I debiti del CAM, il dott. Tedeschi e quei 30mila euro alla Link Campus University

Redazione
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di Angelo Venti e Claudio Abruzzo

Sorpresa! Tra le tante spese allegre attribuite a CAM spa – che ha accumulato debiti per oltre 120 milioni di euro e portato i libri contabili al Tribunale fallimentare –  spuntano anche 30mila euro girati alla Link Campus University.

La spesa, quantomeno insolita, è rubricata come uno dei tanti esempi di malagestio di cui si inizierà a discutere nel Tribunale di L’Aquila nell’udienza del 10 febbraio prossimo. I giudici della Sezione specializzata in materia di impresa sono chiamati a valutare se tutti i membri che dal 2012 si sono succeduti nei vari organismi di vertice del Cam dovranno o no risarcire al consorzio oltre 18 milioni di euro di danni. Questo almeno è quanto è stato quantificato dalla nuova governance dell’ente, che ne richiede il pagamento in solido a Gianfranco Tedeschi e altri 21.

A proposito dei 30mila euro alla Link Campus University si legge nell’Atto di citazione:

Nel corso delle annualità 2010, 2011 e 2012, il CAM ha corrisposto l’importo di €. 30.000 a favore della Link Campus per corsi formativi di cui alla delibera assembleare 13/2010. Il ciclo di corsi già saldati è stato fruito solo parzialmente ciò cui non è conseguito, sino alla comunicazione del 21 marzo 2018, richieste per la ripetizioni dell’importo corrispondente a €. 20.200.

La fattispecie concretizza una evidente ipotesi di mala gestio sia in ragione del fatto che la Link Campus è stata pagata a saldo prima della prestazione, sia perché non si è avviata alcuna attività di recupero. La presente voce, ha concorso e aggravato il danno connesso e conseguente l’intervenuto azzeramento del capitale in relazione al quale gli organi del CAM hanno omesso ogni e qualsivoglia azione nonché causato un danno diretto per € 30.000 imputabile agli organi amministrativi in carica nel 2012 e agli organi che li hanno succeduti.

In barba alla lunga fila degli attuali 465 creditori, risulta evidente anche al lettore distratto che la Link Campus University ha beneficiato, dal Consorzio acquedottistico marsicano, di un trattamento che è quantomeno riduttivo definire solo di favore. Rispetto a un qualsiasi altro fornitore di Cam spa, in questo caso si registrano almeno tre anomalie che messe in fila hanno dell’incredibile:

1) “è stata pagata a saldo prima della prestazione“; 2) “Il ciclo di corsi già saldati è stato fruito solo parzialmente“; 3) “Non si è avviata alcuna attività di recupero“.

A spiegarlo è il suo fondatore e presidente: Vincenzo Scotti, classe 1933, ministro Dc in diversi governi dal 1978 al 1992, sottosegretario agli Esteri nel governo Berlusconi. “L’idea è nata alla fine degli anni ’90. Con il sostegno di due grandi amici e statisti, come Francesco Cossiga e il maltese Guido De Marco – ricorda Scotti – nel 1999 chiedemmo al governo italiano di autorizzare la nascita di una filiazione dell’Università di Malta. Nel 2007 arriva l’autorizzazione e nel 2011 il riconoscimento come università italiana non statale”.

Una idea geniale e amicizie illustri che partoriscono una creatura ibrida dalla lunga vita come realtà accademica (università di Malta), ma quasi una startup come università privata italiana. Uno “strano animale” che finisce presto al centro di tante polemiche e inchieste, non solo giornalistiche: l’ultima quella sul caso Mifsud.

In questi anni, di volta in volta, la Link campus è stata definita: Università dei Servizi, Braccio italiano della Fbi, Fucina dei 5 stelle, Ateneo vicino alla Russia e chi più ne ha più ne metta. Difficile districarsi tra le tante le domande ancora in sospeso: Come opera la Link? Fa ricerca o politica? Si tessono rapporti o si intrecciano studi?

Negli stessi anni in cui la magica VDG-Valle del Giovenco – forte dei fondi neri di Finmeccanica – incantava i tifosi della Città di Silone e Mazzarino, la Link Campus University lascia le sue prime tracce a Pescina, dove per diverso tempo resta aperta anche una sorta di sede di rappresentanza. Il 20 ottobre 2009 si tiene persino un seminario presso la Comunità montana Valle del Giovenco. Indicativo, quasi profetico, il tema trattato:

Le società di gestione dei servizi pubblici locali: costituzione, governance, bilancio, contabilità industriale, controllo analogo, trasferimento del rischio d’impresa”.

A introdurre i lavori il presidente della Comunità montana dott. Manfredo Eramo, relatore il prof. Carlo Pacella, docente della Link Campus University of Malta.

La doppia laurea del dott Gianfranco Tedeschi

Negli stessi anni in cui la Link Campus University percepisce in anticipo da Cam spa 30mila euro per delle prestazioni che non sarebbero state effettuate, la stessa università incornicia la testa del dominus del Cam con una doppia corona d’alloro.

All’interno del Consorzio acquedottistico marsicano, infatti, il dott. Gianfranco Tedeschi ha ricoperto incarichi apicali: Presidente del consiglio di amministrazione dal 2006 al 2009, Presidente del consiglio di amministrazione e Amministratore delegato dal 2009 al 2012, Consigliere di sorveglianza dal 2012 al 2014.

Nonostante il gravoso impegno alla guida del Cam – secondo quanto certificato dal suo stesso Curriculum vitae – Tedeschi trova anche il tempo di seguire i corsi, studiare con profitto e conseguire ben due lauree proprio presso la Link Campus university.

La prima laurea triennale, conseguita il 28 maggio 2010, è in “BA in Pubblic Administration – Scienze Politiche in indirizzo dell’amministrazione e dell’Organizzazione”, con “riconoscimento con Seconda università degli Studi di Napoli Numero registro 115/2012”.

Il 25 ottobre 2012 Tedeschi consegue anche la seconda laurea. Si tratta della Laurea MagistraleMA in International Legal Affairs- – Giurisprudenza – Laurea Magistrale a ciclo unico”, titolo con riconoscimento dell’Ordinamento universitario italiano (Decreto Ministeriale del 21.09.2011–Pubblicato alla Gazzetta Ufficiale nr. 268/2011).

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