Incendio sul Morrone …100 giorni dopo

Redazione
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COMUNICATO STAMPA


Cessata la paura sembra essere cessato lo slancio con il quale Regione e Comuni proponevano un immediato intervento contro il rischio idrogeologico e la perdita di suolo nelle aree attraversate dall’incendio.

Come dichiarato alla stampa ad oggi risulta soltanto l’intento, per altro in forme diverse e non certamente con una azione unitaria, di Comuni ed Enti interessati, di costituire un protocollo d’intesa finalizzato al monitoraggio del Morrone ai fini del rischio idrogeologico. Agli occhi dei cittadini che hanno assistito ad una sequela di proclami e promesse, questo appare assolutamente insufficiente, denotando una scarsa volontà di affrontare la situazione con mezzi e risorse adeguate all’urgenza ed alla complessità del tema.

Il TerrA (Territori Attivi), comitato costituitosi all’indomani dell’ incendio, ritiene:

  • che il rischio idrogeologico non sia il solo fattore da considerare nelle gestione del post-incendio. La perdita di suolo, anche in assenza di frane reali o potenziali, è un fenomeno che interessa tutte le aree in pendio, e come tale rende necessario un intervento immediato nei primi mesi seguenti l’incendio. Essa infatti pregiudica sia lo sviluppo delle nuove specie vegetali, sia la ripresa di quelle scampate alle fiamme. Ad oggi probabilmente siamo già in ritardo per prevenire questo fenomeno;
  • che il rischio idrogeologico non è il solo fattore che va considerato nella gestione del post-incendio. La perdita di suolo, anche in assenza di movimenti franosi reali o potenziali, è un fenomeno che interessa tutte le aree acclivi e necessita di un intervento immediato nei primi mesi post-incendio, almeno nelle situazioni più critiche. La perdita di suolo va a precludere, infatti, sia la capacità di ripresa vegetativa da parte delle piante ancora vitali, sia l’attecchimento delle specie vegetali di cui arrivino nuovi disseminuli nelle aree bruciate;
  • che le competenze per un monitoraggio approfondito della complessa situazione in atto sul Morrone non possono essere esclusiva di un’unica categoria di professionisti, ma si rende opportuno la creazione di una squadra di tecnici afferenti a diverse discipline che possano al meglio valutare, sotto i diversi profili, sia lo stato dei luoghi e la loro evoluzione, sia gli interventi da mettere in campo per ridurre il danno;
  • che i fondi necessari possano essere acquisiti attraverso una rimodulazione delle priorità di spesa contenute nel MasterPlan nell’ottica della prevenzione.

Il TerrA sta organizzando degli incontri formativi pubblici tenuti da esperti in materia forestale e di gestione delle risorse naturali. Tale iniziativa ha lo scopo di aiutare la popolazione e le Istituzioni a comprendere meglio gli attuali scenari e soprattutto a sviluppare un senso critico verso falsi miti e credenze erronee che rischiano di peggiorare ulteriormente una situazione già pesantemente compromessa come quella del nostro Monte Morrone.

A tal proposito il TerrA chiede alla Regione Abruzzo che i provvedimenti in merito alla messa in sicurezza e al recupero post-incendio del Monte Morrone vengano emessi attraverso un processo partecipativo a cui possa accedere lo stesso TerrA e tutti coloro che per professionalità ed amore per la propria terra, possano contribuire positivamente allo scopo.


TerrA – Territori Attivi

territoriattivi@gmail.com

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