“Il terremoto siamo noi”

Redazione
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L’Aquila, 20 novembre. Sabato mattina.
“Il terremoto siamo noi”. Questo è il pensiero che un giovane amico vorrebbe trascrivere su un cartello per la manifestazione “L’Aquila chiama Italia” di oggi.
E’ un punto di vista nuovo. Mi ribalta la visione. Io mi sentivo una “crepata” e “puntellata”…. Ho visto il video dove Mario Monicelli dice “Voi dovete avere il coraggio di ricostruirla questa città. Siete aquilani, porca miseria, siete abruzzesi, e fatelo no!!” In qualche modo esprime un pensiero abbastanza diffuso nel paese: perché gli aquilani non reagiscono?
Ma dico, signori concittadini italiani, vi siete accorti che L’Aquila è una città che non si trova in terra francese o tedesca ma sta in territorio italiano? Sono anni, cari concittadini italiani, che assistiamo allo sgretolamento dei valori fondanti della vita civile, allo sgretolamento delle università, della scuola pubblica, della sanità pubblica, della giustizia, della libera informazione, della politica, della democrazia senza fare niente, senza reagire. Siamo un popolo totalmente addormentato e sprofondato nel piccolo quotidiano.  E allora? Cosa vi aspettate da questa città, da questo territorio massacrato e dai cittadini che lo abitano? Un miracolo?
Come ben sapete, a quelli c’è qualcun altro che ci pensa. Noi, cittadini comuni mortali, non siamo attrezzati per i miracoli, siamo terra terra e, in questo momento, neanche molto stabilmente… Cosa fare?
Io personalmente ho deciso di accettare questo nuovo punto di vista “il terremoto siamo noi”, regalo di un giovane artista, tra l’altro milanese, che è qui in mezzo a noi come uno di noi, alla faccia di quelli che ci vorrebbero dividere…
E mi porterò a spasso tra le macerie questa ultima utopia.
E voi? Se posso darvi un consiglio, abbandonate nel centro commerciale i carrelli della spesa del sabato e fate anche voi un gesto rivoluzionario: andate a passeggiare in piazza e incontratevi in mezzo alla bellezza.  Godetevi le vostre città integre, senza crepe, senza puntelli, senza ferite, senza transenne, senza zone rosse, senza divieti e presidi militari!
Godetevele finchè ce le avete.
(Tiziana Irti, cittadina aquilana)
Tratto da: SITe.it edizione stampata – numero zero dicembre 2010

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