COMUNICATO STAMPA
Alba Fucens. Ai nastri di partenza la seconda edizione di Festiv’Alba, la rassegna musicale, culturale e artistica organizzata e promossa da Harmonia Novissima. A dare il via al prestigioso calendario (quest’anno di ben 18 appuntamenti) sarà il Talìa Ensamble che questo venerdì, sotto la guida del direttore Luigi Poggiogalle, si esibirà all’interno della meravigliosa chiesa di San Pietro. Verrà proposto un repertorio vasto e di spiccata qualità interpretativa, in grado di spaziare da autori straordinari come Donizetti e Bizet fino ad arrivare alle suggestive melodie di Gounod e Grieg.
“L’edizione 2018 di Festiv’Alba, come abbiamo avuto modo di illustrare in queste settimane, presenta importanti novità rispetto al passato – dichiara il maestro Massimo Coccia, direttore artistico della manifestazione – e i numerosi apprezzamenti, da parte di un pubblico sempre più numeroso e fedele, verso gli eventi proposti, non può che riempierci d’orgoglio per aver saputo trasformare in così poco tempo una bellissima idea in una splendida realtà”.
Venerdì 29 giugno, ore 21.00: Talìa Ensamble – Chiesa di San Pietro, Alba Fucens
PROGRAMMA:
GAETANO DONIZETTI – Sinfonia in Sol minore per fiati
CHARLES GOUNOD – Petite symphonie in Mi bemolle Op. 216; Adagio et Allegretto; Andante cantabile; Scherzo: Allegro moderato; Finale: Allegretto
EDVARD GRIEG – Peer Gynt (suite n. 1 op. 46); (trascrizione Michele Mangani); Il mattino; La morte di Ase; La danza d’Anitra; Nella sala del Re della montagna;
GEORGES BIZET – Carmen Suite (arrangiamento Graham Sheen); Aragonaise; Habañera; Intermezzo; Seguedille; Les Dragons d’Alcala; Les Toréadors
Per informazioni e contatti:
Web – www.festivalba.it
Facebook – Festiv’Alba 2018
Telefono: 392.0482900
TALÌA ENSEMBLE
direttore Luigi Poggiogalle
Il programma del Talìa Ensemble abbina opere originali per questo nonetto di fiati (la Sinfonia in Sol minore di Donizetti e la Petite Symphonie di Charles Gounod) a trascrizioni (suite n. 1 op. 46 dal Peer Gynt di Edvard Grieg e Carmen Suite di Georges Bizet).
La Sinfonia in Sol minore per strumenti a fiato nasce nell’aprile 1817 come esercizio di strumentazione presso la classe di Padre Stanislao Mattei; nel 1815, diciottenne, Donizetti era stato ammesso al Liceo Musicale di Bologna, dopo nove anni di studio nella sua natale Bergamo, sotto la premurosa guida di Johann Simon Mayr. Dal compositore bavarese l’allievo mutuò i modelli del Classicismo viennese, chiaramente riscontrabili nella Sinfonia in Sol minore: a Mozart e Haydn rimandano lo stile agile ed immediato, impreziosito da un melodismo costante, da un’amabile cantabilità spesso giocata su opposizioni chiaroscurali. Già da questo cimento giovanile emerge una rara originalità, supportata da una meticolosa ed organica formazione nell’alveo della tradizione cameristica europea (Annalisa Lo Piccolo). Ora la Petite Symphonie op. 216, nonetto per strumenti a fiato composto da Charles Gounod nel 1885. L’opera fu commissionata dal celebre flautista Paul Taffanel e destinata alla Societé à des Instruments à Vent da lui fondata a Parigi nel 1879. Già dall’apertura, Adagio e Allegretto, si coglie l’intenso approfondimento espressivo della poetica di Gounod, nell’accurata indagine delle potenzialità coloristiche degli strumenti. Baricentro emotivo della Petite Symphonie resta tuttavia l’Andante, concepito come un affettuoso a solo del flauto. Il danzante Scherzo come l’Allegretto agile e brillante rimandano all’eleganza, al fascino di uno stile in perfetto accordo con il raffinato gusto parigino, ma complicato da armonie e passaggi di sapore modale, con un inevitabile apporto di innovazione e modernità (Annalisa Lo Piccolo). Nel 1874, Ibsen chiese a Grieg di creare le musiche di scena per Peer Gynt. Il musicista ricavò dai 23 pezzi che compongono l’intero lavoro due Suites sinfoniche. La Prima, op. 46, è datata 1888. Il dolcissimo Allegretto pastorale, in 6/8, descrive il levar del sole su un palmeto ai bordi del mare. È il preludio all’atto quarto del “poema drammatico”. Aase, la vecchia madre di Peer Gynt, muore. L’Andante doloroso, che sottolinea il pianto di Kari e il desolato vagare attraverso la stanza di Peer Gynt, è una melodia di grande semplicità. Quasi una Scherzo è il successivo movimento che ci riporta al quarto atto, con la danza della beduina Anitra, davanti a Gynt, al ritmo di una mazurka. La Suite n. 1si conclude con una pagina che originariamente si collaca nella sesta scena del secondo atto, durante l’incontro del protagonista con il vecchio di Dovre nel suo palazzo popolato di streghe e perfidi troll (da Repertorio di musica sinfonica a cura di Piero Santi). La trascrizione è di Michele Mangani. Passiamo ora alla Carmen Suite di Georges Bizet. “Dalla musica spagnola la Carmen non deriva più che qualche ritmo […] lo spagnolismo della Carmen non è colorismo o esotismo; esso non solo esercita una precisa funzione drammatica ma imposta addirittura un realismo ambientale” scrive Fedele d’Amico. La Suiteriprende alcuni dei momenti salienti e le melodie della popolare opera del compositore francese. La Suite è composta dai seguenti numeri: Aragonaise, Habanera, Intermezzo, Seguedille, Les Dragons d’Alcala, Les Toréadors. L’arrangiamento è di Graham Sheen.
TALÌA ENSEMBLE
Giuseppe Pelura flauto
Flavio Troiani e Vincenzo Cerbara oboi
Paolo Alfano e Paolo Amicucci clarinetti
Mauro De Vita e Claudio Nolfi fagotti
Giovanni Piacente e Gabriele Gregori corni:
Luigi Poggiogalle direttore
PROGRAMMA:
GAETANO DONIZETTI
Sinfonia in Sol minore per fiati
CHARLES GOUNOD
Petite symphonie in Mi bemolle Op. 216
Adagio et Allegretto
Andante cantabile
Scherzo: Allegro moderato
Finale: Allegretto
EDVARD GRIEG
Peer Gynt (suite n. 1 op. 46)
(trascrizione Michele Mangani )
Il mattino
La morte di Ase
La danza d’Anitra
Nella sala del Re della montagna
GEORGES BIZET
Carmen Suite
(arrangiamento Graham Sheen)
Aragonaise
Habañera
Intermezzo
Seguedille
Les Dragons d’Alcala
Les Toréadors
Federico Falcone