In attesa degli sviluppi sugli arresti: “Aielli, Pescina, Avezzano e ora… Sulmona”

Redazione
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La sequenza delle convulse e contradditorie dichiarazioni che si rincorrono tra procure, agenzie di stampa e giornali vari in merito agli arresti di questa mattina, non convincono.   In attesa di apprendere il numero e i nomi delle Procure al lavoro, i capi d’accusa reali contestati ai singoli personaggi coinvolti nell’inchiesta e di poter quindi pubblicare notizie vere e complete, preferiamo darci allo sport. Nell’attesa, proponiamo ai nostri affezionati lettori questo articolo sulla Vdg. Forse non c’entra niente …o forse si. Per saperne di più, rimanete su questo sito.

Le redazioni de “Il Martello del Fucino” e di SITe.it

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Aielli, Pescina, Avezzano e ora… Sulmona

La (quarta) cittadella dello sport di Vincenzo Berardino Angeloni, noto patrio benefattore
Su un sito che si occupa di calcio dilettantistico, abbiamo appena avuto modo di ammirare un’istantanea che ritrae, seduti intorno ad un tavolo ed immersi in una conversazione che si indovina insieme seria e cordiale, il sindaco di Sulmona Fabio Federico, l’onorevole Maurizio Scelli e l’ex onorevole della Marsica Vincenzo Berardino Angeloni (Dio guardi, con particolare cura, unitamente al suo bello yacht).
Tutto il resoconto giornalistico ci pare un film già visto, con l’Angeloni (Enzo, per gli amici) che giunge a «fare» calcio nella bellissima patria di Ovidio, dopo esser stato il patron dell’Avezzano Calcio (fallito nel 1998), dell’Aielli (calcisticamente scomparso dopo essere giunto in Promozione, nel 2005) nonché deus ex machina – curandosi naturalmente di scansarsi a tempo debito, per tempo, da ogni conseguenza derivante dall’ingente esposizione contratta per il monte ingaggi ed altro – della Pescina Valle del Giovenco srl che ha appena disputato l’ultimo campionato di prima divisione (la vecchia serie C1) e che di campionati, con tutta probabilità, non ne farà più, né ad Avezzano (sua sede elettiva: d’altronde, questo si sa, l’assassino torna sempre sul luogo del delitto) né a Pescina né altrove.
Ora, questo grande facitore di calcio è approdato al San Nicola Sulmona, sodalizio in grave crisi economica ed appena retrocesso dall’Eccellenza alla Promozione. Tutto già visto, dicevamo, a cominciare dal previsto cambio di denominazione (pare dovrebbe tornare il più semplice ed icastico «Sulmona»; ma il nostro ha, sul tema dei nomi, una vera e propria passione: basti riflettere che in meno di cinque anni l’ultimo suo sodalizio è divenuto, di volta in volta: As Pescina, Asd Pescina, Asd Valle del Giovenco, Asd Pescina Valle del Giovenco, Fc Vdg Avezzano srl, Pescina Valle del Giovenco srl – e si omettono i nomi ipotetici e di fantasia), la sontuosa campagna acquisti, la promessa di tornare presto nel calcio che conta, ecc. Tutto talmente rituale che in molti ad Avezzano hanno sperato sino all’ultimo, indovinando gli esiti che ne scaturiranno, stante le risultanze delle sue ultime sontuose avventure pallonare, che l’Angeloni si indirizzasse ad acquisire la compagine della odiata città di L’Aquila (tradotto: per vederla fallire). Ma questa è una cattiveria, che disconosce i meriti e le indubbie capacità del personaggio.
Tra le cose che sanno di dejà vu vi è anche un interessantissimo passaggio dell’articolo, passaggio che ha l’inconfondibile fragranza (afrore) del lievito dei sogni del «messia» (così lo hanno ribattezzato gli scettici di Avezzano, al suo inopinato ritorno nel capoluogo marsicano, nel 2007), infornati di volta in volta per gli astanti di turno dal pastaio Enzo Angeloni:
“Nei progetti della dirigenza biancorossa […] c’è la costruzione di una vera e propria cittadella dello sport con impianti sportivi polifunzionali in cui, oltre al calcio, sarebbe possibile assistere ad eventi musicali o d’intrattenimento, sull’esempio di diverse realtà. La presentazione dell’ambizioso progetto è stata al centro delle discussioni fra lo stesso Angeloni, il sindaco della città, Federico, e dell’onorevole Scelli. All’incontro in comune ha partecipato anche l’assessore Fusco, con il quale i tre hanno visionato l’area a ridosso del campo sportivo «Potenza» e del palazzetto dello sport di via XXV Aprile, possibile sede dei futuri lavori”.
A darci un brivido alla schiena non è il solo timore, che inevitabilmente sorge, che si vada a dismettere lo storico stadio «Pallozzi», e nemmeno valutazioni pessimistiche in ordine alle disponibilità dell’Angeloni (sappiamo, ad esempio, che nella società “palazzinara” costola di quella calcistica della Pescina Valle del Giovenco srl, ovvero la VdG REM srl, il nostro “detiene” ancora una quota di settecentomila euro, per quanto ora attraverso un enigmatico pegno sul capitale di una società socia portoghese denominata «Bordeaux Servicos de consultoria limitada»). Quel che ci suona come un refrain di una canzone già ascoltata, di uno standard già consumato, è il tema della cittadella dello sport. E chissà se l’accenno dell’articolo all’esempio di diverse realtà non alluda proprio alle precedenti tappe calcistiche del non lodato Vincenzo Berardino Angeloni.
