Incentivi energie alternative, le mani sulla Marsica: libera annuncia un DOSSIER

Redazione
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libera-bn-web.jpgLa decisione finale del GSE di negare gli incentivi per l’impianto fotovoltaico di Luco è clamorosa e va ben oltre i confini della polemica di paese.

E’ la modalità con cui si è arrivati a tale decisione che ha prodotto un vero e proprio cortocircuito destinato a fare emergere i meccanismi del malaffare che, in tutta Italia, ruota attorno agli incentivi per l’energia da fonti rinnovabili. Per la prima volta abbiamo a disposizione – grazie anche alla testardaggine della consigliera comunale Marivera De Rosa –  una massa di carte che documenta la facilità con cui i privati, con il concorso di amministratori e funzionari pubblici quantomeno poco attenti, riescano ad aggirare le norme intascando incentivi cui non avrebbero diritto.

Per il solo impianto di Luco – installato su un ettaro di terreno e della potenza di  504 Kwp – stiamo parlando di oltre 155mila euro all’anno solo di incentivi, che in vent’anni fanno oltre 3 milioni di euro. Soldi non dovuti che, è bene ripeterlo ancora una volta, vengono prelevati ogni due mesi dalle nostre bollette.

Libera, in questi anni, ha denunciato le infiltrazioni e le presenze delle mafie nella Marsica ed è stata attenta alle collusioni locali con imprenditori, professionisti e settori della politica. Ma ora dobbiamo fare tutti di più. Ad essere a rischio – come ci ricordano le cronache e le inchieste aperte – oltre agli appalti sono settori primari per una vita civile quali l’acqua, lo smaltimento dei rifiuti e la produzione e distribuzione di energia.

Il Fucino è assediato da parchi eolici, campi fotovoltaici, impianti di trattamento rifiuti e progetti di termovalorizzatori su cui si sa molto poco.

A legare insieme fotovoltaico, eolico, termovalorizzatori a biomasse e …rifiuti sono i generosi incentivi concessi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (…o assimilate): risorse enormi (in Italia almeno 40 miliardi l’anno), sottratte alle nostre bollette e che spesso non si sa in quali tasche finiscano. E sono proprio gli incentivi ad attirare, oltre agli imprenditori onesti, anche speculatori senza scrupoli, criminalità, corruzione…

Nel Fucino non vi è bisogno di altra energia: esiste già la centrale termica della Burgo, quella a motore della Micron, la turbogas di Celano. Eppure, nel solo Nucleo di Avezzano sono tre i progetti di termovalorizzatori: Powercrop, Vcc Energia spa, e la stessa Rivalutazione Trara srl nasce con questo oggetto sociale: “stoccaggio, trattamento e smaltimento rifiuti – oltre alla – produzione di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche mediante trasformazione di rifiuti“.

Sul termovalorizzatore della Powercrop in via di realizzazione a Borgo Incile, già nell’aprile scorso abbiamo messo in atto un’azione congiunta di Libera e Legambiente per fare chiarezza sulla sua realizzazione (vedi site.it/briganti 2015-7): nell’aprile scorso  abbiamo presentato un esposto denuncia proprio sui rapporti  tra un socio di fatto del funzionario regionale Antonio Sorgi (lo stesso che si è occupato dell’impianto della Fotovoltaico Luco srl) e la Powercrop.

E poi ci sono i tanti parchi eolici che circondano tutto il confine orientale del Fucino, mentre nuove aste con gli anemometri si avvistano anche nella Marsica occidentale, Monte Salviano compreso.

L’ultima frontiera sono i  campi fotovoltaici: distese di ettari di pannelli stanno coprendo il territorio di quasi tutti i comuni marsicani. Il posto d’onore spetta a Celano con 20 Mw (40 ettari) in un solo impianto. Anche in questo caso, si tratta di 216 milioni di euro in incentivi per un impianto ancora in via di realizzazione, mentre per tutto il resto d’Italia, da tempo, non sono più previsti incentivi per progetti di questo genere. Come mai?

Quanto successo con l’impianto di Luco dimostra che, nonostante le sottovalutazioni, omissioni o connivenze è possibile intervenire, evitando che incentivi cospicui prelevati dalle nostre bollette finiscano indebitamente nelle tasche di privati che non ne hanno diritto.

Invitiamo tutti i cittadini alla vigilanza e a pretendere trasparenza, ma chiediamo di fare la loro parte anche ai tanti imprenditori, politici e funzionari pubblici onesti.

Come Libera stiamo lavorando a un dossier proprio su questi temi: chiediamo anche il vostro aiuto. Rivolgiamo, infine, a tutti gli Enti locali un appello in tal senso e chiediamo loro di rendere pubblici gli atti relativi a questo tipo d’impianti.

 

LIBERA

coordinamento per l’Abruzzo

[ per contatti e segnalazioni: Angelo Venti: 336.400692 – abruzzo@libera.it ]

LIBERA, coordinamento per l’Abruzzo [ per contatti e segnalazioni: Angelo Venti: 336.400692 – abruzzo@libera.it ]

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– SCARICA IL PDF di site.it/briganti 2015-8

– SCARICA IL PDF di site.it/briganti 2013-6 (L’affare all’ombra del sole)

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