I misteri di Marruvium – DEPURATORE: E’ SCANDALO?

Redazione
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Come forse si ricorderà, nello scorso mese di maggio abbiamo avuto l’ardire di chiedere, all’ATO (ovvero l’Ambito Territoriale Otttimale, che detiene le chiavi del ciclo del servizio idrico [dis]integrato nonché stazione appaltante dell’opera), delucidazioni in ordine all’impianto di depurazione di San Benedetto dei Marsi, «con particolare riferimento alla documentazione inerente il (mancato) termine/consegna dei lavori, l’allaccio alla rete elettrica ed eventuali danneggiamenti subìti dal manufatto negli ultimi due anni».

depuratore1-dicembre-2005.jpgAlla nostra bella raccomandata, regolarmente ricevuta a piazza Torlonia in Avezzano, non si è ricevuto riscontro alcuno (era discutibile si detenesse, noi, il diritto ad accedere agli atti ai sensi della legge 241/90; era molto meno dubbio si avesse diritto all’informazione ambientale ex dlgs. 195/2005). Lo “scandalo“, termine abusato e dal quale rifuggiamo, non risiede tanto nella mancata replica a noi poveri diavoli (sebbene ad una risposta, anche di diniego, avessimo diritto) ma nel fatto che a fronte di un’opera i cui lavori sono iniziati sei anni fa, e per la quale si sono impegnate ingenti risorse di provenienza pubblica (allo stato delle conoscenze, oltre un milione e duecentomila euro), la cittadinanza non conosca la situazione. Lo scandalo consiste nella constatazione che chi quell’intervento ha realizzato nulla abbia fatto per informare dell’attuale stato dei fatti (al contrario di quando si andò a posare la prima pietra… a piazza Nelio Cerasani… in municipio, nel lontano anno 2005).
046.jpgPensavamo fossero definitivamente trascorsi i tristissimi tempi durante i quali, l’ingegner Antonio Capassi (involontariamente, uno dei nostri autori preferiti) osservava come, nella nostra zona: «Il numero di comuni dotati di depuratori è complessivamente cinque [su dieci] però in quattro di essi l’impianto pur essendo stato realizzato non è mai entrato in funzione per motivi di tipo gestionale» (Comunità montana Valle del Giovenco, Studio di fattibilità per la realizzazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Coop’Iris Marsica – dott.ing. Antonio Capassi, agosto 1985, p. 84).

041.jpgTale espressione è stata vergata un quarto di secolo fa, evidentemente non è ancora tramontato quel tipo di regime della cosa pubblica che reputa l’ambiente più un’occasione o uno strumento che una priorità.
045.jpgA dare credito ad un documento del quale siamo appena stati messi a conoscenza, il mistero dell’impianto sambenedettese di cui trattasi – la cui importanza, anche ai fini della tutela dei prodotti agricoli del Fucino, soprattutto per le recenti vicende internazionali, è di palmare evidenza – è ancora più fitto di quanto, negli anni, avevamo adombrato con qualche intervento e qualche vignetta.
ato-23-mag-2011.jpgInfatti, da quel che abbiamo da poco appreso, già nell’anno 2008 la direzione lavori per il depuratore ha attestato l’ultimazione delle opere, naturalmente eseguite a regola d’arte, utilizzando buoni materiali e idonee maestranze. Non solo. Nel febbraio 2010 è stato persino prodotto il certificato (di carattere provvisorio) che attesta collaudabili i lavori di attuazione degli interventi per la realizzazione dell’impianto di depurazione e collettori fognari nel comune di San Benedetto dei Marsi.
pagina1-collaudo.jpgIn un’epoca nella quale ci si dice che occorre rinunziare a molti servizi (solo a caso, si cita l’ospedale) perché non ci sono i soldi, non è possibile che rimanga una zona d’ombra sull’efficacia della destinazione di un’ingente somma (che avrebbe finanziato per i prossimi vent’anni le posizioni dirigenziali per le quali ci si è detto che si cancellavano i presìdi ospedalieri di Pescina e Tagliacozzo) per un’opera pubblica. Spendere per poi non avere un pubblico collettivo beneficio non è ammissibile.
pagina2-collaudo.jpgLa domanda che si pone è allora la seguente: se è vero come è vero che le opere sono state consegnate alla stazione appaltante e collaudate, come le somme liquidate ai vari attori della vicenda [e nel mondo normale si viene pagati quando il lavoro è stato fatto bene, e terminato], perché l’impianto di San Benedetto dei Marsi non è in funzione?
Il Martello del Fucino

 

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