità di incontri senza futuro con la donna di una sera, la femme fatale che appaga il desiderio della carne.

Les jeux sont faits. Rien ne va plus – sembra essere il sottinteso che unisce gli episodi, ognuno diverso dall’altro ma ognuno che esprime l’idea definitiva dell’esistenzialismo come modello del vivere. Un modo di guardare la vita raccontato magistralmente ne “La Nausea” da Sartre. Un modo di essere che è anche condizione del vivere molto attuale.

E poi, il tema del tempo inesorabile che mastica le esistenze. Un eterno presente il cui significato resta intrappolato nei disegni in bianco e nero. Cerchi concentrici sempre più ampi e sempre più lontani dal centro della scena, scompaiono oltre l’orizzonte dei pensieri che indugiano sulle ombre.

Questo collage di versi illustrati o, se si preferisce, questa raccolta di tavole illustrate in versi, rappresentano una modalità espressiva unica, originale, la cui efficacia trascende le forme e la parola. Il messaggio arriva piano piano, a ogni rilettura, sempre più ricco e denso di significato.

In tal senso è un’opera poliedrica, che ogni volta aggiunge qualcosa. Un verso, la sfumatura di un disegno, la tipicità del tratto in cui la tessitura diventa espressione ulteriore del racconto, sono componenti che si intersecano fra loro in un equilibrio instabile che trasforma la precarietà in valore positivo, lo spazio dove si lotta con se stessi per affrancarsi da se stessi.

LA DERNIÈRE NUIT – di Paolo Capodacqua e Giuseppe Pantaleo

10,00 €

ISBN: 9788890736094

© 2023: Aleph editrice

Pagine: 48 – Formato: cm 21×29

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