Gaza: assalto nave pacifisti, vicinanza e solidarietà di Libera

Redazione
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Riportiamo il comunicato integrale diffuso da “LIBERA, associazioni nomi e numeri contro le mafie“, in cui si condanna l’aggressione contro la nave dei pacifisti, perpetrata in acque internazionali dalle truppe israeliane e si chiede il rispetto del Diritto internazionale.

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” Esprimiamo la nostra vicinanza alle vittime della Freedom Flotilla uccise dai commando della marina israeliana in acque internazionali mentre portavano aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. Il tributo della vita umana è sempre il più alto che si possa considerare per l’affermazione della libertà e del diritto. Per questa ragione intendiamo onorare la loro memoria proseguendo nella stessa azione di denuncia dell’ingiustizia e di solidarietà con gli abitanti di Gaza.

Denunciamo la violazione del diritto internazionale da parte delle autorità israeliane e per questo chiediamo che le istituzioni preposte condannino nelle sedi e nei modi opportuni lo Stato di Israele. Il governo italiano si faccia promotore in sede internazionale di un’iniziativa in tal senso. Tacere vorrebbe dire essere complici e consentire ancora una volta la violazione delle regole da parte del più forte.

Chiediamo che sia consentita l’assistenza umanitaria a favore degli abitanti della Striscia di Gaza, che sia garantita la presenza e l’operatività delle Organizzazioni Non Governative, l’ingresso di materiale medico e di ogni altro bene di prima necessità.

Ci sentiamo di affermare questi principi come Libera – Associazioni nomi e numeri contro le mafie, perché riteniamo che nemmeno in seno alla comunità internazionale sia tollerabile l’atteggiamento del voltarsi dall’altra parte e consentire che il più forte detti le proprie regole. Pensiamo peraltro che proprio l’affermazione del diritto internazionale e la scrupolosa osservanza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, costituiscano la base per la soluzione del conflitto israelo-palestinese.

Sin da ora Libera dichiara la propria disponibilità ad aderire alle forme di protesta e di pressione che si vorranno intraprendere per chiedere verità e giustizia.”

Tratto da: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3239

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