Il perché è presto detto.
All’inizio della prima annata pescinese della Asd Valle del Giovenco, il nostro eroe si dolse molto del fatto che la squadra dovesse disputare tutte le partite in trasferta, essendo l’impianto di Pescina interessato da lavori di realizzazione di un manto in erba (manto chiesto con una petizione da alcuni tifosi e scelleratamente accordato dall’allora amministrazione comunale fontamarese). In quei frangenti, e precisamente in una (esilarante) riunione del novembre 2005 con i tifosi gialloverdi, a Pescina, Vincenzo Berardino Angeloni, a nome del club, annunziò che in ogni caso ad Aielli – paese appena abbandonato dal nostro, e nel quale minacciava di rientrare – si sarebbe realizzata una «cittadella dello sport per gli allenamenti». In quest’ottica leggemmo la voce, inserita nel programma delle opere pubbliche dal comune di Aielli per il 2006, ovvero «adeguamento del complesso sportivo», che confidava peraltro in 500mila euro di capitale privato. Chiedemmo lumi al sindaco di Aielli (tale Peppe Di Natale), che avrebbe dovrebbe essere al settimo cielo ma che non ci rispose. La cittadella non si è fatta.
Nel 2007 si pone la questione dell’adeguamento necessario all’impianto sportivo di Pescina onde disputare presso di esso un campionato professionistico, avendo appena la squadra locale trionfato in serie D. Questione della quale ci si occupa per tempo ma che non trova sbocchi, con la nuova amministrazione comunale pescinese ferma nel richiedere una compartecipazione alle spese della squadra (d’altronde si è appena palesato l’imprenditore di riferimento che sembra detenere le redini del giocattolo, il ricchissimo avvocato romano Giovanni Lombardi Stronati). Ma l’idea di Angeloni è quella di tornare ad Avezzano, per un simbolico ristoro ai tifosi di quella città, lasciati in malo modo dieci anni prima. Nel mentre ci si prepara al trasferimento (che poi come tale sarà negato dalla Lega Pro, che solo acconsentirà che la squadra disputi le sue gare interne ad Avezzano, senza mutamento di denominazione), ad indorare la pillola ai tifosi di Fontamara, corrono, nella primavera 2007 – ma non sappiamo quanta responsabilità abbia il nostro nella loro propalazione – voci su pretesi massicci acquisti di terreni da parte di persone vicine alla squadra, nei paraggi del Barbati, finalizzati al disegno della realizzazione di un mega impianto sportivo a Pescina Nuova. Che poi naturalmente non si è visto.
Alla fine il sodalizio emigra e approda ad Avezzano per la stagione 2007-2008. Non fa in tempo ad ottenere l’uso dello stadio dei Marsi, che l’Angeloni annunzia al Corriere dello Sport-Stadio di aver già presentato, al comune di Avezzano, «un progetto […] per la creazione di una cittadella dello sport». Di nuovo? Chiediamo delucidazioni, con una urbanissima lettera, al sindaco di Avezzano, che dovrebbe trovarsi al quattordicesimo cielo, almeno per vedere gli elaborati, di cosa si tratti. Ma anche questo primo cittadino, tale Antonio Floris, non ci risponde, accontentandosi di sponsorizzare, facendo apporre la dicitura “Città di Avezzano” sulle maglie, la squadra di Pescina che ospita nell’impianto di sua proprietà (oggi, giustamente, conseguentemente e coerentemente, lo stesso sindaco Floris sostiene di non comprendere la rabbia di alcuni tifosi avezzanesi dinanzi alla mancata iscrizione al campionato della VdG: non è forse scomparsa la squadra di Pescina? – come Totò nel famoso sketch di Pasquale). Invero, l’anno scorso la squadra di calcio, nella quale, nel frattempo, l’Angeloni ha assunto un ruolo formalmente defilato, rimanendo nella sostanza quel che era prima, pareva aver acquisito l’impianto nella parte alta di Avezzano denominato Zambardi, che ci appariva in grado di appagare finalmente l’anelito alla cittadella manifestato dal simpatico Enzo nel tempo. Ora, pensiamo, con la scomparsa della squadra da Avezzano, pensiamo che anche questa ipotesi sia tramontata.
Dunque, ecco la sensazione di udire cose vecchie, Sulmona sarà la sede della quarta cittadella dello sport patrocinata da Vincenzo Berardino Angeloni. Auguri! Invitateci all’inaugurazione!
Il Martello del Fucino – foglio volante di Pescina
P.S. Auguri a tutti, soprattutto al sindaco di Sulmona Federico, che ci pare la stessa persona che nel 2005 contestò al suo predecessore l’acquisto – pare a titolo oneroso – del titolo sportivo dell’Aielli da parte del Comune ovidiano, che il San Nicola Sulmona utilizzò per partecipare alla Promozione 2005-2006. Quando si dice la coerenza…. corsi e ricorsi storici….

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